Babilonia Teatro, Davide Enia, Niccolò Fettarappa… tre punte di diamante del teatro di ricerca, dei nuovi linguaggi della scena che raccontano il nostro presente e coinvolgono il pubblico attraverso modalità diverse, ma con la medesima incisività…
È questo il quadro che il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con Festil offre al pubblico da lunedì 27 ottobre a domenica 2 novembre, creando – all’interno della stagione alla Sala Bartoli – una sorta di intrigante parentesi intitolata “Festil per Scena Contemporanea” e selezionata e composta in sinergia con Tommaso Tuzzoli.
Si succederanno tre spettacoli “Mulino Bianco” di Babilonia Teatro, “Autoritratto” di Davide Enia e “Apocalisse tascabile” di Niccolò Fettarappa: tre eccellenze del palcoscenico contemporaneo, che conquistano per i temi trattati, per i linguaggi scenici scelti, oltre che – naturalmente – per la rilevanza di artisti e creatori.

Si parte con “Mulino Bianco” – il 27 e 28 ottobre – che fin dal titolo evoca una sorta di cartolina patinata, da spot pubblicitario: invece gli artisti di Babilonia Teatro attraverso lo sguardo tagliente di due bambini, pongono l’uditorio davanti alle proprie responsabilità in merito a quello che sarà il mondo futuro. Attraverso la visione dissacrante e ricorrendo a nuovi codici visuali «“Mulinobianco” si interroga sulla relazione che abbiamo instaurato con il pianeta che abitiamo, a quanto pare l’unico abitato, nonché l’unico abitabile nell’intero universo» raccontano gli autori, Enrico Castellani e Valeria Raimondi. «Due bambini soli sulla scenaparlano ad una platea di adulti.Due bambini ci raccontano il loro punto di vista sul futuro del mondo.Ci consegnano un mazzo di fiori finti, senza chiarire se siamo chiamati a riconoscere che anche i polimeri sintetici possono essere belli o se vogliono ricordarci che le piante torneranno presto ad essere le sole padrone del mondo». Il risultato in scena, a detta della critica è prodigioso, come ci si può attendere da una compagnia che ha già meritato il Premio Scenario e il prestigioso Leone d’argento della Biennale di Venezia.

Dal 29 al 31 ottobre è assolutamente da non perdere “Autoritratto” di Davide Enia, uno degli artisti più significativi, profondi, originali e coraggiosi che il teatro abbia espresso negli ultimi anni, vincitore di premi di prestigio, come l’UBU, sia come autore che come attore.
In “Autoritratto” ci riporta alla memoria fatti della nostra storia dagli anni Ottanta fino al 1992: le stragi di mafia di Cosa Nostra viste da un giovane che a Palermo fin dagli 8 anni d’età, impara a conoscere il male deformante di un potere che sovrasta. Lo fa attraverso il linguaggio che gli è proprio e che nasce dall’intreccio di cunto e parole, corpo e dialetto, per affrontare un tema drammatico e che riguarda tutti: il rapporto nevrotico con Cosa Nostra e il suo devastante impatto emotivo nella vita di ognuno. È una questione che ha a che fare con la coscienza collettiva: la mafia infatti per ragioni diverse – riflette l’artista – non è mai stata affrontata in modo obiettivo, ma piuttosto minimizzata, sottostimata, banalizzata, rimossa o, al contrario, mitizzata. Enia parte allora da sé stesso e si confronta con il tema, senza omertà, scavando dentro i fatti ma anche le strutture di pensiero più radicate ed i comportamenti.

Infine “Apocalisse tascabile” in scena l’1 e 2 novembre assume invece il tono di un “atto eroicomico”, dove la parola è molto giocosa, ma contiene in sé i germi della violenza cui tutti siamo sottoposti, dalle attuali dinamiche del mercato. Niccolò Fettarappa con LorenzoGuerrieri rappresenta l’ultima generazione di artisti e attraverso il suo linguaggio ironico e disincantato prende a pretesto la fine del mondo per risvegliare quella “debole forza messianica” che secondo Benjamin si deposita in ogni generazione, in attesa d’essere portata alla luce per scardinare il mondo. Scomoda addirittura Dio che apparirà in un supermercato per annunciare a pochi clienti disattenti l’apocalisse ormai vicina.
Nel proprio modo, ogni compagnia, ogni artista, pone interrogativi al pubblico, sollecita una partecipazione, una riflessione e una coscienza collettiva viva e reattiva.
Posti disponibili soprattutto nelle prime repliche dei tre spettacoli, presso presso i punti vendita e nei circuiti consueti del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: www.ilrossetti.vivaticket.it.
Qui di seguito gli orari “Mulino Bianco” va in scena lunedì 27 ottobre alle 21.30 e martedì 28 ottobre alle 19.30; “Autoritratto” va in scena alle ore 21 il 29 e 30 ottobre e alle ore 19.30 il 31 ottobre e “Apocalisse tascabile” inizia alle ore 21 l’1 novembre alle ore 17 il 2 novembre.
Informazioni sono disponibili sul sito www.ilrossetti.it e al tel 040.3593511.
MULINO BIANCO
di Enrico Castellani e Valeria Raimondi
con Ettore Castellani e Orlando Castellani
e con Valerio Raimondi, Enrico Castellani, Luca Scotton
video Francesco Speri
luci e audio Luca Scotton
produzione Babilonia Teatri e La Corte Ospitale
coproduzione Operaestate Festival Veneto
in collaborazione con Dialoghi- Residenze delle Arti Performative e Villa Manin 2021
AUTORITRATTO
di e con Davide Enia
si ringrazia Antonio Marras per gli abiti di scena
musiche composte ed eseguite da Giulio Barocchieri
suono Francesco Vitaliti
luci Paolo Casati
una co-produzione CSS Teatro Stabile di innovazione del FVG, Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa, Accademia Perduta Romagna Teatri, Spoleto Festival dei Due Mondi
APOCALISSE TASCABILE
progetto ideato e scritto da Niccolò Fettarappa
regia Niccolò Fettarappa, Lorenzo Guerrieri
collaborazione artisticotecnica Cesare Del Beato
con Niccolò Fettarappa e Lorenzo Guarrieri
produzione Sardegna Teatro