“Come sono belle le città che superano la sfiducia malsana e integrano i differenti, e che fanno di tale integrazione un nuovo fattore di sviluppo”

Una sorpresa carica di emozione arriva a Venezia. Papa Leone XIV ha inviato una lettera di incoraggiamento e speranza a Nadia De Lazzari, responsabile dell’Associazione di volontariato Venezia Pesce di Pace in occasione del progetto “Dipingiamo la Libertà a Venezia”. Nato all’interno del carcere femminile della Giudecca per ricordare i 300 anni dalla nascita di Giacomo Casanova, il progetto diventa ora un evento aperto alla città, un ponte tra mondi che raramente si incontrano. L’esposizione si terrà alla Scuola Grande di San Teodoro (Guardian Grando Roberta Di Mambro) da giovedì 13 novembre alle ore 14 a lunedì 17 novembre alle ore 14.

La lettera accende speranza per le detenute della Giudecca. “Come sono belle le città che superano la sfiducia malsana e integrano i differenti, e che fanno di tale integrazione un nuovo fattore di sviluppo”, scrive Papa Leone XIV che sottolinea la bellezza dell’impegno della quarantina di donne che, insieme a un centinaio di studenti hanno dato vita a un percorso culturale e umano che parla di libertà, rinascita e inclusione. Il Santo Padre invita inoltre tutti a considerare l’arte come strumento di speranza e di incontro tra i differenti.

Papa Leone XIV auspica che “l’evento susciti un rinnovato impegno a favore delle detenute, per garantire loro opportunità di reinserimento sociale nel rispetto della dignità di ogni persona”. Infine, “mentre incoraggia a continuare a promuovere azioni di sensibilizzazione, affinchè tutti possano collaborare nel cammino di rinascita integrale di coloro che si sentono scartati ed emarginati imparte la benedizione apostolica”.

Le parole del Santo Padre risuonano come un appello a superare la diffidenza, credere nel cambiamento, scegliere di integrare oltrepassando le mura del carcere per restituire dignità, voce e colore. Un invito che Venezia accoglie con la sua storia millenaria di accoglienza e bellezza condivisa. La lettera, giunta in tempo per l’inaugurazione, è arrivata nella sede dell’associazione e sarà pubblicata nel catalogo della mostra.

“È stata una grande emozione. Questa lettera non è solo un riconoscimento di altissimo valore morale, è anche un abbraccio che raggiunge chi spesso si trova ai margini. Le detenute e i giovani hanno creduto in questo progetto mettendoci cuore e creatività. Il messaggio ci spinge ad andare avanti e a rendere visibile ciò che spesso resta invisibile”, afferma Nadia De Lazzari.

Il progetto educativo e culturale, nato in carcere e iniziato con un corso su Casanova e laboratori artistici, è stato realizzato da Venezia Pesce di Pace in collaborazione con  la Scuola Grande di San Teodoro,  la Casa di Reclusione Femminile della Giudecca, il Liceo Artistico Marco Polo, l’Istituto Comprensivo Francesco Morosini e con il sostegno di diverse istituzioni, Fondazione Archivio Giorgio Cini, BCC Veneta, Photo Know How.