Ultimi giorni per festeggiare insieme nel cuore di Trieste, la centralissima piazza Unità, uno dei simboli più straordinari della storia scientifica e culturale legata alla città, il Batiscafo Trieste, il sommergibile che nel 1960 conquistò il primato planetario di immersione subacquea toccando quota – 10.916 metri nella Fossa delle Marianne. Dallo scorso ottobre, per iniziativa del Comune di Trieste la riproduzione fedele in scala reale del Batiscafo Trieste è ben visibile in piazza Unità, e certo sono numerose le curiosità dei visitatori e turisti che si imbattono nel Batiscafo: per integrare con il vivo racconto le informazioni dei pannelli disposti intorno al Batiscafo e rievocare la sua storia e le suggestioni delle sue imprese, nella giornata di lunedì 3 novembre un gruppo di volontari dell’Associazione Mare Nordest, attiva dal 2012 nella diffusione della cultura del mare e nella sensibilizzazione sui temi ambientali, sarà a disposizione di tutti dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19 in piazza Unità, intorno al Batiscafo. Si potrà così ascoltare dalla viva voce di tanti “ciceroni” del mare la genesi del Batiscafo ideato da Auguste e Jacque Piccard, insieme alle gesta rimaste nella storia della scienza: un’impresa senza precedenti, che segnò l’immaginario collettivo del Novecento e diede alla città giuliana un posto speciale nella mappa dell’innovazione tecnologica mondiale. Grazie all’impegno del Comune di Trieste, per iniziativa dell’Assessore alle Politiche della Cultura e del Turismo Giorgio Rossi, quell’epopea continuerà a parlare al nostro tempo. Il 10 novembre, infatti, partiranno le operazioni di spostamento del Batiscafo verso la sua collocazione definitiva, il Museo di guerra per la pace Diego de Henriquez: una destinazione emblematica, perché fu proprio il grande collezionista triestino a intuire e coltivare il valore pacifista e scientifico di quell’impresa. Nel Museo è attualmente riunita la collezione dello studioso triestino che per tutta la vita ha raccolto i ritrovamenti bellici sul territorio, scoraggiandone l’uso e promuovendo un futuro di pace. Fu de Henriquez a incoraggiare i Piccard a scegliere Trieste come base per la realizzazione del nuovo mezzo, in un periodo storico convulso e dominato dalla Guerra fredda, mentre la città baricentro fra est e ovest era amministrata non dall’Italia, ma dal governo speciale nella zona A nel “Territorio libero” istituito dal Trattato di Parigi (1947). De Henriquez vide nel Batiscafo un simbolo etico: la dimostrazione che la tecnologia, nata per la guerra, poteva diventare strumento di conoscenza e di pace. La collocazione nel Museo a lui della replica del Batiscafo Trieste rappresenta dunque un ritorno a casa di questo sogno e un omaggio alla sua visione.
La realizzazione del Batiscafo Trieste attualmente esposto in piazza Unità – in scala reale – è stata affidata a M23 Srl, azienda con sede a Ciserano (Bergamo) di rilievo internazionale nel settore dei sommergibili avanzati e delle camere iperbariche, partner di Marine e Forze Speciali in tutto il mondo. Rolex ha supportato l’iniziativa e resa disponibile una copia dell’orologio che accompagnò l’impresa nella Fossa delle Marianne nel 1960. Hanno sostenuto il progetto diverse realtà partner, dalla Fondazione CRTrieste a Trieste Trasporti al Convention Visit Bureau. Il Batiscafo esposto raffigura in scala 1:1 il mezzo dell’impresa del 1953, quando raggiunse la quota di 3.150 m di profondità nella Fossa Tirrenica. Sette anni dopo, nel 1960, con modifica della cabina di pressurizzazione e uno scafo allungato di due metri, il Batiscafo Trieste, ospitando a bordo lo scienziato svizzero Jacques Piccard e il tenente USA Navy Donald Walsh, raggiungeva il record mondiale nella Fossa delle Marianne, a 10.916 metri di profondità nell’Abisso Challenger, il punto più profondo del mondo. L’originale Batiscafo è tuttora conservato a Washington, al National Museum of the U.S. Navy.