PRESENTI ISTITUZIONI, SINDACI, ER PIOTTA E DAVIDE TOFFOLO, INTENSA COMMOZIONE PER L’ORAZIONE FUNEBRE DI PADRE TUROLDO PER PASOLINI LETTA DA MASSIMO SOMAGLINO
Si è svegliata sotto un cielo carico di memoria e silenzio, oggi, Casarsa della Delizia: la comunità locale, le istituzioni, amici, appassionati di Pasolini,si sono raccolti alle 10 nel cimitero del paese per ricordare i cinquanta anni dall’omicidio del poeta e intellettuale, avvenuto il 2 novembre 1975 a Ostia, e la sua sepoltura qui, il 6 novembre dello stesso anno, accanto alla madre Susanna, nel camposanto in cui riposano anche il padre Carlo Alberto e il fratello Guidalberto.
Il rituale istituzionale è stato sobrio ma denso di significato, con molti sindaci della provincia di Pordenone intervenuti — in rappresentanza del nascente Distretto culturale Pasolini — e una piccola folla raccolta attorno alle lapidi antiche, fra cipressi e pietre. Casarsa, oggi, di nuovo sotto i riflettori italiani, fulcro di un evento che richiama non solo memoria privata ma interrogazioni pubbliche sulla parola e sulla verità.
Il momento più intenso ha toccato gli animi quando l’attore friulano Massimo Somaglino ha letto l’orazione funebre che padre David Maria Turoldo pronunciò al funerale, rivolgendosi alla madre Susanna: parole potenti, struggenti, colme di dolore e di amore, che hanno fatto vivere di nuovo quell’istante tragico e sacro. Nei volti delle persone si è vista una commozione palpabile, una partecipazione vibrante: il tempo si è fermato alle frasi che evocavano un figlio perduto e un’Italia incrinata.
Sono seguiti interventi istituzionali e culturali, ciascuno portatore di memoria e impegno.
Il sindaco di Casarsa, Claudio Colussi, ha ricordato che “qui, dove tutto è cominciato, Pasolini nella lingua friulana ha trovato la voce più autentica delle sue radici, ispirando il periodo più intenso della sua opera. Egli amava Casarsa non solo per legami familiari, ma come simbolo di un’Italia semplice, dimenticata. Cinquant’anni dopo continua a interrogarci: la sua voce parla con forza a noi. La sua vita ci insegna che la ricerca di verità ha un prezzo, ma rappresenta la forma più alta della dignità umana. Casarsa custodisce con orgoglio la memoria di Pasolini e deve mantenere viva la sua voce, che ancora risuona fra questi cipressi, fra le pietre del cimitero, tra le vie del paese che egli amava”.
Per la Regione, il consigliere Markus Maurmair, affiancato dalla collega Serena Pellegrino, ha dichiarato che Casarsa rappresenta l’alfa e l’omega di Pasolini, ela comunità, che ha ricevuto da Pasolini un dono prezioso, è oggi chiamata a un percorso verso il Distretto culturale Pasolini, di cui Casarsa sarà comune capofila, in base alla legge regionale sui distretti culturali.
Il presidente del Centro Studi Pasolini di Casarsa, Marco Salvadori, ha ricordato il 6 novembre 1975, quando il cimitero accolse le spoglie di Pasolini in mezzo a una folla. Riprendendo una frase di Nico Naldini, ha affermato che “da allora su Casarsa soffia un vento smarrito”. Ma a 50 anni dalla morte la sua parola è viva, rigenerata attraverso l’interesse dei giovani che fanno di Pasolini un simbolo per interrogarsi sul presente. Le iniziative del Centro studi per questi giorni — la High School transfrontaliera che richiama giovani da ogni parte del mondo e il convegno internazionale di studi in programma lunedì — ne sono la dimostrazione.
Presenti alla cerimonia anche gli artisti Er Piotta e Davide Toffolo, autori del singolo “Ecchime” dedicato a Pasolini e girato tra Roma e il Friuli. Er Piotta ha ricordato il legame profondo con il Friuli, terra dei suoi nonni, simile a quella delle radici periferiche che portarono Pasolini a Roma. Toffolo, noto fumettista e frontman dei Tre Allegri Ragazzi Morti, ha parlato di Pasolini quasi come di un amico, compagno spirituale: “quando sono in difficoltà mi rifugio in ciò che ha scritto e fatto, il suo incontro poetico è stato il più importante della mia vita”.
Con questa cerimonia, che si è conclusa con la deposizione di una composizione floreale sulla tomba, gesto semplice e solenne insieme. ha preso avvio – sotto la regia del Centro Studi Pasolini — un fitto programma di celebrazioni: la High School transfrontaliera è già in movimento, e lunedì si terrà il convegno internazionale di studi, aperto a 500 studenti e con 20 classi collegate in streaming. Questa sera (domenica), nel teatro Arrigoni di San Vito al Tagliamento, alle 21, è previsto l’incontro con Edoardo Camurri; lunedì sera, alla stessa ora , nel teatro di Casarsa, Roberto Vecchioni parlerà di Pasolini e della sua eredità viva.
Da tempo Casarsa non è più un borgo solitario della pianura friulana: è la casa del dialogo, della memoria, dell’energia delle nuove generazioni che interrogano l’oggi attraverso la parola – precisa e inquieta – di Pier Paolo Pasolini.
