Ogni anno, l’11 novembre, i Paesi del Commonwealth e numerosi stati europei si uniscono nel Remembrance Day, la giornata dedicata alla commemorazione della fine della Prima Guerra Mondiale. Nelle Fiandre, dove il conflitto ha lasciato cicatrici profonde, questa ricorrenza assume un significato ancora più intenso, soprattutto nei Flanders Fields: un territorio in cui la storia continua a risuonare tra musei, memoriali, vecchie trincee e cimiteri commemorativi recentemente iscritti, insieme agli altri del fronte occidentale, nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.

Questa regione – nell’ovest delle Fiandre – con i suoi estesi campi di papaveri diventati simbolo della guerra, è una meta non solo per chi ama ripercorrere la storia e l’eredità del proprio Paese, ma anche per chi desidera scoprire luoghi dove memoria e bellezza convivono in un equilibrio delicato, tra silenzi, natura e arte.

Menin Gate – Ypres © Pieter De Kersgieter

Come a Ypres, città simbolo di ricostruzione e di pace nel cuore dei Flanders Fields, dove il Museo In Flanders Fields racconta con umanità e profondità gli eventi che portarono allo scoppio della Grande Guerra, attraverso la presenza di oltre cinquecento oggetti originali, oltre a testimonianze di uomini, donne, soldati, civili, scrittori e artisti che vissero in prima persona la tragedia del fronte. Poco distante dal centro, la maestosa Porta di Menin (Menin Gate Memorial to the Missing) riporta i nomi di oltre 55.000 caduti del Commonwealth mai identificati, ricordati ogni sera alle otto in punto durante la suggestiva Cerimonia del Silenzio (Last Post), quando la città si ferma e le note dei trombettieri risuonano sotto l’arco, in un tributo che si rinnova ogni giorno dal 1928.

Uno dei punti panoramici più affascinanti dell’area del fronte è la sommità della Torre Yser a Diksmuide, un imponente monumento-museo di 22 piani dedicato al tema della guerra e della pace. Con i suoi 84 metri di altezza, la torre permette di ammirare una vista d’insieme delle trincee, offrendo un commovente spaccato delle condizioni di vita al fronte durante i conflitti bellici.
Il Cimitero di Tyne Cot e quello di Lijssenthoek, inoltre, rappresentano soltanto due esempi tra i 247 cimiteri situati nella regione. Essi costituiscono un patrimonio storico di inestimabile valore, offrendo una testimonianza tangibile del profondo impatto umano e delle vicende storiche legate ai conflitti del passato.

Bedford House Cemetery © Piet De Kersgieter

La memoria lascia spazio all’arte a Poperinge, dove la Casa Museo di Lucien De Gheus offre uno sguardo intimo sulla vita e sull’opera dello scultore e ceramista fiammingo. Qui, ogni stanza, parete e finestra è pervasa dallo spirito dell’artista che ne ha progettato ogni dettaglio, trasformando la propria abitazione in una vera e propria opera d’arte. Come lui stesso desiderava, la casa è oggi aperta ai visitatori, che possono passeggiare tra gli spazi abitativi, l’atelier, il giardino e ammirare alcune delle sue opere più importanti, come la Grande statua bianca: una figura femminile colta in un passo di danza che, nel 1953, valse a De Gheus un riconoscimento fondamentale e che ancora oggi incarna la leggerezza e la grazia del suo stile.

E poi c’è il paesaggio, che abbraccia tutto e restituisce silenzio e pace. I Flanders Fields invitano a rallentare, a guardarsi intorno e a lasciarsi guidare da un ritmo più lento, quello delle passeggiate tra i campi o delle pedalate a zig zag lungo la linea del fronte, attraverso dolci colline e piccoli villaggi. Come nell’itinerario ciclabile “14-18” – una delle Iconic Routes delle Fiandre – che, con i suoi cento chilometri di strade tra bunker, crateri e trincee, offre un modo autentico per entrare nel cuore di questi territori sospesi tra memoria e natura.

Maggiori informazioni sui Flanders Fields qui