Vogliamo tralasciare che Il celeberrimo film con Tim Curry e Susan Sarandon arriva da lontano, nel 1975: ”Rocky Horror Picture Show” e che detiene il record come la pellicola più proiettata della storia del cinema? Prima, nasce e debutta il Musical dal Titolo originale: The Rocky Horror Show il 19 giugno 1973 Royal Court Theatre Upstairs a Londra con il suo Autore Richard O’Brien per le musiche e testi dello straordinario Richard O’Brien, con la regia di Jim Sharman.

No, non possiamo dimenticare che questo Musical ha radici ormai ben radicate in tutto il mondo, sia dei giovani o di chi appartiene alla generazione dei “boomer”. Chiedete a chiunque se ne sa qualcosa di “ Rocky Horror Show”, forse farà confusione tra film e Musical, ma certamente vi risponderà: “Certo che lo conosco!”.

Ci sono spettacoli quindi che attraversano decenni senza la paura di finire nell’oblio, di perdere un grammo della loro forza simbolica. E “The Rocky Horror Show” è questo e di più: è una creatura irriverente che si autoalimenta cambiando di poco: è il mito di Richard O’Brien e fa parte della categoria di mostri sacri del Musical e del Cinema.

La regia di Christopher Luscombe gli offre una nuova linfa, vitalità, un equilibrio perfetto tra nostalgia e modernità, tra il culto degli anni Settanta e la emotività del pubblico di oggi, cosa non da poco: e “ Il Rossetti” lo ha capito da subito presentando al suo affezionato pubblico una magia confezionata adatta a tutte le età.

Luscombe è un attento studioso della trama, copione e musicalità di “Rocky Horror” e sa di giostrarsi su un terreno minato, quasi sacro per i fan. La sua regia è una affermazione di affetto verso il testo originale, ma anche un segno di elegante auto concessione nel stendere la sua fresca regia rimanendo sempre affascinante.

L’ esposizione è facile e naturale, il ritmo è irrefrenabile, l’ironia soppesata. Luscombe affonda i suo genio attraverso gli opposti: dall’ingenuità pulita di Brad e Janet, facendola scontrare con l’erotismo eccessivo del castello di Frank-N-Furter. La conseguenza che ne deriva è che crea un gioco teatrale che alterna esuberanza, farsa e vera emozione.
La regia mantiene, come sempre, vivo il dialogo con il pubblico, che non è mai passivo ma sempre complice e parte integrante del Musical.

In sala si è respirato quel clima di gioco, festa, disinibizione che da sempre contraddistingue “The Rocky Horror Show” ma comprensibile e affascinante messa in scena per un pubblico del 2025 con uno spettacolo e i suoi attori che rompono la “quarta parete”, come da copione, ma in modo meno invadente e con la loro esuberanza scompigliano il pubblico che risponde e scherza con loro.

LA MUSICA: UN EVERGREEN DA BRIVIDI

Accompagnati da una perfetta e ottima band, il cast non ha sbagliato una nota: un sincronismo perfetto tra musica, recitazione, luci eccezionali, hanno reso quest spettacolo il giusto tributo alle intramontabili, rockeggianti musiche e canzoni di Richard O’Brien

SCENOGRAFIA: DOVEVA ESSERE UN OFFICINA DI ESAGERAZIONE E STUPORE E COSÌ È STATA

La scenografia di Hugh Durrant è un concentrato di fantasia visiva: i cambi scena sono velocissimi, quasi cinematografici, e costruiscono un luogo che riesce a combinare perfettamente l’estetica gotica del punk, del pop e la fantascienza anni Settanta.

La casa – castello di Frank-N-Furter è stato un universo alternativo dove il trash, il kitch sono elevati a forma d’arte: lastricati a scacchi, strumenti scientifici scintillanti, pareti che si illuminano, e un trono che sembra provenire da un mondo onirico uscito da un sogno di Lou Reed.

Durrant ha creato un capolavoro nel capolavoro: conquista e punta alla massima espressività del Musical nella sua sensualità portando agli estremi la sua realtà visiva: quasi da fumetto, onirico.

LUCI E COLORI STRAORDINARI PER ABBAGLIRE GLI APPLAUSI

Nick Richings un molestatore dei colori, ritmandoli a suon di pop offre al disegno luci un concerto di colori che affianca e potenzia la scena. Si avvale del rosso e del viola che dominano le ambientazioni più erotiche, mentre il blu elettrico e il verde acido sottolineano la componente fantascientifica.

Le luci sono state parte integrante dello spettacolo come non avevamo mai visto in altre edizioni di questo Musical. Le luci stesse appaiono come dialogare con le coreografie e con la musica. In “Time Warp” e “Sweet Transvestite” esplodono in una danza luminosa straordinaria.

IL RINNOVAMENTO DELLA MATERIALITÀ: I COSTUMI DIVENTANO LEGGENDA

Sarebbe infattuale considerare i costumi di Sue Blane parte poco essenziale del Musical: riesce ad rievocare quelli epici, riuscendo nel difficile compito di rinnovarli, renderli ancor più attuali e per questo ancora di più apprezzati. Giarrettiere, corsetti di satin, paillette e stivali a tacco vertiginoso, si crea così un cosmo armonioso dove il corpo si trasforma in un simbolo di libertà.

Si sa, Frank-N-Furter è una divinità del travestimento, Riff Raff un servo torvo e decadente, Magenta e Columbia incarnano la trasgressione più sfrenata.

Luscombe lascia che i costumi “parlino”, facciano parte di questa follia inanimata dove i generi si sfumano: anch’essi sono un assaggio di emancipazione e fluidità.

UNA COMPAGNIA DI ATTORI DI PRIM’ORDINE DA CUI SPICCA IL LEGGENDARIO JASON DONOVAN.

ll cast si amalgama alla perfezione: Jason Donovan interpreta, a distanza di oltre 25 anni ”Frank-N-Furter“ che domina la scena: voce potente, movenze feline, magnetiche. Un protagonista consapevole di catalizzare l’attenzione, l’eccesso opulento di costumi e pailettes, l’eccesso intriso di follia: il suo ritorno a questo must dei musical è fenomenale!.

Brad interpretato da James Bisp e Janet da Haley Flaherty diventano due corpi che si fondono nel desiderio, attraversando l’ iniziazione sessuale inconsapevoli della loro ingenuità.

Ottimi anche Riff Raff: Carter-Wilson, Magenta: Laura Bird, Rocky: Morgan Jackson, capaci di coniugare precisione vocale e spettacolo. E il Narratore, che diventa l’anello di congiunzione tra palco e platea, quasi un tutt’uno con il pubblico.

UN MUSICAL SENZA TEMPO ALL’URLO “DON’T DREAM IT, BE IT.”

Con questa produzione, Christopher Luscombe dimostra ancora una volta il suo genio nella capacità di unire un copione originario “cult” con l’attualità senza minimamente scalfire il suo spirito originario. Il suo Rocky Horror Show è un turbinio di provocazione con allegrezza.

Ogni elemento: regia, scenografia, luci, costumi e interpretazioni, concorre a creare un’esperienza sensoriale totale, dove il pubblico non assiste, ma partecipa.

Dopo cinquant’anni, The Rocky Horror Show continua ad emozionare ma attenzione: ci vuole maestria nel diffondere ancora, e con forza il suo “Don’t dream it, be it.”

Cast eccezionale, da vedere o rivedere anche con tutta la famiglia: sì, perché è un capolavoro di tutti.

Repiche dal 12 al 14 novembre alla “Sala delle Assicurazioni Generali”, sabato15 matineè ore 16,00 ed ore 20,30 e domenica 16 novembre ore 16,00

“THE ROCKY HORROR SHOW”

Spettacolo di Richard O’Brien

Diretto da Christopher Luscombe

Musiche e testi di Richard O’Brien

Con la partecipazione straordinaria di JASON DONOVAN nel ruolo di FRANK ‘N’ FURTER

Presentato da

ALVEARE PRODUZIONI

In collaborazione con TRAFALGAR THEATRE PRODUCTIONS

Frank-N-Furter: Jason Donovan |

e Stephen W Ebb Il 15 E 16 Novembre

Janet Haley Flaherty |

Brad James Bisp |

Riff Raff Ryan Carter-Wilson

Magenta/Usherette Laura Bird |

Columbia Daisy Steere |

Rocky Morgan Jackson |

Eddie / Dr. Scott Edward Bullingham |

Phantom Nathan Zach Johnson ,JESSE Chidera|, Tyla Dee Nurden |BETHANY Amber Perrins

Lucy Aiston Swing / Assistant Dance Captain

David Peter-Brown Swing / Dance Captain Captain