Vincitori “La mia montagna” di François Aubineau e Jérôme Peyrat (MIMebù) nella categoria bambini/ragazzi, “La montagna che vogliamo. Un manifesto” di Marco Albino Ferrari (Einaudi) nella saggistica, “Galel” di Fanny Desarzens (Gabriele Capelli Editore) nella narrativa

In un’atmosfera di festa con la sala gremita di pubblico, si è chiusa sabato 8 novembre a Palazzo Veneziano di Malborghetto la 23esima edizione di Leggimontagna, il premio letterario dedicato alle terre alte promosso da Asca.

Fil rouge, tra le opere vincitrici quest’anno nelle tre categorie a concorso, il rapporto tra uomo e natura.

Un legame che emerge con evidenza nell’albo illustrato “La mia montagna” di François Aubineau e Jérôme Peyrat (MIMebù), primo classificato tra i libri per bambini e ragazzi. Il lupo e il pastore, nemici all’apparenza, si trovano ad abitare nello stesso luogo, la montagna, e raccontano la stessa storia dal loro punto di vista diverso, insegnando come si possa condividere la medesima realtà senza annullarsi.

“La montagna che vogliamo. Un manifesto” di Marco Albino Ferrari (Einaudi), primo premio nella categoria saggistica, propone una nuova visione delle terre alte, ritenute un importante laboratorio di riflessione sulle relazioni umane e sul senso di comunità, oltre che di concrete soluzioni per un futuro più sostenibile.

Nel romanzo “Galel” di Fanny Desarzens (Gabriele Capelli Editore), primo nella categoria narrativa, la montagna, con la ciclicità delle stagioni, le sue vette e i suoi silenzi, fa invece da scenario alla storia di amicizia dei protagonisti, due guide alpine e il gestore di una baita, che vivono in profonda connessione con l’ambiente che li circonda.

Protagonisti l’uomo e la natura, con tutta la sua forza, anche in “Vaia. La tempesta nella memoria” di Daniela Perco, Iolanda Da Deppo e Michele Trentini (Cierre Edizioni), premio speciale Dolomiti Unesco. L’opera, frutto di una ricerca del Museo Etnografico delle Dolomiti nei territori del Bellunese, raccoglie memorie e riflessioni di chi ha vissuto in prima persona gli effetti della tempesta che ha reso evidenti le conseguenze della crisi climatica globale.

Gli altri premiati, nella categoria bambini/ragazzi sono stati: “Amico. L’estate che cambiò tutto” di Massimiliano Ossini (Salani) 2° classificato, “La montagna” di Andrea Antinori (Fatatrac) 3°, “Un sasso è una storia” di Leslie Barnard Booth e Marc Martin (Lapis Edizioni) menzione speciale.

Nella categoria saggistica: “No fall lines. Una storia dello sci dove è vietato cadere” di Giorgio Daidola (Mulatero) 2° classificato, “Paul Preuss. Il signore dei precipizi” di David Smart (Corbaccio) 3°.

Nella categoria narrativa: “Manes. Tombe di alpinisti e pensatori” di Mirco Gasparetto (Idea Montagna) 2° classificato, “Là dove nasce il silenzio” di Giuseppe Murtas (Nota) 3°.

Durante la cerimonia, impreziosita dalle parole di Carlo Tolazzi e dalle note di Denis Biason, grande partecipazione e applausi hanno accompagnato anche le altre assegnazioni.

Con molto calore e gratitudine è stato accolto il professor Gian Paolo Gri, antropologo, a concorso con il saggio “Cose dall’altro mondo” (Forum Editrice), insignito del premio alla carriera.

E un tributo affettuoso, anche dei tanti presenti che nel corso degli anni lo hanno avuto come maestro di sci, per Luciano De Crignis, pioniere dello sci estremo, che ha ricevuto il riconoscimento di Amico alpinista.

Il premio letterario lascia ora spazio alle immagini. Leggimontagna dà appuntamento a tutti gli appassionati di montagna e cinema a fine gennaio con l’11esima edizione di Cortomontagna.

Le motivazione delle giurie https://www.leggimontagna.it/opere-premiate-2025-premio-letterario/