“NINE” unisce narrazione e musica per raccontare il Friuli del XIII secolo, popolato da donne guaritrici, benandanti, sciamani e guerrieri, figure sospese tra fede e magia. Ambientato nell’Hospitale di San Tomaso di Majano, lo spettacolo narra la storia di Nine, guaritrice friulana, e Kalju, giovane guerriero baltico: un incontro tra culture, linguaggi e mondi che supera ogni barriera.
Promosso dall’Istitût Ladin Furlan “Pre Checo Placerean” APS, con il contributo del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia e il sostegno dei Comuni di Coseano, Ronchis e Pocenia, il progetto propone tre appuntamenti gratuiti aperti al pubblico: il 14 novembre a Coseano, Auditorium “Galetiere”, il 15 novembre a Ronchis, Palestra Comunale e il 29 novembre a Pocenia, Sala conferenze della Biblioteca.

«Lo spettacolo NINE è un omaggio ai nostri giovani e alla comunità — afferma il sindaco di Coseano, David Asquini — un’occasione per celebrare la nostra lingua madre e le radici friulane, in concomitanza con la consegna della Costituzione ai neo diciottenni.»
Per Ronchis, come sottolinea la vicesindaco Valentina Maurizio, ospitare l’evento «rappresenta un importante momento di valorizzazione culturale. “NINE – nei teatri” unisce arte, storia e identità, arricchendo il nostro programma culturale e rendendo omaggio al talento degli artisti friulani.»
Anche Pocenia partecipa con entusiasmo. «Siamo felici di aderire a un progetto che coniuga attenzione alle tematiche femminili e amore per il territorio — dichiara la sindaco Debora Furlan — riconoscendo la professionalità e la passione di chi porta in scena la nostra cultura.»
Il progetto nasce dalla collaborazione di tre protagonisti della scena culturale regionale: Paolo Paron, storico e voce narrante; Alessandro Pozzetto, cantautore e autore dei brani; e Nico Odorico, compositore e sound engineer.
«Con “NINE – nei teatri” vogliamo offrire al pubblico un modo nuovo e moderno di avvicinarsi alla lingua e alla cultura friulana — spiega Geremia Gomboso, presidente dell’Istitût Ladin Furlan —. È un ponte tra passato e presente, tra memoria e innovazione, per far rivivere la nostra identità in una luce nuova.»
Lo spettacolo è un viaggio tra storia e contemporaneità, che celebra la lingua, le tradizioni e la forza del sapere femminile, invitando il pubblico a riscoprire l’orgoglio e la bellezza del Friuli.
