Ogni anno, la Terapia Intensiva Neonatale dell’Istituto accoglie circa 300 piccoli pazienti, garantendo le migliori terapie, ma soprattutto un approccio di cura che mette al centro le famiglie
Il 17 di novembre si celebra la Giornata mondiale della Prematurità, occasione per sensibilizzare la cittadinanza sul tema dei neonati pretermine. L’obiettivo è informare sulle strategie di prevenzione, sostenere i bambini e le bambine nati prematuri e le loro famiglie e promuovere la ricerca scientifica.
Ogni anno, nel mondo, i neonati pretermine costituiscono il 10% delle nascite totali: si tratta di bimbi nati prima della 37esima settimana di gestazione che, fin dai primi istanti di vita, hanno bisogno di terapie intensive neonatali adeguate poiché non hanno ancora maturato del tutto organi e apparati e non sono ancora capaci di adattarsi alla vita fuori dal grembo materno. In particolare, l’assistenza e le cure per garantire la sopravvivenza e per ridurne le possibili disabilità future sono fondamentali per quelli più piccoli, chiamati ‘molto pretermine’ o ‘estremamente pretermine’ (rispettivamente sotto le 32 o le 28 settimane di gestazione).
Attiva dal 1972, la Struttura di Terapia Intensiva Neonatale – TIN dell’IRCCS Burlo Garofolo offre ai neonati cure specialistiche al momento del parto, durante la degenza e, se necessario, dopo la dimissione. “La TIN del Burlo – spiega la dottoressa Laura Travan, che dirige la Struttura – è specializzata nell’assistenza di neonati a rischio, inclusi i pretermine, in particolare quelli di peso inferiore ai 1.500 grammi o con malformazioni congenite complesse. Il reparto dispone di 11 posti tra Terapia Intensiva e Sub Intensiva, oltre ad altri 12 posti per la ‘neonatologia’. È garantita una guardia attiva con reperibilità integrativa 24 ore su 24”.
In media i ricoveri sono circa 300 all’anno, quasi uno al giorno (276, finora, nel corso del 2025, mentre nel 2024 erano stati 332 e 326 nel 2023, ndr). I pazienti arrivano da tutta la regione, ma non solo. Per chi nasce altrove, infatti, il trasporto avviene con una barella-culla ad alta tecnologia. “Per noi, l’obiettivo è la cura e l’accoglienza del neonato e della sua famiglia, proponendo un approccio che coinvolga il più possibile i genitori. La famiglia, infatti, gioca un ruolo cruciale nell’assistenza del proprio bambino/a, accompagnata e sostenuta da un’equipe multidisciplinare specializzata, formata da medici, infermieri, fisioterapisti, operatori sociali, logopedisti per la deglutizione, ricercatori, psicologi e anche figure spirituali”, prosegue Travan. “Per questo, le porte della nostra TIN sono aperte 24 ore su 24 e sette giorni su sette ai genitori, senza limitazioni di permanenza. Altro aspetto imprescindibile è la Kangaroo Care, introdotta già a inizio Anni ’80: un approccio che favorisce il contatto pelle a pelle con il neonato, fattore importante per la crescita cerebrale, la neuro protezione, la prevenzione dalle infezioni e il controllo del dolore”.
Da sempre all’avanguardia, la Struttura punta costantemente a migliorare i propri servizi: “Il reparto è ad alta tecnologia, ma il fattore umano rimane determinante. Penso che l’innovazione più sorprendente sia stata l’ingresso dei fratellini e dei nonni nelle giornate festive”, prosegue ancora Travan. “Non manca, poi, la ricerca scientifica: in questo momento, al Burlo si stanno svolgendo studi sulla composizione corporea dei neonati per individuare l’alimentazione più adatta da abbinare al latte materno; altri lavori si stanno concentrando sulla riduzione di tecniche invasive nelle procedure assistenziali (sfruttando, ad esempio, al meglio l’ecografia). C’è, infine, un filone di ricerca che si occupa della valutazione del benessere dei genitori in TIN, per capire se possiamo sostenerli ulteriormente in questo difficile percorso che, spesso, inizia prima della nascita e prosegue dopo le dimissioni, con un follow-up pluriennale”.
LA CAMPAGNA. La data del 17 novembre, come ormai tradizione, sarà accompagnata da iniziative e momenti di partecipazione in tutte le città italiane. Per ricordare che dietro a ogni nascita pretermine c’è una storia di forza, cura e speranza, a Trieste l’Irccs Burlo Garofolo, i palazzi di Comune, Regione, Prefettura, la Capitaneria di Porto e la fontana di Nettuno saranno illuminati di viola, il colore simbolo della pre-natalità.
Per la giornata mondiale della prematurità, inoltre, scende in campo anche la Fondazione Burlo Garofolo ETS che, assieme all’associazione Scricciolo ODV, propone la sesta edizione della tshirt #siamotuttinatiprematuri che, come mascotte, ha il piccolo Matteo, nato con un peso di 780 grammi, ma dopo appena 23 settimane di gestazione.
“Matteo – spiega il dottor Gabriele Cont, medico del reparto di Terapia Intensiva Neonatalee presidente della Fondazione Burlo Garofolo – quest’anno è il capitano della squadra viola, in quanto è il più piccolo nato (il numero della t-shirt rappresenta il suo peso alla nascita, ndr). La sua storia racconta la forza dei bambini prematuri e di chi li accompagna giorno dopo giorno. Lunedì 17 novembre, chiediamo alle persone di indossare questa speciale maglietta, scattarsi una foto e postarla sui social per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del ‘nascere prima’ e dire a Matteo e a tutti i bambini e le bambine che li teniamo per mano”.
IL CONVEGNO. A sostenere il lavoro dei professionisti dell’istituto, poi, ci sono anche i volontari delle associazioni, come Scricciolo, che aiuta le famiglie dei pazienti, collaborando strettamente con i reparti e occupandosi anche della formazione specialistica del personale o dell’acquisto di materiale e strumentazione per migliorare la qualità delle cure. Anche Scricciolo celebra la giornata della Prematurità con un ricco programma d’iniziative, mostre ed eventi su tutto il territorio regionale, per sensibilizzare e sostenere la Neonatologia e la Terapia Intensiva Neonatale del Burlo (qui il calendario completo).
In particolare, segnaliamo l’evento di approfondimento e confronto aperto a tutti Storie di nascite difficili: scienza ed etica in neonatologia, che chiuderà idealmente la settimana viola, venerdì 21 novembre, alle 18, nell’Auditorium – Salone degli Incanti (Riva Nazario Sauro 1 – Trieste).
Il convegno, organizzato dal Burlo con la collaborazione anche dell’associazione Il Paese di Lilliput, nasce da un’idea del Nucleo Etico per la Pratica Clinica dell’istituto ed è patrocinato anche dalla Cattedra UNESCO di Bioetica e Diritti Umani di Roma e vuole far riflettere i professionisti, ma anche la popolazione, sui dilemmi etici collegati alle cure intensive dei neonati prematuri. Il format utilizzato, lo storytelling (già collaudato lo scorso anno), permette di esplorare le sensazioni vissute dai genitori e dal personale sanitario, ciascuno attraverso la propria sensibilità. Oltre alla dottoressa Travan, saranno presenti la dottoressa Carla Pittini (direttrice Neonatologia Udine), la dottoressa Maria Manfrida (responsabile Neonatologia Pordenone) e la professoressa Giorgia Brambilla (bioeticista Università Pontificia Regina Apostolorum Roma), moderati dalla giornalista Francesca Terranova della Rai regionale.