Per celebrare i 300 anni dalla nascita di Casanova, l’Associazione Venezia Pesce di Pace presieduta da Nadia De Lazzari ha lanciato il progetto “Dipingiamo la Libertà a Venezia”. L’iniziativa, che porta l’arte dentro il carcere femminile della Giudecca e in una comunità protetta della Diocesi, sta coinvolgendo 36 detenute in un percorso creativo che parla di speranza e rinascita.
Ad ogni partecipante sono stati consegnati tele, pennelli e colori, dono della Scuola Grande di San Teodoro. Tra loro le detenute, Miriam e Katia: due storie diverse, unite dalla forza dell’arte. Miriam ha dipinto due quadri all’interno del carcere trasformato in atelier: una Venezia un po’ storta ma poetica e un prato verde con farfalle, simbolo di libertà possibile. Katia, inserita in una comunità protetta e prossima alla scarcerazione, ha realizzato un leone di San Marco.
Arriva il momento della mostra, l’opera di Katia – il leone di San Marco – viene acquistato a 100 euro. Una conquista artistica e personale.
Ma il gesto più grande arriva dopo. Katia, ormai libera e lontana dall’Italia, scrive un messaggio che commuove:
“Come dono di Natale regalo il mio ricavato a Miriam. Sono sicura che sia il modo migliore per usare quei soldi. Ho pensato molto a tutte le donne meravigliose che stanno ancora scontando la loro pena, in particolare a Miriam. Grazie per la disponibilità e l’impegno dimostrati nel farlo per me. Ora tutto va di nuovo bene nella mia vita. Apprezzo molto l’esperienza a Venezia e tutte le persone meravigliose che ho incontrato sul mio cammino. Cara Nadia grazie per la tua gentilezza e il tuo supporto, il tuo cuore e la tua mente aperti. Un vero alchimista sa sempre come trasformare il dolore e l’oscurità in qualcosa di grande e luminoso!”.
Un gesto semplice che racchiude lo spirito di “Dipingiamo la Libertà” per trasformare il colore in un ponte tra persone, restituire dignità, creare legami che continuano anche oltre il carcere.
