Galleria Bombi si trasforma, tra memoria storica e innovazione, in una galleria d’arte digitale tra le più importanti al mondo: un progetto di rigenerazione urbana e innovazione culturale. A dicembre 2025, DAG sarà inaugurata con DATA TUNNEL, opera di Refik Anadol, artista, regista e designer, pioniere dell’arte generativa e dell’estetica dei dati

Nasce a Gorizia DAG – Digital Art Gallery, la nuova galleria d’arte digitale immersiva che farà della rinnovata Galleria Bombi il tunnel digitale più grande d’Europa: oltre 300 metri di percorso, di cui 100 trasformati in un ambiente visivo totalmente rivestito da LED di ultima generazione, per un totale di 1.000 metri quadrati di superficie digitale in uno spazio di esperienze immersive in cui si fondono arte e tecnologia.

La galleria inaugurerà a metà dicembre con una grande installazione immersiva site-specific realizzata da Refik Anadol, tra i più influenti artisti al mondo nell’ambito della digital art e dell’estetica dei dati, i cui lavori sono esposti in istituzioni come il MoMA, il Centre Pompidou, la Serpentine, Palazzo Strozzi e The Sphere a Las Vegas. L’opera, Data Tunnel, è stata concepita appositamente per Gorizia: un flusso visivo continuo che attraversa l’intera estensione del Ledwall e trasforma la galleria in un organismo digitale vivo. L’installazione nasce dalla ricerca di Anadol sul “Large Nature Model”, un modello di AI addestrato su milioni di immagini ambientali e dataset provenienti da musei e archivi scientifici internazionali. I dati diventano pigmento, memoria e materia visiva, generando forme organiche in trasformazione che mettono in scena il rapporto tra natura, tecnologia e percezione. Data Tunnel occuperà gli spazi della DAG per un anno, a partire da metà dicembre 2025. L’ingresso alla DAG è gratuito e gli accessi verranno gestiti da Erpac. Il progetto artistico è realizzato in collaborazione con il MEET e la fondatrice Maria Grazia Mattei che ha curato, in stretta collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia, i rapporti con Refik Anadol e la curatela artistica.

DAG è uno dei lasciti alla città di Gorizia di GO! 2025 (Nova Gorica – Gorizia Capitale europea della Cultura 2025), l’appuntamento che per l’intero anno ha illuminato con arte, musica, cultura, enogastronomia il territorio del Goriziano – e di tutta la Regione Friuli Venezia Giulia – coinvolgendo quotidianamente migliaia di persone tra cittadini e turisti provenienti da tutto il mondo arrivati per visitare la prima Capitale europea della Cultura transfrontaliera.

La DAG nasce come luogo di incontro tra linguaggi emergenti, tecnologie immersive e pratiche artistiche contemporanee. L’intervento di recupero di Galleria Bombi, uno dei progetti più emblematici di rigenerazione urbana e innovazione culturale del territorio, restituisce nuova vita a un luogo storico riconosciuto dalla città, trasformandolo in uno spazio esperienziale dove arte, dati, luce e tecnologia dialogano con l’architettura del tunnel. Grazie alla DAG cittadini e visitatori entreranno in un luogo dove il semplice attraversamento si trasforma in esperienza, in cui il camminare diventa un viaggio tra luce, suono e meditazione. Gorizia e la regione Friuli Venezia Giulia si arricchiscono così di un elemento strategico che fonde cultura e innovazione all’interno del contesto urbano cittadino. Gorizia si posiziona come polo d’eccellenza per l’arte digitale, capace di dialogare con le migliori esperienze internazionali.

GLI SPAZI DI GALLERIA BOMBI

Galleria Bombi è un luogo simbolico nel cuore della città: costruita in epoca asburgica e utilizzata anche come rifugio antiaereo durante la Prima Guerra Mondiale, rappresenta un tratto identitario del tessuto urbano goriziano. L’intervento di riqualificazione, realizzato grazie al sostegno del PNRR e coordinato dal Comune di Gorizia, ha previsto tre fasi: messa in sicurezza, consolidamento strutturale e valorizzazione architettonica e funzionale. Oggi Galleria Bombi si presenta come uno spazio completamente rinnovato dove le superfici metalliche, i nuovi impianti audio-video e le predisposizioni multimediali dialogano con la struttura storica senza alterarla.

Dopo i lavori di consolidamento strutturale e di impermeabilizzazione, e la successiva sistemazione degli spazi interni, il progetto di ristrutturazione si è concentrato sulla valorizzazione architettonica, strutturale e impiantistica, restituendo alla città un’infrastruttura sicura, accessibile e tecnologicamente avanzata. Il cuore tecnologico del progetto è il LEDwall immersivo: una superficie curva, continua e reversibile che riveste pareti e soffitto lungo un tratto di 100 metri, trasformando lo spazio in un ambiente multisensoriale unico nel panorama europeo. La complessità installativa della struttura curva ha richiesto la perfetta integrazione tra competenza tecnologica e artigianalità italiana, che ha permesso di risolvere i delicati aspetti di adattamento architettonico e installativo. Una sezione al centro della galleria accoglierà infatti un ambiente immersivo multimediale: pareti e soffitto saranno rivestiti con lamine di alluminio progettate per supportare proiezioni e mapping luminosi senza compromettere l’architettura storica del luogo.

L’intera infrastruttura è composta da 37.000 chili di strutture autoportanti, svincolate dalla galleria, fissate con 6.000 viti strutturali e 44.000 viti di collegamento tra cabinet e struttura. Il sistema comprende inoltre 3.700 cabinet LED, 14.800 schede con trattamento nano coating e GOB, 34 convertitori di fibra, 267 cavi CT6 di segnale, 11.000 metri di rete CAT6, 6.000 metri di fibra ottica, 2.000 metri di cavi di alimentazione dai sottoquadri ai cabinet, 6.000 metri di corda da 240mmq dalla cabina al quadro principale, 300 metri di canale elettrico e 300 mt di canale di aerazione. L’infrastruttura è gestita da 5 workstation professionali e 20 segnali 4K per la riproduzione video. Al montaggio hanno lavorato 12 tecnici specializzati per 30 giorni consecutivi.

Il sistema audio della DAG è stato progettato per offrire un’esperienza sonora immersiva e di alta qualità, perfettamente integrata con l’infrastruttura visiva. La rete di diffusione sonora, calibrata in modo preciso lungo l’intero sviluppo della galleria, assicura una propagazione uniforme e nitida del suono, indipendentemente dal punto di ascolto. Questa progettazione accurata contribuisce ad amplificare l’impatto emozionale delle proiezioni e delle installazioni artistiche, creando una sinergia percettiva tra luce, immagine e suono che trasforma la galleria in un ambiente coinvolgente e multisensoriale. L’installazione è concepita per offrire ai visitatori un’esperienza immersiva e multisensoriale: i pannelli audiovisivi a tecnologia LED che rivestono integralmente la volta della galleria, la rendono un ambiente dinamico e coinvolgente, in cui immagini, suoni e luci dialogano armoniosamente con l’architettura esistente.

Galleria Bombi, con questa nuova veste, diventa quindi uno spazio multisensoriale in cui luci, suoni, immagini einterattività si fondono per offrire ai visitatori un’esperienza immersiva unica: un paesaggio digitale vivente. Gli interventi hanno creato un ponte tra passato e futuro, integrando arte digitale e nuove tecnologie in un contesto storico senza snaturarne l’identità. Tutti i componenti tecnologici – dai LEDwall agli impianti audio e ai sensori interattivi – sono infatti concepiti come elementi indipendenti e reversibili, nel pieno rispetto dell’integrità architettonica originaria.

L’ARTISTA E L’OPERA: REFIK ANADOL E IL SUO “DATA TUNNEL”

Per inaugurare la DAG è stato scelto Refik Anadol (Istanbul, 1985), artista, regista e designer tra i principali protagonisti della new media art internazionale. Considerato un pioniere dell’estetica dei dati e delle applicazioni artistiche dell’intelligenza artificiale, Anadol vive e lavora a Los Angeles, dove dirige il Refik Anadol Studio e insegna al Dipartimento di Design Media Arts dell’UCLA.

Nei suoi lavori, muri e soffitti sembrano dissolversi, le superfici diventano vive e interi edifici si animano grazie ai dati. Quello che solitamente rimane invisibile — flussi di informazioni, memorie, tracce digitali — prende forma davanti agli occhi dello spettatore, trasformandosi in immagini in movimento, luce e suono. Anadol costruisce così ambienti immersivi che invitano a guardare il mondo da una prospettiva completamente nuova. La sua non è soltanto un’integrazione della tecnologia nell’arte: è una vera e propria fusione tra spazio, dati e percezione, dove i media digitali diventano parte del linguaggio architettonico. I suoi progetti ridefiniscono l’idea di ambiente, che sia pubblico o privato, trasformandolo in un’esperienza sensoriale e collettiva. Le sue opere sono state presentate in istituzioni come il MoMA di New York, il Centre Pompidou-Metz, le Serpentine Galleries, la National Gallery of Victoria, Palazzo Strozzi, Ars Electronica e alla Biennale di Venezia, fino ai progetti monumentali sulla Walt Disney Concert Hall di Los Angeles o sulla superficie della Sphere di Las Vegas. La sua ricerca, che combina etica dei dati, sostenibilità, scienza e creatività algoritmica, è oggi un punto di riferimento globale per la fusione tra arte, architettura e tecnologia.

Per inaugurare la DAG, Refik Anadol ha sviluppato Data Tunnel, un’installazione immersiva site-specific che sfrutta l’intera estensione del nuovo LEDwall di Galleria Bombi. Al cuore dell’opera c’è il Large Nature Model, un modello di AI sviluppato dallo studio di Anadol per esplorare il rapporto tra esseri umani, ambiente e tecnologia. Il modello è addestrato su dataset ambientali pubblici — provenienti da istituzioni come la Smithsonian Institution e il Natural History Museum di Londra — che includono immagini, pattern naturali, frammenti di ecosistemi e trasformazioni biologiche. La scelta di usare esclusivamente dati open source riflette l’attenzione dell’artista per l’etica dei dati, la trasparenza e la responsabilità ambientale: nessun dato personale o proprietario viene utilizzato nella generazione delle opere. La potenza di calcolo del Large Nature Model è fornita da Google Cloud, impegnato a raggiungere emissioni nette zero entro il 2030, e da NVIDIA, i cui algoritmi di reti neurali e strumenti avanzati rendono possibili le rappresentazioni visive di nuova generazione dello studio di Anadol.

Data Tunnel non è pensato come un semplice contenuto visivo, ma come un gesto architettonico. Le forme si adattano allo spazio, alla sua curvatura, alla sua natura di passaggio; il flusso visivo valorizza la struttura storica del tunnel, trasformandola in una soglia tra memoria e futuro. Nel contesto di Galleria Bombi l’opera di Anadol mette in relazione passato e innovazione, architettura storica e media digitali, movimento delle persone e movimento dei dati. Il risultato è un’esperienza immersiva che non chiede al visitatore di fermarsi, ma lo accompagna: un percorso che diventa contemplazione. Attraversando la DAG, infatti, il visitatore viene immerso nei sogni latenti della natura tra texture botaniche, pulsazioni oceaniche e ritmi atmosferici, tradotti in un flusso visivo generativo.

Con la nascita di DAG, Gorizia restituisce vita a uno dei suoi luoghi più simbolici, trasformandolo in un ponte digitale tra memoria e innovazione, tra locale e globale, tra passato e ciò che ancora deve venire. DAG è uno spazio condiviso e aperto a tutti, capace di avvicinare la comunità ai linguaggi tecnologici e immersivi che stanno ridefinendo il modo in cui percepiamo l’arte, un progetto che guarda al futuro con la consapevolezza della propria storia, facendo della città un laboratorio permanente di creatività, arte e tecnologia.

DAG – Digital Art Gallery è un progetto sviluppato con il supporto di Regione Friuli Venezia Giulia, PromoTurismoFVG, Comune di Gorizia, Edr, Erpac FVG, Ministero della Cultura e MEET – Digital Culture Center.

ORARI E PRENOTAZIONI

Orario di apertura:

DICEMBRE 2025 – MAGGIO 2026

Giorni feriali: 10.00 – 16.00

Sabato, domenica e festivi: 10.00 – 19.00

GIUGNO 2026 – SETTEMBRE 2026

Giorni feriali: 15.00 – 21.00

Sabato, domenica e festivi: 14.00 – 23.00

OTTOBRE 2026 – DICEMBRE 2026

Giorni feriali: 10.00 – 16.00

Sabato, domenica e festivi: 10.00 – 16.00

Gli accessi alla galleria saranno gestiti da Erpac, ulteriori informazioni verranno fornite nelle prossime settimane.