Negli ultimi anni Gorizia, anche grazie al Bando Borghi del PNRR, ha significativamente consolidato e ampliato le proprie attività in ambito cinematografico, dando vita in via Rastello a BorGo Cinema, hub dedicato a ispirazione, creatività e innovazione legate alla settima arte.

Presentate questa mattina alla stampa due, innovative esperienze che si sono sviluppate in queste settimane nel capoluogo isontino. Il Progetto Cinecittà del Pnrr per lo Sviluppo Industria Cinematografica, ha portato a Gorizia il percorso formativo d’eccellenza per giovani aspiranti scenografe e scenografi “Dalla matita al Ciak”, realizzato da ANAC – l’Associazione nazionale autori cinematografici – con il supporto dei partner territoriali FVG Film Commission – PromoTurismoFVG, Galaxia, Cross-border Film School e Tesla Production.

Gli esiti del corso – un intensivo programma di 350 ore di formazione gratuita tra teoria, pratica e creatività – sono stati presentati alla stampa nella sede di Borgo cinema alla presenza del vicesindaco di Gorizia Chiara Gatta, dal direttore artistico il regista sceneggiatore e scenografo Beppe Gaudino, con Antonella Perrucci di Cross-border Film School, Chiara Valenti Omero, coordinatrice FVG Film Commission, il decoratore e scenografo Alfonso Raiola, tra i docenti del corso, il regista goriziano Cristian Natoli e il Presidente Anac Francesco Ranieri Martinotti che ha spiegato: «L’idea di portare le eccellenze di Cinecittà a Gorizia nell’anno della Capitale europea della cultura è piaciuta molto alla Sottosegretario Lucia Borgonzoni che ne ha colto subito l’importanza favorendo la realizzazione di questo straordinario laboratorio di per giovani aspiranti scenografi».

Il progetto ha selezionato 13 partecipanti su 79 candidature provenienti dalla nostra regione e dal resto d’Italia: Mariapia Di Lecce da Matera; Michela Monaco di Staranzano; Lorena Picone da Cinisi (Palermo), Sofia Zavadlav di Corno di Rosazzo; Cristian Qamirani di Monfalcone; Beatrice Sabatino di Roma; Lorenzo Scelsi e Massimiliano De Vitis da Firenze; Gaia Pascolat di Cervignano del Friuli; Valentina Ercolini di Tavagnacco; Marco Ghersinich di Trieste; Alessio Vian, Cavallino-Treporti (Venezia); Michele Vicari, Riva del Garda (Trento).

Avviata lo scorso 13 ottobre, la formazione – diversi moduli guidati da vari docenti (Arcengela di Lorenzo, Alessandro Marrazzo, Marta Zani, Sara Galdi, Alfonso Raiola, Stefano Bernabei) – si concluderà il 3 dicembre nella sede goriziana di FormEdil. I contenuti hanno spaziato dalla realizzazione di una scenografia allo studio dell’illuminazione e della fotografia, dalla definizione dell’atmosfera visiva ai metodi di ricerca storica e documentazione iconografica per una corretta applicazione degli stili. Ampio spazio è stato dedicato alla lettura della sceneggiatura, allo studio narrativo, alla definizione dei requisiti spaziali – arredamenti, attrezzeria, scenografie – e alle necessità logistiche dei set. Si sono inoltre affrontati gli aspetti diretti e indiretti del fabbisogno scenografico: effetti speciali, esigenze pittoriche e la coerenza con lo sviluppo della storia. Nella parte di progettazione si è passato dal concept iniziale alla realizzazione finale, attraverso idea stilistica, schizzi, disegni tecnici, bozzetti e l’uso di software di grafica 2D e 3D.

Via della creatività chiude il 2025 con ottimi risultati

Ulteriore, importante iniziativa in ambito cinematografico che sta interessando Gorizia è il percorso di residenze artistiche per creativi del cinema “Via della Creatività”, realizzata da Palazzo del Cinema-Hisa Filma sempre in collaborazione con Anac e con il sostegno della Regione FVG. Nella sua settima sessione – in corso fino al 1^ dicembre – la residenza goriziana accresce il suo valore internazionale con la presenza di tre figure di spicco del cinema d’autore e della ricerca visiva, provenienti dall’Italia e dall’Iran. Protagonisti in queste settimane la sceneggiatrice Setareh Pirkhedri, il regista d’animazione Marco Bolognesi e la documentarista–antropologa Irene Von Dorigotti. Gorizia conferma così la vocazione di un territorio incubatore di linguaggi innovativi nella narrazione cinematografica.

Il direttore artistico del Progetto residenze Martinotti ha commentato con soddisfazione: «Da quando abbiamo avviato il progetto hanno risieduto a Gorizia creativi e creative provenienti dalla Svezia, Ucraina, Turchia, Inghilterra Germania, Sudafrica e Iran riportando a casa un’idea della città e della Regione Friuli Venezia Giulia, che rimarrà profondamente radicata nel loro bagaglio umano e professionale».

I protagonisti sono intervenuti per raccontare i loro progetti a partire da Setareh Pirkhedri sceneggiatrice e consulente di scrittura con oltre quindici anni di esperienza, ha collaborato con registi come Bahman Ghobadi, Ali Nouri Oskouie e Mahdi Mohamadazar. Dopo una lunga carriera in Iran, dove è stata autrice e consulente per numerose serie e lungometraggi, si è trasferita in Francia, conseguendo un Master in Cinema all’Université Sorbonne Nouvelle e collaborando con società di produzione e scuole come La Fémis e l’École Kourtrajmé. Durante la sua residenza goriziana ha lavorato al lungometraggio Artémise, un’opera d’animazione ambientato tra Teheran e Parigi negli anni Trenta.

Marco Bolognesi, visionario creativo dell’animazione italiana, è noto per un linguaggio che fonde rotoscopio, live action e miniature, autore di un’estetica unica e fortemente contemporanea. Dopo il successo internazionale dei suoi primi due lungometraggi – The Truth on Sendai City e Black Flag – il regista è arrivato a Gorizia per revisionare la sceneggiatura di Messaggio alla Terra: Arrendetevi! (Surrender!): oltre a questo si è soffermato sulla definizione della struttura visiva del film, all’approfondimento del lavoro sui modellini scenografici e alla ricerca di collaborazioni artistiche in regione, con l’obiettivo di radicare il progetto nel territorio. Irene Von Dorigotti, voce indipendente tra antropologia e cinema del reale, sta dispiegando a Gorizia un percorso artistico che unisce ricerca etnografica e scrittura filmica. Dopo i lavori selezionati in vari festival internazionali, la regista è approdata alla residenza per sviluppare un nuovo progetto narrativo che intreccia autobiografia, etnografia e costruzione simbolica dei luoghi.