È in arrivo il concerto che più di altri sta accendendo l’attesa del pubblico del Volo del Jazz 2025, la rassegna organizzata da Circolo Controtempo.

Un appuntamento che profuma di poesia, di mare e di Nord, di eleganza europea e di quelle rare alchimie che capitano solo quando tre fuoriclasse decidono di respirare la musica allo stesso ritmo.

Sabato 29 novembre, alle 21, il Teatro Zancanaro di Sacile accoglierà Mare Nostrum, il trio formato da Paolo Fresu, Richard Galliano e Jan Lundgren: una delle formazioni più amate del continente, ormai vicina al tutto esaurito ancor prima di salire sul palco.

Nato quasi per caso nel 2005, come un esperimento di tre concerti in Svezia, il progetto è diventato in vent’anni una delle bandiere più luminose del cosiddetto Sound of Europe. Il trombettista sardo, il fisarmonicista francese e il pianista svedese si incontrano infatti in un territorio di confine che non assomiglia a nessun altro: un luogo poetico e sonoro dove jazz, folk e musica classica si intrecciano con naturalezza sorprendente, dando vita a narrazioni che attraversano l’Europa dal Mediterraneo alle foreste del Nord.Nel corso di centinaia di concerti e di tre album ormai di riferimento, il trio ha costruito un’intesa rara, fatta di ascolto reciproco, delicatezza condivisa e un gusto melodico che sembra arrivare sempre un passo prima del pensiero. Con Mare Nostrum IV, il loro più recente capitolo discografico, Fresu, Galliano e Lundgren firmano dodici miniature che oscillano tra malinconia nordica e calore mediterraneo, piccoli film sonori capaci di tenere insieme la nostalgia della distanza e la gioia dell’incontro. Un “mare di sonorità”, come è stato scritto, che oggi più che mai appare come un’utopia necessaria: un luogo dove ciò che unisce è più forte di ciò che divide.

La forza del trio sta anche nella sua autenticità: in un panorama spesso affollato di collaborazioni effimere, nate più per marketing che per convinzione artistica, Mare Nostrum rappresenta l’eccezione luminosa. Qui non c’è artificio: c’è la sostanza di tre musicisti che hanno scelto la via della profondità, del dialogo e della continuità. E c’è una chimica che rende i loro strumenti – così diversi per timbro, tradizione e funzione – sorprendentemente perfetti l’uno accanto all’altro.Fresu porta in scena la sua inesauribile poesia sonora, capace di trasformare la tromba in un’estensione del respiro. Galliano, virtuoso assoluto della fisarmonica, continua a reinventare lo strumento, sospeso tra tango, musette e improvvisazione contemporanea. Lundgren, erede della grande scuola pianistica scandinava, scolpisce linee limpide e profonde, sospese tra rigore nordico e lirismo intimo. Insieme attraversano canzoni di Charles Trenet, temi tradizionali svedesi, evocazioni di Piazzolla, omaggi a Quincy Jones, atmosfere barocche e brani originali. Ogni melodia diventa un viaggio, ogni intreccio strumentale un incontro di culture che si riconoscono e si trasformano.

Il risultato è un concerto che promette di essere un’esperienza sensoriale e emotiva: un invito a respirare paesaggi lontani, a lasciarsi attraversare dal suono, a riscoprire la bellezza di ciò che nasce dall’ascolto reciproco. Un momento che amplifica il posizionamento del Volo del Jazz come rassegna capace di portare a Sacile non solo grandi nomi, ma storie musicali che segnano un’epoca.Mare Nostrum al Volo del Jazz non è semplicemente uno spettacolo atteso: è un ritorno che sa di evento, un viaggio condiviso che il pubblico ha già dimostrato di non voler perdere. Il mare è chiamato, il vento è favorevole: basta solo sedersi, e ascoltare.