Da giovedì 27 novembre a martedì 9 dicembre 2025 la Biblioteca del polo universitario di Gorizia dell’Università di Trieste ospita la mostra itinerante The Garden of the (In)visibles, un progetto internazionale che invita a guardare ai confini europei come luoghi di storie, passaggi e diritti.

L’allestimento nasce dalla collaborazione tra l’Ateneo triestino e l’Università slovena Primorska di Capodistria, avviata nell’ambito dell’Alleanza universitaria Transform4Europe: un lavoro congiunto che espone gli oggetti abbandonati dalle persone in movimento lungo le rotte tra Croazia, Slovenia e Italia e li trasforma in tracce di un patrimonio europeo condiviso.

Il progetto prende forma da attività di ricerca sul campo condotte congiuntamente da docenti, ricercatrici e ricercatori, studenti e studentesse dei due atenei. Gli oggetti raccolti lungo i percorsi migratori sono beni di uso quotidiano necessari per mangiare, dormire, coprirsi o curarsi, ma anche elementi legati alla sfera intima e spirituale. Strappati all’invisibilità di cui spesso sono circondati, questi materiali vengono ricontestualizzati come “artefatti parlanti”: piccole presenze concrete che rimandano a identità, memorie e appartenenze, aprendo un ponte tra patrimonio materiale e patrimonio immateriale, tra ciò che resta e le vite che lo hanno attraversato.

«Il nostro compito come università, come ricercatori, come studenti è quello soprattutto di stimolare una riflessione sociale, ma anche politica su quello che ai confini europei, non solo del nostro, sta avvenendo nei confronti delle mobilità migratorie», sottolinea la prof.ssa Roberta Altin, delegata dell’Università di Trieste per la Cooperazione allo sviluppo e coordinatrice scientifica della mostra.The Garden of the (In)visibles non si limita a esporre, ma interroga il pubblico e le istituzioni sulla materialità di un fenomeno che rischia di restare astratto e chiede di assumere uno sguardo responsabile su ciò che avviene alle frontiere dell’Europa.

Concepita come Common Cultural Activity del Work Package 7 “Common Heritage & Multilingualism” di Transform4Europe, la mostra è un progetto in evoluzione che, tappa dopo tappa, si arricchisce con contributi locali, installazioni artistiche, storie orali e momenti di confronto pubblico. Dopo l’esordio presso l’Università del Saarland, il percorso espositivo toccherà complessivamente sette delle dieci università dell’Alleanza, tra Italia, Slovenia, Germania, Portogallo, Bulgaria, Spagna e Polonia. La tappa di Gorizia ha un valore particolarmente simbolico perché riporta il progetto sul confine da cui ha preso avvio, radicando il dialogo europeo nel territorio che lo ha ispirato.

L’inaugurazione è prevista giovedì 27 novembre alle ore 17, nella Biblioteca della sede di Gorizia dell’Università di Trieste (via Alviano 18, primo piano). Interverranno la prof.ssa Roberta Altin per UniTS, la prof.ssa Katja Hrobat Virloget dell’Università Primorska, il prof. Jure Gombač dell’Accademia slovena delle scienze e delle arti e il dott. Giuseppe Grimaldi dell’Università di Trieste. All’evento parteciperanno attivamente anche studenti e studentesse di UniTS, UP e del Collegio Fonda; il gruppo di lavoro “Fonda for Others” raccoglierà impressioni e riflessioni dei visitatori durante la visita.

La mostra sarà visitabile fino al 9 dicembre 2025 con ingresso gratuito. Gli spazi della Biblioteca saranno aperti dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 18.30 e il venerdì dalle 9 alle 13; la sede resterà chiusa il sabato, la domenica e nei giorni festivi.

L’esposizione si concluderà con una la T4EU International Conference dal titolo “Standing up for Higher Education in Times of Global Crises”, in programma martedì 9 dicembre 2025, nell’Aula Magna del polo goriziano dell’Università di Trieste (via Alviano 18), a partire dalle ore 15.Transform4Europe è un’alleanza di dieci università europee (link) impegnate a costruire un campus inter‑universitario fondato su collaborazione nella didattica, nella ricerca e nell’impegno sociale, con l’obiettivo giungere alla realizzazione di un’università europea.

Per informazioni sul progetto e sulla mostra: [email protected].