Ieri mattina si è svolta nella rada Nord del porto di Trieste l’esercitazione antinquinamento e antincendio 2025, volta a verificare la capacità di risposta operativa delle risorse marittime locali a un incidente complesso in mare con possibile impatto ambientale.

Lo scenario ha ipotizzato la perdita in mare di sei container da parte di una nave portacontainer in attesa di autorizzazione all’ingresso in porto. In particolare, è stato simulato che uno dei container, contenente 60 barili di olio lubrificante, ha causato lo sversamento del prodotto in mare arrecando un inquinamento classificato di lieve-media entità.

La Capitaneria di Porto di Trieste ha assunto il coordinamento delle operazioni, attivando sia mezzi propri che concorrenti, ovvero quelli dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile, l’unità antinquinamento SPICA della Castalia e un pontone dotato di gru, proveniente da Capodistria, per il recupero del container affondato.Nel corso dell’esercitazione, è stato inoltre simulato un principio d’incendio sviluppatosi sul ponte poppiero dell’unità Castalia, a causa di un problema elettrico, prontamente affrontato dal personale di bordo e poi estinto dai Vigili del Fuoco. Al termine, l’unità è stata rimorchiata in porto per le verifiche tecniche.

Tra i soggetti partecipanti, significativo è stato, altresì, il contributo fornito dal personale dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, dal Consulente chimico del porto e dagli ispettori del Registro Italiano Navale rispettivamente ai fini della valutazione tecnica sulla dispersione e tossicità del prodotto nonché allo scopo di acquisire un parere tecnico sulla stabilità del pontone.

L’esercitazione ha consentito di testare l’efficacia dei protocolli operativi e la capacità degli enti coinvolti di rispondere in modo coordinato ed efficace a emergenze marittime, quali sversamenti in mare e incendi a bordo, promuovendo a favore di tutti una cultura di sicurezza e prevenzione.