Il Natale di Raffaele, due anni dopo

“Due anni fa, esattamente in questo periodo, Giocoresponsabile mi ha chiesto di scrivere una lettera aperta, e riportare la mia testimonianza. Ero appena uscito dalla tempesta perfetta della ludopatia e mi aggrappavo alla speranza con le unghie e con i denti. Oggi vi scrivo dalla “riva opposta”. Sono passati 730 giorni. Due Natali vissuti senza l’ansia di nascondere l’estratto conto, senza le bugie dette a mezza voce durante il cenone, senza il bisogno ossessivo di controllare il telefono sotto il tavolo.Oggi, scrivo di nuovo perché la guerra contro la ludopatia non è finita, non finisce mai, e continua a evolvere. Se pochi anni fa il nemico era spesso una sala slot fisica, oggi il nemico è silenzioso, invisibile e vive nelle nostre tasche: lo smartphone.” – Raffaele

La testimonianza di Raffaele riapre una ferita mai chiusa nel tessuto sociale italiano, che proprio durante le festività natalizie rischia di allargarsi drammaticamente. Ma cosa dicono i numeri nel 2025?

La Fotografia del 2025: Un’emergenza sommersa

I dati aggiornati dipingono una realtà preoccupante, definita dagli esperti come “l’iceberg della dipendenza”.

Persone in cura: Attualmente, i Servizi per le Dipendenze (SerD) e le strutture del privato sociale in Italia hanno in carico circa 13.000 – 15.000 pazienti (Dati stimati basati su trend ISS/Ministero Salute).

La platea reale: Questo numero rappresenta solo la punta dell’iceberg. Si stima che gli italiani affetti da Disturbo da Gioco d’Azzardo (DGA) siano oltre 1,3 milioni, con una zona grigia di quasi 2 milioni di giocatori “problematici” a rischio scivolamento.

Il divario: Meno dell’1% di chi ha un problema chiede ufficialmente aiuto. La maggior parte vive la propria dipendenza nell’ombra, spesso per anni, prima che le conseguenze economiche diventino insostenibili.

Perché il fenomeno è destinato ad aumentare?

Le proiezioni per il 2026 non sono ottimistiche. La crisi del costo della vita agisce come un acceleratore: molte persone, schiacciate dall’inflazione, vedono nel gioco non un divertimento, ma un disperato tentativo di “arrotondare” o risolvere problemi finanziari immediati. È l’illusione della “vincita salvavita” che sta trascinando nel baratro fasce di popolazione insospettabili: casalinghe, pensionati e giovani lavoratori.

Durante le feste si gioca di più e Natale 2025 non sarà diverso

Durante il mese di dicembre 2024 in Italia, che include il periodo natalizio, le scommesse virtuali totali hanno registrato un aumento significativo del 51,93% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Inoltre, rispetto al mese precedente (novembre 2024), il volume delle scommesse è cresciuto del 12,39%. Questo indica una variazione percentuale molto marcata delle scommesse durante il periodo natalizio rispetto alla media annuale.

Lo Smartphone: Il “Casinò sempre aperto”

Se un tempo il ludopatico doveva recarsi fisicamente in un luogo, sottoponendosi allo sguardo altrui, oggi la dipendenza è invisibile e tascabile. Lo smartphone ha rimosso ogni barriera all’ingresso:

Velocità: Si può scommettere, vincere e perdere tutto nel tempo di una pausa caffè o, peggio, durante il pranzo di Natale con i parenti, senza che nessuno se ne accorga.

Gamification: Le app di gioco sono disegnate per stimolare gli stessi recettori dopaminici dei social network, rendendo l’assuefazione rapidissima, specialmente tra i più giovani (la fascia 18-25 anni è quella in maggior crescita).

Denaro invisibile: Pagando con carte digitali e app, si perde la percezione fisica del denaro che esce. 100 euro digitali sembrano pesare meno di una banconota reale, ma il debito che creano è lo stesso.

Regalati un Natale migliore: L’autoanalisi

Il periodo natalizio, con la disponibilità della tredicesima e il tempo libero, è il momento più critico. Prima di fare promesse per l’anno nuovo, ti invitiamo a farti queste tre domande oneste.

Rispondi solo a te stesso:

Ti capita di sentirti irritabile o ansioso se non puoi controllare il telefono o le quote delle scommesse, anche mentre sei con i tuoi cari?

Hai mai usato soldi destinati a regali, bollette o cibo per tentare la fortuna, promettendoti che li avresti “recuperati subito”?

Stai mentendo ai tuoi familiari su come stai spendendo il tuo tempo o il tuo denaro in questi giorni?

Se hai risposto “sì” anche solo a una di queste domande, il miglior regalo che puoi farti non si compra. È chiedere aiuto.

La buona notizia: Gli strumenti per difendersi ci sono

Se c’è una cosa che ho imparato in questi 730 giorni, è che la forza di volontà da sola non basta. Servono barriere. La guarigione è possibile, e i dati lo dimostrano: chi supera i primi 12 mesi con un supporto strutturato ha probabilità altissime di non ricadere mai più.

Oggi, oltre alla mappa dei centri fisici che trovate qui sotto, abbiamo armi nuove:Il RUA (Registro Unico delle Autoesclusioni): Uno strumento fondamentale dell’ADM che permette di “bannarsi” da tutti i siti di gioco legali con un solo click tramite SPID. Fatelo, o aiutate il vostro caro a farlo. È un salvavita.

App di Blocco: Esistono software (come Gamban o BetBlocker) che inibiscono l’accesso ai siti di scommesse sui dispositivi.

Terapia Online: Piattaforme come Unobravo o Serenis hanno reso l’accesso allo psicologo immediato e meno “imbarazzante” per chi si vergogna ad entrare in un centro fisico.