Tra i sostenitori Papa Leone e il Patriarca Moraglia

Il progetto “Dipingiamo la Libertà” ha coinvolto 36 detenute del Carcere femminile, 100 studenti di Venezia, oltre 5000 visitatori alla mostra in cinque giorni e raccolto 2500 euro dalle opere acquistate.

Oggi Bottega Cini si è trasformata in un luogo di emozioni e connessioni. Durante l’incontro di “Dipingiamo la Libertà a Venezia”, progetto promosso da Nadia De Lazzari, responsabile di Venezia Pesce di Pace, i protagonisti hanno ripercorso le fasi del progetto che per oltre un anno ha unito l’Associazione di volontariato, il Carcere femminile della Giudecca, il Liceo Artistico Marco Polo e la Scuola Grande di San Teodoro.

Il progetto ha ricevuto incoraggiamenti straordinari: la lettera di Papa Leone XIV, il messaggio del Patriarca Moraglia che hanno sottolineato il valore umano ed educativo dell’iniziativa. Dopo i laboratori artistici nel carcere c’è stata l’esposizione delle opere nella Scuola Grande di San Teodoro, visitata dal Sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, a conferma dell’attenzione istituzionale verso progetti che parlano di inclusione e rinascita.

All’iniziativa di oggi sono intervenuti Nadia De Lazzari (“L’arte è diventata solidarietà, voce, libertà e ponte tra mondi diversi”), Giovanni Alliata presidente dell’Archivio Vittorio Cini (“Avete fatto arte nel senso più alto”), il docente Eddy Bettiol con la classe 4F “(Il Progetto è inserito nel programma di educazione civica”).

I numeri raccontano l’impatto del progetto: 36 detenute, 100 studenti e 5000 visitatori in cinque giorni. Le opere realizzate in carcere hanno suscitato grande interesse: 13 sono state acquistate da privati (tra questi i giovani dentisti Emanuele Brusca e Maria Giulia Camilla e gli orafi Valentina Lombardi e Flavio Marinello), con il ricavato già interamente consegnato alle artiste detenute.

Tra i momenti più emozionanti la donazione di 1200 euro di Giovanni Alliata per l’opera collettiva “24 mani” della classe 4F, in memoria del nonno Vittorio Cini. Un gesto che ha dato forza agli studenti. La città ha sostenuto con calore il progetto offrendo pasti e contributi alle detenute (Rosticceria Gislon, Osteria Ae Sconte, Mola, Caffè Florian, Pasticceria Didovich, Veneziana Motoscafi). Un sostegno concreto anche da BCC Veneta.

“Dipingiamo la Libertà” non ha prodotto solo opere ma relazioni e ha permesso ai protagonisti di trasformare ogni tela in un messaggio di speranza. Un gruppo di detenute, che ha seguito un apposito corso di formazione, ha guidato i visitatori alla mostra (ingresso gratuito) raccontando le storie dietro le opere.