Celebrare l’impegno e la solidarietà ai tanti che si sono impegnati per il benessere dei ragazzi di Casa Elvine, la casa famiglia della Fondazione Villa Russiz di Capriva del Friuli (Go): con questo spirito si è svolto il consueto brindisi natalizio con i giovanissimi della Fondazione e le autorità civili e militari del territorio e i tanti amici della realtà del Collio.

Non si è trattato solo di un brindisi natalizio, ma di una occasione speciale in cui grazie alla collaborazione con l’Associazione Insieme si può, presieduta dall’avv. Paolo Visintin, sono stati consegnati i riconoscimenti della seconda edizione del Premio Elvine, che quest’anno ha inteso rendere omaggio alle donne a gli uomini delle forze dell’ordine e militari che con dedizione e spirito di servizio hanno contribuito alla sicurezza e al benessere della collettività. Presenti tra gli altri il sindaco di Capriva del Friuli, Daniele Sergon, il Prefetto, Ester Fedullo, il Questore di Gorizia, Luigi Di Ruscio, il comandante provinciale di Gorizia dei Carabinieri, Massimiliano Bolis e il comandante della brigata Cavalieri Pozzuolo del Friuli, generale Andrea Bertazzo, per un’occasione davvero coinvolgente anche grazie alle note della fanfara, sempre della brigata Cavalieri Pozzuolo del Friuli, che ha eseguito l’inno di Mameli cantato da Luca Raccaro.
“E’ un momento particolarmente importante per la nostra comunità – ha detto Antonio Paoletti, presidente della Fondazione Villa Russiz – in cui condividiamo tra tanti amici di questa realtà una consuetudine particolarmente attesa dai giovani di Casa Elvine, ovvero lo scambio degli auguri e dei regali natalizi. E lo facciamo ricordando assieme anche dei giovani che non ci sono più perché hanno perso la vita indossando la divisa. Abbiamo ancora tutti presenti le immagini – ricorda Paoletti – che hanno portato nelle nostre vite la tragicità del terribile dramma di Castel d’Azzano, in provincia di Verona. E per ricordare e stringerci attorno alla memoria dei tre carabinieri che hanno perso la vita mentre svolgevano il proprio lavoro, Marco, Valerio e Davide, consegniamo al collega ferito sopravvissuto, Domenico Martella, una targa in ricordo dei morti e dei feriti della strage”. Tre uomini, padri, figli e mariti, amici che ogni giorno uscivano di casa con l’unico desiderio di fare il proprio dovere e ritornare dai propri cari.
“La Fondazione Villa Russiz – ha ricordato il direttore, Giulio Gregoretti – pone al centro della propria attività in ambito sociale l’attenzione ai giovani meno fortunati in un crescente lavoro reso possibile anche grazie il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e della Camera di commercio Venezia Gulia”.
E per “l’attenzione ai giovani che va oltre la trattazione di casi afferenti a reati commessi o in danno di minore, con progetti di educazione in favore di bambini e ragazzi, nonché l’incontro con i minori stranieri non accompagnati in provincia di Gorizia”, il secondo riconoscimento del Premio Elvine è stato consegnato al sovrintendente della Polizia di Stato, Moreno Tavani.
Al sergente maggiore aiutante, Monica Cuomo, del reparto comando e supporti tattici Cavalleggeri di Treviso 28°, di Gorizia, l’attestazione per “aver sempre operato con senso del dovere, professionalità e profondo attaccamento alla missione, sapendo coniugare con straordinaria forza e responsabilità il ruolo di militare con quello di madre”.
Ai carabinieri della stazione di Lucinico (Go), Matteo Lizza e Maurizio Ledda, il premio per “l’altruismo e lo spirito di servizio dimostrato intervenendo l’11 settembre 2025 a Gorizia su un ponte alto circa 36 metri per trarre in salvo una donna che minacciava di gettarsi nel vuoto. L’azione condotta con prodezza e coraggio consentiva di scongiurare più gravi conseguenze e di affidare alle cure del personale sanitario”.