INNOVALP diventa BUONA PRATICA AsVIS 2025 e presenta i suoi RISULTATI con 4 PROGETTI per la MONTAGNA FVG. Si parte con L’ECOMUSEO DIFFUSO “VIE DELLE CARTA”

Nella 22^ Giornata internazionale della montagna -oggi, 11 dicembre 2025 – a conclusione del biennio di lavoro 2024 -2025 di Innovalp, la rete italiana della montagna presenta i risultati del suo networking: un circuito che nell’arco di 24 mesi ha toccato e coinvolto, dalle Alpi agli Appennini, molti centri strategici per la produttività delle terre alte italiane.

Il Quaderno delle esperienze Innovalp 2024-2025, disponibile per tutti da oggi al link www.coopcramars.it restituisce molto più di un “diario” delle tappe che hanno tracciato una strada nel cuore delle Alpi e degli Appennini: è un cantiere aperto per il futuro della montagna italiana. In un centinaio abbondante di pagine il Quaderno raccoglie la voce delle imprese, delle scuole e delle istituzioni, delle giovani generazioni di cittadini e cittadine della montagna, il “capitale umano” che farà la differenza nella progettazione in chiave di sviluppo.

Sono inclusi editoriali a firma di esperti come Maria Chiara Cattaneo, Florindo Rubbettino, Giovanni Teneggi, Roberto Grandinetti, Mauro Varotto. I risultati di Innovalp 2024 – 2025 sono stati presentati questa mattina nella sede di Fondazione Friuli dai promotori – la presidente Cramars Stefania Marcoccio e la vicepresidente e project manager Innovalp Annalisa Bonfiglioli, con il sindaco di Moggio Udinese Martina Gallizia, la presidente del Comitato Scientifico Innovalp Maria Chiara Cattaneo e i contributors del Quaderno delle esperienze Marco Bussone presidente UNCEM, Federica Corrado (Politecnico di Torino), Paolo Ermano (Università di Udine) e Roberto Grandinetti (Università di Padova), alla presenza del Direttore di Fondazione Friuli, Luciano Nonis. Ha condotto il talk di presentazione la giornalista Marinella Chirico.

“Montagne produttive” era il filo rosso dell’edizione biennale 2024- 2025 di Innovalp, e i dati generali testimoniano il rilievo della dimensione produttiva che la montagna riveste oggi in Italia, malgrado i fenomeni di regressione demografica: il 12,5% della ricchezza del Paese è infatti generata dalle aree montane, con un +30% di incremento del PIL tra il 2011 e il 2023. Vale 31 miliardi € l’export per le aree a prevalenza montana (a fronte di 623,5 miliardi € di export nazionale) e la montagna italiana produce il 27,7% del PIL delle aree montane europee. Nel triennio 2021–2023 le aree montane hanno registrato +4,0% di crescita dell’occupazione, con punte del 9% e un tasso di occupazione femminile nelle Alpi più elevato rispetto alla media nazionale. Un monitoraggio che rispecchia l’elevato tasso di imprenditorialità, con 9,2 imprese ogni 100 abitanti e una strutturata presenza di imprese artigiane. Sono 2,077 milioni le micro e piccole imprese attive in montagna, che occupano 5,13 milioni di addetti. La filiera agricola genera il 16% del valore aggiunto dell’economia montana, e con le filiere del legno, energia e sportsystem – abbigliamento, calzature, attrezzature – alimenta circa 550 imprese, delle quali almeno 200 totalmente verticali e specializzate.

In questa cornice, Innovalp, ideato nel 2017 in occasione dei 20 anni della Cooperativa sociale Cramars di Tolmezzo quale Festival delle idee per la montagna, è rapidamente diventato un laboratorio permanente della montagna che impatta sulle terre alte a livello nazionale attraverso le sue iniziative, creando ponti tra Alpi e Appennini, tra Italia ed Europa «Innovalp – spiega la presidente di Cramars Stefania Marcoccio – ha trasformato la sua genesi: da evento a processo, da rassegna a percorso. Un modo di leggere il cambiamento e di tradurlo in azione. Il biennio che si chiude ci restituisce una rete più ampia e consapevole: giovani che scelgono di impegnarsi nei territori, amministratori che sperimentano nuove forme di collaborazione, imprese che investono nella responsabilità sociale, comunità che ritrovano fiducia nella propria capacità di fare. È questo il patrimonio più importante che Innovalp lascia in eredità: la consapevolezza che l’innovazione è possibile quando diventa collettiva».

E sottolinea la project manager Innovalp Annalisa Bonfiglioli, vicepresidente Cramars: «la montagna non è un parco tematico né un fotogramma fuori dal tempo. È un ecosistema economico e sociale complesso. E come ogni ecosistema ha bisogno di manutenzione, connessioni e regole del gioco comprensibili. Se il dibattito pubblico s’interroga su come fermare lo spopolamento, noi proponiamo di cambiare domanda: come si produce futuro in montagna? La risposta abita nelle filiere corte e lunghe, nell’innovazione applicata ai mestieri, nell’alleanza tra scuola, impresa e amministrazioni, nella qualità delle relazioni di prossimità che diventano welfare territoriale». Ecco dunque la fisionomia di Innovalp, che ha attraversato l’Italia dalle Alpi agli Appenini, con una sequenza di Open talk rivolti agli stakeholders di riferimento di ogni area: un viaggio che ha fatto tappa a Maniago e a Belluno e Sondrio, a Fiumalbo sull’Appenino modenese e a Oulx nella Val Susa, coinvolgendo anche il comprensorio della piccola Sila, in Calabria. Soste diverse, per indagare le condizioni utili a far tornare produttive le montagne. Un impegno suggellato da un riconoscimento prestigioso che viene oggi annunciato: Innovalp è ufficialmente diventato una Buona Pratica Territoriale ASviS e rientra fra i progetti locali innovativi 2025 dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile per il suo contributo al raggiungimento degli Obiettivi dell’Agenda di Sviluppo Sostenibile 2030.

Innovalp ripartirà nella primavera 2026 con il suo nuovo biennio, che sarà dedicato alla montagna e alle sue generazioni, schiudendo un focus speciale sul networking intergenerazionale nelle Terre Alte: per mettere al centro delle azioni un patto tra generazioni non più procrastinabile, essenziale per il futuro della montagna.Nel mese di marzo 2026 sarà nominato il nuovo Comitato Scientifico: includerà esperti con competenze specifiche in tema di innovazione sociale, politiche giovanili, economia di montagna e coesione territoriale. Saranno i mesi di “cantiere” anche per verificare la concreta realizzazione dei 4 progetti che rappresentano la “legacy” dell’ultima edizione di Innovalp, frutto della Summer School dello scorso luglio a Moggio Udinese: l’attenzione dei 20 giovani “Ambassador” per lo sviluppo sostenibile arrivati da tutta Italia si è focalizzata sul possibile “Ecomuseo” diffuso Vie della Carta, ed è questo – innanzitutto – il progetto su cui l’Amministrazione comunale di Moggio è già al lavoro per mettere fondamenta concrete, attraverso un networking che potrà coinvolgere la Cartiera Ermolli, gli enti locali e le realtà culturali.

I tre ulteriori progetti riguardano l’attivazione di un FogolHUB multifunzionale nel cuore di Moggio, la riattivazione della struttura legata alla stazione Ferroviaria come hub strategico per la ciclovia Alpe Adria e la possibilità di un network virtuoso per connettere le abitazioni vuote e nuovi insediamenti abitativi. «Innovalp – anticipa la project manager Annalisa Bonfiglioli – punterà adesso al consolidamento della rete nazionale dei territori attivati, dalle Alpi agli Appennini. Saranno ideati e predisposti nuovi format condivisi di scambio, formazione e progettazione, anche attraverso la rete dei giovani professionisti “Ambassador” del progetto, che hanno frequentato la Summer School 2025». «È un orizzonte avvincente e stimolante, quello del 2027, anno nel quale Cramars si appresta a celebrare i suoi 30 anni di attività sul territorio – aggiunge la presidente Stefania Marcoccio – In questa prospettiva stiamo progettando le iniziative che culmineranno, l’estate 2027, nella terza Scuola Estiva di Innovazione Sociale, un laboratorio permanente per il futuro delle comunità montane». Nella legacy del biennio Innovalp rientra anche la video produzione da oggi online, dedicata alla Summer School 2025, realizzata da Cramars per la regia e il montaggio del videomaker Enrico Micelli.

Promosso da Cramars, Innovalp si realizza con il sostegno e la partnership di istituzioni pubbliche e private: Fondazione Friuli, che ospita oggi la presentazione del Quaderno delle esperienze, ha scelto di sostenere il progetto, riconoscendone il valore per lo sviluppo culturale e sociale dei territori di montagna; e inoltre l’iniziativa è organizzata con la collaborazione di Confcooperative Alpe Adria e Legacoop FVG, con il patrocinio dei Comuni di Tolmezzo, Moggio Udinese, Maniago e Spilimbergo, della Comunità di montagna della Carnia e di ANCI FVG, del Parco Naturale delle Prealpi Giulie e della Riserva della Biosfera MAB UNESCO delle Alpi Giulie. Sono partners istituzionali e territoriali: UNCEM, Carnia Industrial Park, Consorzio NIP, Welfare – Valori per il territorio – ComPA FVG, FutureAlps, Società Economica Valtellinese, Il Filo dei Sapori, Melius, Europe Direct Carnia, Rifai, IIS Il Tagliamento di Spilimbergo, IIS Evangelista Torricelli di Maniago.

Presieduto dall’accademica Maria Chiara Cattaneo, docente di Economia e Politica dell’Innovazione all’Università Cattolica di Milano, il Comitato Scientifico di Innovalp 2024 – 2025 è composto da Filippo Barbera, Ivana Bassi, Federica Corrado, Paolo Ermano, Alessandro Gretter, Guido Lavorgna, Gianluca Lentini, Filippo Tantillo, Alessia Zabatino. Osserva la presidente del Comitato Scientifico Maria Chiara Cattaneo: «la montagna italiana delinea una nuova rotta, mettendo le comunità al centro di futuri di sviluppo sostenibile e innovazione. Un cammino dove finalmente i giovani diventano attori protagonisti del cambiamento. Questa è la sfida che, come Comitato Scientifico, siamo orgogliosi di accompagnare: cambiare lo sguardo e il passo. Le montagne italiane esprimono il loro potenziale trasformativo e orientano le strategie verso la creazione di un ecosistema imprenditoriale sostenibile».

LA LEGACY DI INNOVALP 2024-2025: 4 PROGETTI DI INNOVAZIONE PER LA MONTAGNA FRIULANA.

Momento culminante dell’edizione 2025 di Innovalp è stata la Summer School residenziale, nel luglio scorso a Moggio Udinese, nel cuore della Riserva della Biosfera MAB Unesco delle Alpi Giulie. Summer School 2025 ha accolto 20 giovani “ambassador” di sviluppo sostenibile 20/35enni, arrivati da tutta Italia – dal Veneto alla Sardegna, dalla Calabria al Lazio, dalla Sicilia alla Lucania, alla Campania – accolti da nuclei familiari attraverso l’ospitalitá diffusa come impegno attivo della comunità locale. I partecipanti hanno conferito le loro competenze ed esperienze in ambito accademico, associativo e istituzionale, accomunati dalla volontà di generare impatto positivo attraverso la riprogettazione innovativa per il futuro della comunitá locale: Molti esperti hanno camminato al loro fianco nel corso della settimana, fra gli altri la docente Maria Chiara Cattaneo, l’editore Florindo Rubettino, l’economista Roberto Grandinetti, l’ideatore di cooperative di comunità Giovanni Teneggi, l’autore e regista Opher Thomson. La Scuola Residenziale Estiva ha dimostrato il potere dei giovani come attori protagonisti del cambiamento, le sinergie con progetti come FUTURe ALPS hanno confermato l’importanza della collaborazione.

Sono quattro i progetti generati dalla Settimana della Scuola Residenziale Estiva, idee innovative che si integrano e non sono alternative. Quattro proposte che si apprestano a diventare opportunità concrete di crescita della comunità legata a Moggio udinese, a cominciare da quello in pole position per una definizione operativa, il progetto dell’Ecomuseo diffuso “Vie della Carta”, che racconterà la carta proprio dove nasce, lungo le vie d’acqua del Fella e dell’Aupa, tra centro e frazioni, con itinerari tematici, mostre e residenze artistiche. La progettazione e gestione dell’Ecomuseo sarà portata avanti attraverso il networking con la Cartiera Ermolli, gli enti locali e le realtà culturali, attivando così spazi di formazione e micro-impresa e generando impatti sociali, culturali, economici e ambientali. Nodi strategici come l’ex stazione di Moggio, l’ex-spaccio Ermolli, la Palazzina Liberty e il Centro Polifunzionale si possono così intrecciate diventando un sistema unico, fisico e digitale pensato per scuole, visitatori in ciclovia, appassionati e operatori del settore. Moggio potrebbe così diventare la città dove “si riflette sul futuro della carta”, anche attraverso eventi come Festival della Carta e “Cartiera Open Door”.

-FogolHUB, un presidio multifunzionale nel cuore di Moggio con sede nelle ex Scuole di via Roma, nel quale far coesistere coworking, bar/ bistrò con cucina, aule per formazione e studio, spazi di svago e un’area comune modulare, oltre a un ampio spazio esterno per attività all’aperto. Pensato soprattutto per giovani 18–35, studenti, nomadi digitali, famiglie e turisti, il progetto nasce per catalizzare energie locali, creare sinergie progettuali e lavorative e alimentare la restanza. La co-gestione potrebbe coinvolgere Comune, associazioni, operatori culturali, aziende agricole, mondo accademico e un ente co-gestore esterno per portare idee e competenze complementari, mentre gli step successivi potrebbero prevedere l’attivazione di gruppo di lavoro per la concessione dello spazio e lo scouting di buone pratiche. Obiettivo: fare del “focolare friulano” un hub inclusivo, dove si immaginano e si realizzano nuove opportunità.

-STA.FER, il progetto di riattivazione dell’ex stazione di Moggio come hub per cicloturisti e porta d’accesso alla Val Aupa: un punto di sosta attrezzato sulla Ciclovia Alpe Adria che conta oltre 250.000 passaggi annui, e include postazione ristoro, info point per scoprire la valle, vetrina di produttori e operatori locali, officina per piccole riparazioni e bike rental, oltre ad aree relax/playground. L’obiettivo è trasformare Moggio da luogo di transito a destinazione, valorizzando spazi strategici inutilizzati e connettendo comunità, turisti e itinerari. L’ipotesi di governance prevede una sinergia fra Comune di Moggio, Cartiera Ermolli, operatori culturali ed economici locali. Possibili evoluzioni: ostello/camping, eventi e servizi ampliati per residenti e ospiti.

-Abitare la montagna. Vuoti a rendere è un progetto per riconnettere case vuote e domanda abitativa, e che prevede la mappatura del patrimonio inutilizzato, l’intermediazione fra proprietari (residenti e non) e i nuovi abitanti, residenti in cerca di casa oppure migranti di ritorno, o anche i potenziali nuovi residenti. Il modello propone un co-living diffuso con affitti calmierati, impegno civico/Banca del Tempo, sgravi e accordi per rinnovi/ristrutturazioni. La governance potrebbe attivare una alleanza territoriale fra Comune, società civile e imprese locali. Trasformare “vuoti” in case vissute permetterà di rafforzare la comunità e i servizi, di invertire il calo demografico e rendere Moggio più abitata e accogliente.

INNOVALP 2024-2025: GLI OPEN TALK DIFFUSI NELLE TERRE ALTE IN ITALIA

Dalle Alpi agli Appennini, da Moggio e Maniago a Sondrio, dalla Valbelluna alla Val Susa, dall’Alto Frignano Modenese alla Sila, in Calabria: Innovalp si è mosso dal nord-est al nord-ovest d’Italia attraverso le terre alte della penisola, con la sua rete di interazione e integrazione nel segno dell’innovazione sociale, attivando le comunità e rivitalizzando il tessuto sociale.

La sequenza di Open Talk ha preso il via a Maniago nell’ottobre 2024, presso l’Aula Magna dell’IIS Evangelista Torricelli, con un panel focalizzato sul Welfare territoriale da considerare non più un “costo”, ma come il fattore abilitante dello sviluppo sostenibile nelle Terre Alte. Coordinati da Paolo Ermano, membro del Comitato Scientifico Innovalp, si sono confrontati sul piano imprenditoriale Gianfranco Bisaro (Presidente Gruppo Bisaro-SIFA) e Alessandro Tomba (HR Director Roncadin SpA SB) sottollineando l’importanza dell’impresa come attore di sviluppo sociale; sul versante consortile e di rete, Saverio Maisto (Direttore Consorzio NIP – Nucleo Industriale Ponte Rosso) ha illustrato le pratiche in campo. Dal punto di vista istituzionale e territoriale, il Vicesindaco di Vito d’Asio Marco Mecchia ha richiamato la sfida dello spopolamento e della tenuta dei servizi essenziali nelle aree interne, proponendo alleanze pedemontana–valli. Infine, la cornice accademico-giuridica con Massimiliano De Falco, ricercatore di Diritto del Lavoro UniUd e Silvia Spattini (ADAPT) ha evidenziato come l’evoluzione della contrattazione collettiva, anche territoriale, possa includere misure di welfare flessibili e adatte ai contesti montani, mentre le politiche pubbliche devono riconoscere e sostenere il welfare di comunità come fattore di coesione, oltre che economico.

Esattamente un anno fa, nella Giornata Internazionale della Montagna l’11 dicembre 2024, Innovalp si è spostato in Veneto, a Borgo Valbelluna (Belluno), per un Open Talk dedicato all’innovazione e inclusione come fattori determinanti per le “Montagne produttive”, incrociando sguardi istituzionali, imprenditoriali e cooperativi sulle politiche attive del lavoro e sul Capitale Umano come elemento decisivo per uno sviluppo sostenibile e competitivo delle aree montane. Nella sede del G.A.L. Prealpi e Dolomiti, coordinati dal Direttore Informest ed esperto di sviluppo locale Graziano Lorenzon, si sono confrontati Michele Pellegrini (Settore produzione e servizi Legacoop Veneto), Raffaella Bordin (Dirigente Veneto Lavoro – UOT Treviso e Belluno), Matteo Aguanno (Direttore GAL Prealpi e Dolomiti), Andrea Ferrazzi (Direttore Confindustria Belluno), Paolo Felice (Presidente Legacoop Sociali FVG) e Margherita Cittadino (Europe Direct Manager).

Il 2025 di innovalp si è aperto in Lombardia, a Sondrio, il 29 gennaio presso Le Village by CA delle Alpi, alla presenza della presidente del Comitato Scientifico Maria Chiara Cattaneo, sui temi della creatività e innovazione: obiettivi per i quali risulta determinante l’apporto di giovani e imprese come motore della trasformazione locale. Nella consapevolezza che tradizione e innovazione non sono opposti: la tradizione è spesso un’innovazione che ce l’ha fatta. Il panel, con il contributo di Elena Plos (Le Village by CA delle Alpi) e la co-moderazione di Emanuele Bré, Lapo Busin, Francesca Garavatti, Elisa Sala Tenna, Tommaso Scaramuzzi, ha riunito voci dell’imprenditoria, dell’associazionismo industriale e dell’innovazione: Marco Bissi (Bissi Holding S.p.A.), Marco Campanari (Presidente Confindustria Lecco & Sondrio), Fabrizio Capobianco (The Liquid Factory), Fabio Esposito (Latteria Valtellina), Elena Pedrana (SEP Valtellina S.r.l.), Marco Rocca (Mottolino S.p.A.).

Il 5 aprile il quarto Open Talk del viaggio Innovalp 2024-25 ha fatto tappa a Fiumalbo, nel comprensorio modenese dell’Appennino del Frignano, focalizzando sull’importanza dell’alleanza tra gli attori territoriali, e del radicamento fisico e cognitivo delle imprese, confermando l’importanza di una governance strategica unitaria sotto la stessa regia, nella quale includere Regione, Unioni, Comuni, GAL, parchi, imprese, terzo settore e Università, definendo obiettivi condivisi e un cronoprogramma periodico insieme all’adozione di un “manifesto d’area”. Preceduto da un matinée di co-progettazione con i giovani, il panel ha coinvolto in un confronto di visioni e strumenti operativi il Sindaco di Fiumalbo Alessio Nizzi e inoltr Diego Teloni (co-fondatore Gate Rei Srl Sb), Lorenzo Checchi (Presidente Unione del Frignano, Sindaco di Riolunato), Davide Baruffi (Assessore Regione Emilia-Romagna: Programmazione strategica e fondi UE), Luciana Serri (Presidente Ente Parchi Emilia Centrale), Fabio Braglia (Presidente Provincia di Modena, Sindaco di Palagano), Stefano Santi (Direttore Parco Naturale Prealpi Giulie – MAB UNESCO Alpi Giulie), Giovanni Teneggi (CIO B.More; responsabile Imprese di Comunità, Confcooperative Nazionale), Danilo Farinelli (Direttore Carnia Industrial Park), Iacopo Lagazzi (coordinatore Strategia STAMI Appennino modenese, Sindaco di Guiglia e Presidente Unione Terre di Castelli).

Il quinto e ultimo Open Talk si è svolto lunedì 14 aprile presso l’Auditorium dell’IIS “Luigi Des Ambrois” di Oulx, nella Città metropolitana di Torino, in Val Susa. Tema portante l’obiettivo di costruire reti per valorizzare l’alpinità e il capitale territoriale tra città e montagna, fra innovazione e sostenibilità. L’ “alpinità” come capitale contemporaneo è stato dunque il denominatore del dialogo sul futuro delle montagne produttive, per le quali sono essenziali reti che colleghino città e montagna, scuola e impresa, manifattura e paesaggio. I sistemi locali d’impresa diventano così laboratori di cooperazione, innovazione e sviluppo sostenibile, in cui i giovani possono riconoscere opportunità reali di vita e di lavoro. L’incontro, coordinato da Federica Corrado con Elisa Balocco (Politecnico di Torino – DIST) ha messo in relazione ai cambiamenti climatici le riconversioni industriali e le nuove traiettorie imprenditoriali che ridefiniscono il rapporto fra città e montagna. Sono intervenuti Jacopo Suppo (Città Metropolitana di Torino), Roberto Colombero (UNCEM). Il confronto è stato arricchito dalle testimonianze di alcune imprese della valle: Finder SpA, Albergian, Tabros Bike & Components, Bicigrill San Michele.