La ditta vincitrice dell’appalto per le casette dell’acqua, la BBTEC Srl. di Tavagnacco (UD), che realizza case dell’acqua dal 2009 e gestisce direttamente già 160 strutture tra Friuli Venezia Giulia e Veneto, è stata presentata ufficialmente oggi in Sala Giunta del Comune di Trieste nel corso di una conferenza stampa introdotta dall’Assessore alle Politiche del Patrimonio Immobiliare, Elisa Lodi con il Consigliere comunale Salvatore Porro, il Direttore del Servizio Coordinamento Amministrativo del Dipartimento Territorio, Ambiente, Lavori Pubblici e Patrimonio, Andrea Prodan e il Responsabile della Gestione Amministrativa di Edilizia Pubblica, Scolastica, Sportiva del Dipartimento Territorio, Ambiente, Lavori Pubblici e Patrimoni del Comune di Trieste, Davide Vinci alla presenza dei rappresentati della ditta aggiudicataria, l’amministratore delegato Livio Busana e il collaboratore Victor Tosoratti.

“Oggi – ha esordito l’Assessore alle Politiche del Patrimonio Immobiliare, Elisa Lodi – presentiamo la ditta aggiudicataria della nuova concessione di suolo pubblico destinata alla collocazione di casette dell’acqua. Siamo partiti con una sperimentazione nel 2014 resa definitiva con affidamento in concessione nel 2018 per rispondere alle costanti richieste pervenute dal territorio, soprattutto da parte dei nostri consiglieri circoscrizionali e comunali. Cessato il rapporto con la società aggiudicataria precedente e rimosse le casette, che non erano di proprietà del Comune tranne quella di via Valerio, abbiamo avviato la procedura di affidamento a un nuovo gestore, la società BBTEC Srl. Le nuove casette saranno ricollocate nei prossimi mesi nelle zone individuate precedentemente e saranno attivate presumibilmente a inizio primavera, al termine delle procedure previste”.

“Siamo particolarmente soddisfatti – ha rimarcato ancora l’Assessore Lodi – perché, attraverso questa nuova gestione, daremo alla cittadinanza la possibilità di utilizzare un’acqua sottoposta a rigorosi controlli a un prezzo calmierato e potremo anche sensibilizzare la popolazione da un punto di vista ambientale, attraverso la riduzione dei consumi di bottiglie di plastica. Grazie alle nuove casette avremo inoltre l’opportunità di far meglio conoscere il territorio e la storia della città non solo ai residenti, ma anche ai turisti o ai lavoratori in trasferta per mezzo di contenuti grafici o QR code che potranno essere apposti sulla struttura. Tengo a sottolineare infine che abbiamo mantenuto il costo di 8 centesimi al litro individuato nel 2022. Eventuali successive modifiche saranno possibili dopo i primi due anni, ma solo previa accordo tra le parti”.
L’iniziativa delle cosiddette “casette dell’acqua” – è stato ricordato durante la conferenza stampa – è stata avviata nella nostra città a partire dal 2014, inizialmente per un periodo sperimentale e successivamente, dal 2018, con l’affidamento di una concessione di suolo pubblico per installare degli erogatori di acqua potabile refrigerata e microfiltrata (sia “liscia” che “gasata”).
L’intento voleva e vuole essere quello di offrire alla cittadinanza una concreta e valida alternativa all’acquisto delle classiche bottiglie d’acqua, potendo acquistare un prodotto rigorosamente controllato dal punto di vista sanitario e che consenta una sensibile riduzione del consumo di plastica e dell’immissione di materiale inquinante dell’atmosfera e nell’ambiente in genere.

Le casette saranno collocate a:
• Borgo S. Sergio – via Grego 40;
• Rozzol Melara – nei pressi di via Koch 8;
• S. Giovanni – Rotonda del Boschetto 1/D;
• Roiano – via dei Moreri 5 in prossimità dell’Ufficio Postale;
• Valmaura – via Valmaura 7 in prossimità del giardino;
• Via Locchi29 – in corrispondenza della sede della Circoscrizione;
• Via Valerio – in corrispondenza della zona universitaria (edificio F), unica casetta di proprietà dell’Amministrazione comunale, realizzata con il contributo della Regione Autonoma FVG.
Scaduta la precedente concessione, sono state avviate le procedure per avviare una nuova gara e trovare il nuovo concessionario.
La procedura selettiva si è svolta in due fasi (manifestazione di interesse e gara vera e propria) e si è conclusa il mese scorso: attualmente sono in corso le procedure per le autorizzazioni, la predisposizione dei basamenti e l’attivazione delle utenze.
Si ritiene che il servizio potrà essere di nuovo attivo a partire dai primi mesi del 2026. La concessione attuale avrà una durata di 4 anni, con possibile proroga per ulteriori due anni. È prevista anche la possibilità di un contributo da parte del Comune (nella misura massima di 200 euro al mese per casetta) qualora il numero di litri erogati sia inferiore a quanto definito in sede di gara.
Come elementi di novità rispetto al passato, si conta di poter sfruttare le casette dell’acqua anche per renderle elementi di richiamo turistico, mediante una grafica che potrebbe richiamare la storia dei rioni di appartenenza e la possibilità di inserire dei QR code che possano rimandare a pagine con informazioni utili al turista o all’utente; sarà sperimentata la possibilità di acquistare l’acqua anche attraverso un’App, in modo da mettere a disposizione dell’utenza uno strumento flessibile e utilizzabile anche dal turista occasionale.
Si valuteranno infine – di concerto con il concessionario – iniziative di sensibilizzazione e di promozione dell’iniziativa, in ragione della sua evidente utilità sociale.
Per i primi due anni rimane confermato il prezzo di 8 centesimi al litro, che successivamente potrà essere modificato se necessario e comunque previo accordo con l’Amministrazione comunale.
Entrando nei dettagli tecnici, le casette dell’acqua Ecozon@ sono distributori automatici di acqua potabile di rete, trattata e controllata, che erogano acqua naturale refrigerata e gassata. Sono costruite con materiali riutilizzabili e riciclabili (acciaio inox, alluminio, legno), in modo da garantire durabilità, igiene e pieno rispetto delle norme sanitarie.
La struttura, compatta e curata dal punto di vista estetico, è pensata per integrarsi nei diversi contesti urbani ed extraurbani, diventando spesso un piccolo punto di aggregazione e socialità per il quartiere.
Una singola casetta eroga in media circa 250/350 litri al giorno di acqua di rete microfiltrata. Ciò si traduce in:
- una drastica riduzione delle bottiglie di plastica monouso da produrre, trasportare e smaltire;
- minori emissioni di CO₂ e gas inquinanti legate alla filiera dell’acqua in bottiglia (fabbriche, magazzini, logistica e trasporto fino alle case);
- un risparmio economico consistente per le famiglie rispetto all’acquisto di acqua confezionata e una riduzione dei costi di raccolta e trattamento dei rifiuti per i Comuni.
Su larga scala, l’effetto in termini di CO₂ evitata di ciascuna installazione è paragonabile a quello di un piccolo “bosco urbano di 300 alberi”, contribuendo in modo concreto alle politiche locali di sostenibilità.
Le Case dell’Acqua Ecozon@ utilizzano acqua dell’acquedotto locale, sottoposta a ultrafiltrazione e a trattamenti conformi alle rigorose prescrizioni dell’Azienda Sanitaria e del DM 174/2004 sui materiali a contatto con l’acqua potabile.
I frontali erogatori e le linee idrauliche sono progettati per garantire la massima igiene dell’intero sistema.
L’acqua erogata presenta ottime caratteristiche organolettiche, assenza di cloro, mantenimento dei sali minerali presenti nell’acqua.
La gestione da parte della BBTEC prevede:
- sicurezza alimentare, con piano di autocontrollo HACCP e manutenzione periodica programmata;
- sistemi di telemetria e controllo da remoto, che permettono di monitorare parametri di funzionamento e qualità;
- un servizio di assistenza dedicato, attivo tutti i giorni dell’anno;
- pagamenti con card RFid ricaricabili presso esercizi convenzionati o via APP telefonica.