A che punto siamo davvero con il fotovoltaico in Italia? Dipende da dove guardiamo. Sulla carta, i numeri parlano di un Paese in corsa: alla fine di settembre 2025 risultano connessi oltre 2 milioni di impianti fotovoltaici per una potenza di 41,1 GW. Eppure basta osservare il segmento più strategico, quello residenziale, per accorgersi che il modello italiano è ancora troppo fragile per sostenere gli obiettivi che l’Unione Europea ci chiede di raggiungere entro il 2030. E lo dimostrano i dati: nei primi nove mesi del 2025, gli impianti sotto i 20 kW, tipici di famiglie e piccole attività, sono diminuiti del 30% rispetto allo stesso periodo del 2024. È il segnale più evidente che il sistema non funziona come dovrebbe nei luoghi in cui la transizione diventa reale: le case, i condomìni, i quartieri, le PMP.
In un contesto caratterizzato da regole del gioco che spesso ostacolano più che abilitare, Nima Oulomi (classe 1998), imprenditore delle Gen Z, con TABO dal 2022 lavora per semplificare l’accesso al fotovoltaico attraverso un modello digitale, trasparente e orientato all’esperienza del cliente. Oggi sono oltre 450 impianti fotovoltaici installati tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia.
Il fotovoltaico tra infrastrutture, burocrazia e instabilità degli incentivi
Nonostante il potenziale del fotovoltaico italiano è sotto gli occhi di tutti, ciò che manca è un ecosistema che permetta alle persone comuni di aderire senza affrontare un percorso tortuoso. Quali sono quindi i principali nodi che frenano?
1) Reti elettriche non pronte. La rete nazionale soffre una saturazione crescente, con differenze significative tra territori. I preventivi di connessione arrivano in ritardo, le procedure non sono uniformi, e la capacità disponibile spesso non basta per accogliere nuovi impianti.
2) Vincoli normativi e iter ingestibili. Tra autorizzazioni frammentate, norme che cambiano continuamente e vincoli paesaggistici applicati anche dove non servirebbero, l’installazione di un impianto domestico diventa un percorso a ostacoli e questo porta molti cittadini a rinunciare prima ancora di iniziare.
3) Incentivi instabili e politiche a singhiozzo. Dopo gli anni degli iper-incentivi, il mercato ha subito brusche frenate: stop-and-go normativi, sconto in fattura eliminato, strumenti economici annunciati e poi ridimensionati. Serve invece una strategia stabile, chiara e sostenibile: incentivi semplici da capire, modulati sul reddito e garantiti nel tempo. Senza continui reset.
Per superare questi limiti strutturali, l’unica leva realmente trasformativa è il digitale perchè è l’infrastruttura che può liberare questo potenziale, ovvero rendere i processi rapidi, chiari e replicabili perchè porta la transizione fuori dai documenti e dentro la vita reale.
Dal progetto all’impianto in 15 giorni: TABO accelera la transizione energetica
Grazie al modello di TABO “all-in-one”, il percorso dal progetto all’impianto si riduce a soli 15 giorni, contro una media di oltre due mesi del mercato. Ciò è possibile grazie a piattaforme proprietarie per la gestione delle autorizzazioni, a un configuratore online che realizza l’impianto in pochi minuti, alla consulenza da remoto senza sopralluoghi intermedi e a sistemi di monitoraggio in tempo reale che permettono interventi predittivi.
”Non si tratta di innovazione fine a sé stessa” – sottolinea il fondatore – “Si tratta di rimuovere ogni attrito che oggi rende il fotovoltaico più complesso di quanto dovrebbe essere. La transizione energetica non rallenta per mancanza di tecnologia, ma per assenza di processi digitali capaci di portarla realmente nelle case delle persone”.
A proposito diTABO è un’azienda italiana (con sede a Silea (TV), in Veneto) fondata nel 2022 dal giovane imprenditore Nima Oulomi (classe 1998), con l’obiettivo di semplificare l’accesso al fotovoltaico attraverso un modello digitale, trasparente e orientato all’esperienza del cliente. Dalla progettazione all’installazione, ogni fase del processo è gestita da remoto, riducendo i tempi di attivazione a 15 giorni contro i 60 di media del mercato. TABO è una realtà in crescita che oggi conta oltre 450 impianti fotovoltaici installati in Veneto e Friuli-Venezia Giulia, e un team di 30 persone (con oltre l’80% dei dipendenti sotto i 30 anni).