Si rinnova per il quarto anno consecutivo la collaborazione fra l’Arma, la Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia e l’ARLeF.
Sono gli “Eroi quotidiani” i protagonisti del Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri che, anche nel 2026, per il quarto anno, sarà disponibile in lingua friulana. Il “Calendari Storic de Arme dai Carabinîrs” intende essere un omaggio a coloro che, ogni giorno, sono al servizio del Paese, nelle città e nei piccoli comuni, in Italia e all’estero. Donne e uomini dell’Arma silenziosamente a disposizione della comunità.
La quarta edizione della pubblicazione in versione lingua friulana (una delle dieci lingue in cui è stato tradotta, accanto all’inglese, francese, spagnolo, tedesco, portoghese, giapponese, cinese, arabo e sardo) è nata ancora una volta dalla collaborazione tra il Comando Legione Carabinieri “Friuli Venezia Giulia”, la Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia e l’Agenzia Regionale per la Lingua Friulana, a cui si deve la traduzione. L’iniziativa è stata presentata questa mattina, 18 dicembre 2025, nella sede della Legione, a Udine.
Ad accogliere i presenti c’erano il Generale di Brigata Gabriele Vitagliano e il presidente dell’ARLeF, Eros Cisilino. Molte le autorità presenti, tra cui il Generale di Corpo d’Armata Luigi Federici, già Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, il Generale di Corpo d’Armata Maurizio Detalmo Mezzavilla, il Presidente del Consiglio Regionale, Mauro Bordin, il Prefetto di Udine Domenico Lione, la Consigliera con delega alla lingua friulana del Comune di Udine, Stefania Garlatti-Costa, il presidente di Ente Friuli nel Mondo, Franco Jacop.
Il Generale di Brigata Gabriele Vitagliano, sottolineando i molteplici significati racchiusi nelle pagine del Calendario 2026, ha rimarcato «come l’opera costituisca, pur nella sua semplicità, un simbolo tangibile della sintesi che si è realizzata, negli anni, tra l’Arma dei carabinieri, istituzione statale per antonomasia, e la cultura friulana, patrimonio identitario di una comunità che è fiera, al tempo stesso, sia del proprio retaggio etico-morale, sia della sua integrazione nel più ampio contesto nazionale»
Il presidente dell’ARLeF, Eros Cisilino, ha voluto ricordare come «la collaborazione con l’Arma, giunta al quarto anno, rappresenta molto più di un progetto editoriale: è il riconoscimento di un legame profondo tra una delle più alte istituzioni e la comunità friulana. Tradurre nella nostra lingua i contenuti dell’iconico calendario dei Carabinieri, significa valorizzare profondamente il patrimonio culturale e identitario friulano. Come ARLeF intendiamo dare un contributo tangibile affinché la vicinanza tra l’Arma e le nostre Comunità sia sempre più salda e si esprima nella lingua che da secoli connota il Friuli, testimoniando come il friulano sia un simbolo di unità territoriale e di appartenenza condivisa». Il Generale di Corpo d’Armata Luigi Federici, già Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri ha voluto esprimere «l’apprezzamento a tutti coloro che si sono impegnati nel passato e nel presente per sostenere questa straordinaria iniziativa, che contribuirà a rendere sempre più forte il legame fra l’Arma e questo territorio eccezionale. Un territorio che è orgoglioso della propria cultura e della propria lingua. Ecco perché questo Calendario in lingua friulana è davvero importante».
Il Presidente del Consiglio Regionale, Mauro Bordin, ha rimarcato: «Il calendario può apparire una piccola cosa rispetto alle numerose attività dei Carabinieri, ma ha un forte valore simbolico: rafforza il senso di appartenenza all’Arma e la sua identità. Anche i piccoli gesti, giorno dopo giorno, contribuiscono a costruire legami importanti tra le istituzioni e la comunità. Il calendario dell’Arma dei Carabinieri in lingua friulana è qualcosa di straordinario, perché testimonia l’attenzione verso la nostra lingua e le nostre tradizioni. Proprio ieri abbiamo presentato lo stanziamento di 1,2 milioni di euro in manovra di bilancio per l’informazione televisiva e radiofonica in friulano: la lingua è fondamentale per conservare le nostre radici, soprattutto in una fase di profondo cambiamento. Alle Forze armate dobbiamo essere sempre grati e, in questo caso, simboli come il calendario contribuiscono a rafforzare ulteriormente il legame con la comunità regionale, rinsaldando una collaborazione istituzionale oggi più che mai necessaria. Dobbiamo continuare a fare squadra per difendere ciò che ci unisce».
Fabrizio Tomada, consigliere del Fogolâr Furlan di Roma che insieme al Generale Maurizio Detalmo Mezzavilla ha contribuito alla nascita del Calendario in versione lingua friulana, ha aggiunto: «I Carabinieri, in oltre duecento anni di storia, hanno contribuito a mantenere la sicurezza del nostro Paese. Fanno parte di quell’elemento di pedagogia costituzionale che dà al nostro Paese la maturità per essere democrazia». Impegno, professionalità e umanità delle donne e degli uomini dell’Arma vengono restituiti dal perfetto connubio tra arte e letteratura espresso dal Calendario. Un racconto di impegno e speranza realizzato dall’artista René (Luigi Valeno), considerato il maestro della nuova Pop Art italiana. Di tavola in tavola, l’artista è riuscito a raccontare il quotidiano dei Carabinieri evidenziando, attraverso le sue immagini – dal tratto unico e dai colori vivaci – la loro presenza costante fra la gente. Ogni tavola è associata a un momento di crescita personale e professionale, restituendo un’idea di dedizione e vicinanza al Paese: un salvataggio, un gesto di solidarietà, un’azione che riafferma la missione dei Carabinieri come presidio di legalità e vicinanza alla popolazione. Sullo sfondo, paesaggi naturali e luoghi simbolo della cultura italiana.
I testi che accompagnano le diciannove tavole sono affidati, anche per il 2026, alla penna di Maurizio De Giovanni (scrittore, drammaturgo e autore televisivo partenopeo noto per le collane di romanzi de “Il Commissario Ricciardi”, “I Bastardi di Pizzofalcone”, “Mina Settembre”). Il racconto si sviluppa attraverso la lettera che un giovane Carabiniere, da poco arruolato, spedisce ai suoi genitori, nella quale spiega le ragioni della sua scelta e l’esempio che ne trae. Accanto a De Giovanni la edizione 2026 del Calendario trova una prefazione firmata dal giornalista e scrittore Aldo Cazzullo, che offre uno sguardo storico e valoriale sull’Arma.
La postfazione è stata affidata a un altro importante scrittore e giornalista, Massimo Lugli, il quale racconta, attraverso un episodio vissuto in prima persona, la missione incarnata dai Carabinieri ogni giorno. Il Calendario è una pubblicazione da sempre particolarmente ambita. Iniziata nel 1928, la sua pubblicazione, giunta alla 93^ edizione, dopo l’interruzione post-bellica dal 1945 al 1949, venne ripresa regolarmente nel 1950 e da allora è stata puntuale interprete delle vicende dell’Arma e, attraverso di essa, della Storia del Paese.
La versione in lingua friulana del Calendario è acquistabile da tutti i Carabinieri dislocati in ogni luogo d’Italia, a partire da quest’anno.