Social network, e-mail e conti bancari i canali digitali più colpiti da violazioni.
In un’Italia sempre più connessa cresce anche il senso di vulnerabilità digitale. Circa 9 friulgiuliani su 10 dichiarano di essere preoccupati per l’esposizione ai rischi online, dai furti di dati agli attacchi di hacker, e altrettanti ammettono di non sentirsi sufficientemente informati sulle contromisure da adottare per proteggersi.
È quanto emerge dall’ultima indagine dell’Osservatorio Sara Assicurazioni. Negli ultimi anni, l’attenzione ai rischi informatici è cresciuta per l’80% degli abitanti del Friuli-Venezia Giulia, mentre un ulteriore 17% dichiara di essere sempre rimasto allerta. Una preoccupazione tutt’altro che teorica: quasi un friulgiuliano su due afferma di aver subito, o quantomeno sospettato, una qualche forma di violazione digitale. I social network (20%), le e-mail (17%), i conti bancari o app di pagamento (7%) e i siti di e-commerce o app di acquisti online (7%) risultano i canali più colpiti.
Alla domanda su cosa spaventi di più in caso di violazione dei propri dati digitali, al primo posto emerge il rischio che le informazioni personali vengano utilizzate per scopi illegali (62%), seguito dal danno economico (47%), dal senso di vulnerabilità cui si sentirebbero esposti (21%) e dall’impatto psicologico (12%).
Un aspetto, quest’ultimo, che cresce di rilevanza se si considera il fenomeno del cyberbullismo, percepito come un rischio concreto soprattutto tra i più giovani: un intervistato su tre (33%) dichiara infatti di conoscere qualcuno che ne è stato vittima. Sul fronte della prevenzione di questo fenomeno, la maggioranza dei friulgiuliani attribuisce un ruolo chiave alle famiglie (58%) e alle scuole (52%), oltre alla responsabilizzazione degli stessi ragazzi (32%) e a un maggior controllo da parte delle piattaforme social (28%).
Eppure, nonostante i timori, quasi otto friulgiuliani su dieci (76%) ignorano l’esistenza di polizze assicurative pensate per proteggere in caso di furto di dati, violazioni da parte di hacker o episodi di cyberbullismo. Quasi uno su due (45%) dichiara tuttavia che potrebbe valutarla per tutelarsi. Tra le ragioni figurano la tutela legale (27%), il senso di sicurezza (26%), la copertura delle spese in caso di frode digitale (22%) e la copertura della responsabilità civile dei genitori per danni causati dai figli minori online (12%).
“La nostra ricerca evidenzia una crescente preoccupazione circa i rischi della vita digitale, e in questo scenario, insieme a consapevolezza e comportamenti preventivi, anche le soluzioni assicurative possono fornire una protezione efficace – dichiara Marco Brachini, Direttore Marketing, Brand e Customer Experience di Sara Assicurazioni – Noi di Sara siamo al fianco delle persone con polizze personalizzate, capaci di offrire coperture su misura contro rischi quali frodi digitali, la responsabilità civile dei genitori in caso di danni da violazione della privacy causati dai figli minori sui social e fatti illeciti legati al cyberbullismo subiti o commessi dai figli minori.”
*Indagine CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nextplora su di un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d’età, genere ed area geografica.