Da anni si sta svolgendo un’opera di distrazione di massa che tende a svilire le relazioni interpersonali e a globalizzare feste e identità… in uno svilimento antropologico per cui siamo solo e soltanto “consumatori”.

Tutto l’umano è ricompreso a mero shopping, a induzione a comprare e consumare. Dopo Halloween, dopo il Black Friday, ecco il Natale e poi il Capodanno e la Befana…

Semplicemente il succedersi dei medesimi riti in cui evadere dalla frenesia e dall’ansia del quotidiano, cercando un conforto frivolo nello spendere, una gratificazione negli eccessi di consumi: mangiare, acquistare, ingurgitare, dissipare, viaggiare, girare come trottole… che assumono i tratti di un disturbo ossessivo-compulsivo.

So bene che non per tutti sarà così: per tanti c’è la normalità delle feste in famiglia, la fatica quotidiana di fare i conti con povertà, malattia, solitudine… Ma in ogni caso il messaggio martellante, la pressione mediatica, lo schiacciamento urtante del mercato, l’intelligenza artificiale con i suoi algoritmi, esibiscono uno smantellamento del significato religioso del tempo, scandito da feste che mediano significati che vanno oltre il mero ripiegamento sul benessere individualistico, teleguidato dall’idolatria del profitto.

La fede cristiana con le sue feste – e dunque anche con il Natale – ci dice che non ci basta la combinazione del fitness con il ristorante e che non possiamo continuare a fingere e mettere maschere: nel cuore degli uomini resta un bisogno di senso. Resta una nostalgia di spiritualità. Il dissiparle nella sequenza vertiginosa del produrre-consumare svilisce il nostro cuore, ci rende meno umani.

Difendere la differenza del Natale è un’emergenza che tutti siamo chiamati ad affrontare. Non si tratta di accostare qualche segno esteriore di religiosità (il presepio, il bambinello, la stella di Natale…) ad una vita baldanzosa, mista a rancori ed egoismi. La differenza del Natale ci chiede di fermarci a contemplare il presepio e non solo a renderlo un addobbo folcloristico.

Quando passate davanti ad un presepio pensate a questo scandalo: mentre l’uomo cerca di farsi grande, mentre i Capi di Stato e i più ricchi del Pianeta aspirano a divinizzarsi… mentre anche noi subiamo il fascino dell’arrivismo e dell’ostentata ricchezza che ci riempie di invidia e di aggressività… invece Dio si fa piccolo, Dio si fa uomo, Dio viene a cercarci anche negli angoli più inospitali della terra, anche nelle nostre vite stanche.

Quando passate davanti al presepio in piazza Unità d’Italia o nella vostra chiesa oppure in casa vostra, datevi il tempo di rallentare, per una preghiera silenziosa, per darvi il lusso del contemplare che Dio ha altri pensieri su di noi e sulla nostra umanità sfregiata da insensate guerre.

Spiegate ai vostri figli e nipoti il senso vero del Natale, la differenza del Natale, che sta in Dio che viene a cercarci, che bussa ancora alle nostre porte, che ci chiede di fargli spazio nella nostra vita! Come hanno fatto Maria e Giuseppe.

In Gesù abbiamo Dio che assume il limite umano, quello che a noi dà problema: vive in un villaggio sperduto, è un provinciale, un lavoratore artigiano, uno che ha carisma ma anche che suscita maldicenze e calunnie, uno che affronta con mitezza la prepotenza di chi comanda. Uno che accetta la morte ingiusta, perdonando, amando, sprecandosi per questa umanità avida ed egoista. Ci ama!

Quando passi davanti al presepio prega, datti il lusso del prenderti cura della tua interiorità. Non vergognarti di un segno di croce. Ma parti da lì per uno sguardo diverso su chi soffre, su chi è solo, su chi è schiacciato dai prepotenti di turno. Su chi anche oggi incarna, cioè dà la propria carne per riproporre la presenza scandalosa di un Dio che sceglie la mitezza e il perdono, la piccolezza e la fraternità, la tenerezza e la solidarietà, il rispetto e la gioiosa accoglienza dell’altro.

Auguro a tutti di vivere la differenza del Natale. Il Dio con noi, per noi, per aiutarci a dare spazio ai grandi quesiti che abbiamo nel cuore… che sono già una strada di senso e di vita.

†Enrico Trevisi Vescovo di Trieste

Calendario delle celebrazioni per il Tempo di Natale

Tempo di Natale

Celebrazioni presiedute dal Vescovo

SOLENNITÀ DEL NATALE DEL SIGNORE

Mercoledì 24 dicembre 2025

Alle ore 23.30 il Vescovo mons. Enrico Trevisi presiederà in Cattedrale l’Ufficio delle Letture e la Santa Messa della Notte nella Solennità della Natività del Signore.

Giovedì 25 dicembre 2025

Alle ore 10.00 il Vescovo mons. Enrico Trevisi presiederà in Cattedrale la Celebrazione eucaristica del Giorno nella Solennità della Natività del Signore.Alle ore 16.30 presiederà i Vespri della Solennità presso il Monastero di San Cipriano a Prosecco.

CONCLUSIONE DELL’ANNO GIUBILARE IN DIOCESI

Domenica 28 dicembre 2025

Alle ore 10.30, nella Cattedrale di San Giusto, il Vescovo mons. Enrico Trevisi presiederà la Santa Messa a conclusione dell’Anno giubilare. Nel pomeriggio, alle ore 16.30, nella chiesa di Sant’Antonio Taumaturgo, il Vescovo presiederà i vespri e l’adorazione eucaristica.

CONCLUSIONE DELL’ANNO CIVILE

Mercoledì 31 dicembre 2025

Alle ore 18.30, nella chiesa parrocchiale della Beata Vergine del Soccorso (Sant’Antonio vecchio), il Vescovo presiederà la Santa Messa al termine della quale verrà cantato il tradizionale inno “Te Deum” di ringraziamento a conclusione dell’anno civile.

SOLENNITÀ DI MARIA SS.MA, MADRE DI DIO, GIORNATA MONDIALE DELLA PACE

Giovedì 1 gennaio 2025

Alle ore 18.00, nella chiesa parrocchiale di Sant’Antonio Taumaturgo, il Vescovo mons. Trevisi presiederà la Celebrazione eucaristica della Solennità di Maria SS. Madre di Dio, in occasione della 59ma Giornata Mondiale della Pace. A seguire, il Vescovo e il Presidente dell’Azione Cattolica consegneranno alle Autorità il Messaggio del Santo Padre Leone XIV sul tema «La pace sia con tutti voi: verso una pace “disarmata e disarmante”».