Approda alla 37^ edizione di Trieste Film Festival uno dei lungometraggi d’esordio più premiati nelle ultime stagioni, a livello internazionale: è il film della giovane regista Ester Ivakič, talento rivelazione del cinema sloveno. Ida who sang so badly even the dead rose up and joined her in song – questo il titolo del film – ha conquistato lo scorso novembre il Premio Speciale della Giuria 2025 del Torino Film Festival nella sezione lungometraggi, dopo aver vinto pochi giorni prima il Fipresci Award – riconoscimento della stampa cinematografica internazionale – a Ljubljana Film Festival e la Menzione speciale della Ecumenical Jury a Cottbus Film Festival, in Germania.

Prodotto da Temporama con il sostegno dello Slovenski Filmki Center, il film aveva mosso i suoi primi passi con una affollata presentazione al Caffè San Marco di Trieste, e sarà proiettato nella serata di sabato 17 gennaio al Teatro Miela, alle ore 20. Ida who sang so badly even the dead rose up and joined her in song è una “favola” iniziatica che vede protagonista la giovanissima Ida – la sorprendente attrice Lana Marić, alla sua prima volta sul grande schermo, oggi 13enne – in un tempo sospeso fra la fine degli anni Settanta e gli anni Ottanta, poco prima della dissoluzione della ex Yugoslavia, in un villaggio rurale sloveno al confine con l’Ungheria, 30 anni prima che il mondo digitale diventasse il parallelo virtuale delle nostre vite.

L’infanzia è al centro del film, dove una bambina impara a crescere affrontando le prime durezze della vita, a cominciare dalla perdita della persona a lei più cara, sua nonna.

Appena 33enne ma già in luce come “il volto del cinema sloveno del futuro”, Ester Ivakič si presenta al pubblico di Trieste Film Festival con l’audacia di un titolo – sinossi “alla Wertmüller”, che evoca atmosfere gotiche alla Tim Burton: il suo primo film è però soprattutto la favola di un tempo altro, nel quale era possibile vivere con riservatezza e anche in solitudine le proprie emozioni. Una piccola e potente “macchina del tempo” che ci riporta indietro, qualche decennio prima che l’onnipresenza digitale e i social fossero il pendolo che regola le nostre vite, e arriva al pubblico del terzo millennio con la freschezza di sentimenti universali.

Il film, realizzato in coproduzione con RTV Slovenia, Gustav Film e Film Factory, è tratto dal libro della scrittrice slovena Suzana Tratnik, Noben glas (Neither voice). La fotografia è a cura di Rok Kajzer Nagode, co-sceneggiatrice è Nika Jurman. In Italia il film proseguirà il suo percorso in occasione della 37^ edizione di Trieste Film Festival, nel gennaio 2026. «Attraverso il mondo della solitudine infantile – spiega la regista Ester Ivakič – volevo mostrare lo spazio tra la leggerezza della vita quotidiana e l’ombra di una perdita inevitabile. Di fronte a questa sensazione, ci si può rifugiare nell’immaginazione, nel gioco, nella solitudine o nel tempo con gli amici, cercando sicurezza ovunque possibile. Il film si svolge principalmente in questi momenti».

La regista e il cast

Ester Ivakič (1992) è una regista, sceneggiatrice, montatrice e artista visiva che lavora con l’arte cinematografica in vari modi dal 2015. Nel 2016 si è laureata presso la Scuola d’Arte di Nova Gorica con una laurea in Arti e Pratiche Digitali e ha proseguito gli studi magistrali in Regia Cinematografica presso l’Accademia di Teatro, Radio, Cinema e Televisione (AGRFT) di Lubiana. Nel 2016 ha ricevuto una menzione speciale della giuria allo Slovenian Film Festival per il suo film di laurea “Srdohrd” e nel 2021 ha vinto il premio per il miglior film sloveno al FeKK – Ljubljana Short Film Festival per il suo film “Magical Castle is Here Now”. Nel frattempo, ha scritto, diretto e montato diversi cortometraggi e video musicali, scrivendo anche la sceneggiatura e partecipando a vari workshop per sviluppare il suo lungometraggio d’esordio.

Ida, Lana Marić è nata nel 2011, è una 13enne allegra e curiosa, interessata a tutto e desiderosa di cimentarsi in qualsiasi cosa. Suona il pianoforte e il violino e ha studiato danza classica, recentemente è passata all’hip-hop. Ama anche ascoltare musica, soprattutto K-pop. Il suo gruppo preferito sono le BlackPink, e le ha già viste dal vivo in concerto molte volte.

Tereska, Liza Muršić è nata nel 2012, è un’adolescente estremamente sensibile e creativa, interessata a varie forme di espressione creativa come la pittura, la scultura e l’espressione di sé attraverso abiti creativi. Ama anche il cinema, guarda i film in modo analitico e attualmente sta concentrando la sua attenzione creativa sull’animazione stop-motion, ispirandosi ai film d’animazione di Tim Burton.Ivana, Judita Franković Brdar, classe 1981, è nata a Zagabria. La sua carriera è iniziata con un ruolo nella serie televisiva del 2005 di Vlatka Vorkapić e Zoran Ferić, When does it ring? (Kad zvoni?). Ha proseguito la proficua collaborazione con Vorkapić interpretando la sua pièce teatrale Judith French e i suoi film Sonja and the bull e Holy family. È nota per il suo lavoro nella serie televisiva croata Rest in peace, trasmessa negli Stati Uniti nell’ambito del progetto Walter Presents, così come nel film sloveno Erased di Miha Mazzini. Ha conseguito un Master in letteratura comparata e lingua croata presso la Facoltà di Filosofia dell’Università di Zagabria. Ha studiato Michael Čechov e Meisner presso il Wiliam Esper Studio di New York. Tra i suoi lavori cinematografici più recenti figurano Family therapy, diretto da Sonja Prosenc, presentato in anteprima al Tribeca Film Festival e Diary of Paulina P. di Neven Hitrec.

Stanko, Matej Puc è nato nel 1982 e si è iscritto all’Accademia di Teatro, Radio, Cinema e Televisione di Lubiana nel 2001. Ha studiato recitazione con i professori Boris Cavazza e Jožica Avbelj. Nel 2004 ha ricevuto il Premio Sever per il ruolo di Alceste in una produzione studentesca de Il Misantropo di Molière (regia di Uroš Nikolič). È apparso anche in diversi lungometraggi, cortometraggi, film per la TV e serie TV, come il film d’esordio di Goran Vojnović Piran – Pirano, this is a robbery! di Gregor Andolšek, il cortometraggio Paradise di Sonja Prosenc e le serie TV di successo The lake e Yes chef!La nonna, Milena Stropnik, nata nel 1950, è cresciuta nel Prekmurje, in Slovenia, e ha lavorato come infermiera a Innsbruck e successivamente a Murska Sobota. Dopo la pensione ha continuato a svolgere attività di volontariato presso l’associazione filantropica slovena, la sezione locale della Croce Rossa e l’associazione locale degli anziani, dov’è attiva nel circolo teatrale. Questo è il suo primo ruolo in un lungometraggio di finzione.