Il bel tempo spinge le gite e i picnic per il 1° maggio con quasi 1 italiano su 3 (30%) che approfitta delle previsioni meteo favorevoli e dell’arrivo del caldo per trascorrere una giornata all’aria aperta, tra passeggiate ed enogastronomia. Ad affermarlo è un’indagine Coldiretti/Ixe’ diffusa in occasione della Festa del Lavoro. Un altro 9% trascorrerà la giornata a casa di parenti o amici all’insegna della convivialità– continua Coldiretti -, mentre una percentuale analoga sarà in viaggio o in vacanza. Le attività culturali attraggono invece una quota più contenuta di persone: soltanto il 2% visiterà mostre, musei o esposizioni. Un 5% si dedicherà ad attività diverse, mentre il 6% è ancora indeciso su come trascorrere la giornata. Non manca però un 39% di cittadini che dedicherà la giornata di festa al relax casalingo o, al massimo, a una passeggiata nella propria città.

Grande protagonista sarà il cibo, a partire dalle grigliate con gli amici, favorite dal sole, ma il piatto simbolo della Festa del Lavoro – rileva Coldriretti – resta l’abbinamento fave fresche e pecorino, che dal Lazio ha ormai conquistato anche il resto d’Italia. La produzione di fave è stata quest’anno ostacolata dal clima, tra maltempo e caldo anomalo che ne ha favorito la maturazione in largo anticipo rispetto al normale. La qualità resta comunque buona. Ad accompagnarle nelle varie regioni saranno i formaggi pecorino tradizionali, ognuno con caratteristiche proprie di gusto, consistenza e stagionatura a partire da quelli a denominazione di origine protetta (Dop).

Tra i più noti troviamo il Pecorino Romano, prodotto principalmente nel Lazio, in Sardegna e nella provincia di Grosseto. Dalla Sardegna – continua Coldiretti – arriva anche il Pecorino Sardo, disponibile nelle versioni dolce e maturo, dalle molteplici sfumature di gusto. La Toscana è patria del Pecorino Toscano, caratterizzato da un sapore più dolce e una pasta morbida, mente dalla Sicilia arriva il Pecorino Siciliano, uno dei formaggi più antichi d’Italia, dal gusto forte e aromatico. Di grande pregio sono anche il Pecorino di Filiano, prodotto in Basilicata, e il Pecorino Crotonese, che nasce in Calabria. Accanto a queste sei varietà DOP esiste una galassia di pecorini locali, spesso realizzati artigianalmente, che – conclude Coldiretti – contribuiscono a caratterizzare la grande biodiversità della produzione casearia italiana. Ne sono un esempio il Pecorino di Pienza (Toscana), quello di Carmasciano (Campania), del Monte Poro (Calabria) o di Norcia (Umbria).