Oggi pomeriggio (lunedì 19 maggio) nel giardino Vitulli di via Sant’Isidoro a Opicina l’assessore alle Politiche del Territorio Michele Babuder ha illustrato in conferenza stampa il progetto Panchine Rosse per il contrasto alla violenza sulle donne.

Contestualmente Odri Koglot ha presentato il suo libro, La quercia nel mio giardino, che narra una storia biografica e autobiografica sul tema.

“Questo momento è stato concepito per dare visibilità concreta al messaggio del contrasto alla violenza sulle donne e a chi lo veicola”, ha esordito l’assessore Michele Babuder.

Erano presenti una rappresentanza dei Consigli delle Circoscrizioni Seconda (Altipiano Est), Quinta (Barriera Vecchia e San Giacomo) e Sesta (San Giovanni e Chiadino-Rozzol) presiedute rispettivamente da Nives CossuttaMichela Novel Roberto Cavallaro; la responsabile PO Progetti del Verde del Comune di Trieste, architetto Anna Nisi; il Comandante della Stazione di Villa Opicina dell’Arma dei Carabinieri; le scrittrici Odri Koglot e Fabiana Redivo; residenti del posto.

dicembre 2024 le Circoscrizioni Seconda (Altipiano Est), Quinta (Barriera Vecchia, San Giacomo) e Sesta (San Giovanni, Chiadino-Rozzol) tramite mozioni hanno chiesto il posizionamento di una panchina rossa, simbolo della lotta alla violenza contro le donne, in ogni giardino pubblico. 

Il Servizio Ambiente, Verde e Igiene Urbana del Comune di Trieste si è attivato per la ricognizione del numero e delle risorse necessarie per acquisto e posa di tali panchine.

Non risultando a bilancio le cifre utili e volendo dare risposta nei tempi più brevi, si è deciso di procedere in economia diretta ristrutturando alcune panchine esistenti, scegliendo simbolicamente una panchina per ogni circoscrizione che ne abbia fatto richiesta: nelle intenzioni dell’Amministrazione Comunale, si è trattato di un modo di privilegiare l’essenza del messaggio veicolato, valorizzando al contempo il patrimonio pubblico esistente in un’ottica di ottimizzazione e sostenibilità.

“Ho accolto la richiesta dei consiglieri circoscrizionali a patto di fare qualcosa che dimostrasse la buona volontà di noi tutti nel concreto”, ha continuato l’assessore Michele Babuder: “Di conseguenza ho proposto di rimboccarci le maniche e pitturare simbolicamente in prima persona una panchina per ogni circoscrizione che ne ha fatto richiesta. Ringrazio tutti i consiglieri che con il loro lavoro volontario hanno aderito all’iniziativa”.

Sono state scelte tre panchine, posizionate nei seguenti luoghi:

  • Giardino Vitulli a Villa Carsia a Opicina;
  • Giardino di via Orlandini (lungo il marciapiede);
  • Giardino di Villa Revoltella (sul viale principale).

La realizzazione è andata a buon fine mediante l’opera preparatoria dei giardinieri comunali e la tinteggiatura offerta dai volontari delle Circoscrizioni lunedì 12 maggio.

Dopo l’asciugatura, oggi (lunedì 19 maggio) le panchine sono state rimesse in opera, sempre in regia diretta, nei luoghi dove erano state prelevate: in mattinata a Villa Revoltella e in via Orlandini, infine a Opicina.

Qui, nel Giardino Vitulli, alla presentazione del progetto in conferenza stampa, è seguito un contestualemomento di incontro con Odri Koglot, autrice del libro La quercia nel mio giardino, accompagnata dalla scrittrice triestina Fabiana Redivo.

“Ringrazio l’Arma dei Carabinieri per la gradita presenza odierna e per il quotidiano lavoro di supporto alle necessità delle donne sul territorio”, ha concluso l’assessore Michele Babuder: “E ringrazio Odri Koglot per aver condiviso la sua esperienza vissuta, scrivendone nel suo libro, di cui ho una profonda considerazione. Lascio la parola a lei”.

Odri Koglot ha presentato il volume.

Per l’occasione era presente una piccola pianta di quercia.

Il ramo di quercia fin dai tempi più antichi è considerato di grande valenza spirituale e culturale: simbolo di virtù, forza, coraggio, dignità e perseveranza.

Per il Servizio Ambiente, Verde e Igiene Urbana del Comune di Trieste il tema della quercia è un’occasione per ricordare che quest’imponente alberatura, presente anche sul nostro territorio, ricopre un ruolo importante per il suo valore paesaggistico e per essere regina della biodiversità in quanto accoglie circa mille esseri viventi. Madre per eccellenza, i suoi apparati radicali entrano da subito in connessione con quelli delle giovani plantule e gli adulti nutrono i giovani che nel folto del bosco non riescono a beneficiare della luce del sole.