Laddove i confini hanno lasciato tracce profonde, il cinema può invitare alla riflessione, allo sguardo e al dialogo. Questa volta esso ci conduce in Kosovo, dove si è avviata una collaborazione con il DokuFest, il principale festival kosovaro dedicato al cinema documentario e cortometraggio.

In collaborazione con loro, la retrospettiva Oriente Vzhod / Occidente Zahod – La frontiera nel cinema e nella storia sarà presentata dal 29 al 31 maggio a Pristina, Peja e Prizren. Le proiezioni rappresentano l’inizio di una collaborazione più ampia che proseguirà anche in autunno, quando ci recheremo nuovamente in Kosovo nel quadro del festival cinematografico transfrontaliero Omaggio a una visione, all’interno della sezione Escursione sul grande schermo.

La retrospettiva Oriente Vzhod / Occidente Zahod – La frontiera nel cinema e nella storia è un progetto pluriennale ideato dal Kinoatelje, che in collaborazione con numerosi partner locali e internazionali esplora, attraverso le immagini cinematografiche, la storia, la memoria e le identità lungo il confine italo-sloveno, collocandole in un più ampio contesto europeo. La retrospettiva fa parte del programma ufficiale della Capitale europea della cultura GO! 2025, ospitata congiuntamente dalle città di Nova Gorica e Gorizia.

Le proiezioni in Kosovo si svolgeranno in tre spazi culturali: il DokuKino di Prizren, il Kino Jusuf Gërvalla di Peja e il Kino Armata di Pristina – ognuno di essi svolge un ruolo cruciale nella promozione del cinema indipendente e del dialogo culturale nella regione.

A Prizren (29 maggio), il programma si apre con due opere che, attraverso linguaggi poetici ed estetiche sperimentali, indagano i temi della memoria, del trauma e dei confini politici:
“Newsreel 670 – Red Forests” (Obzornik 670 – Rdeči gozdovi, 2022, regia di Nika Autor) e
“Non rifare la stessa strada” (Po isti poti se ne vračaj, 1965, regia di Jože Babič). Entrambi i film fanno parte della sezione Fortezza Europa, che mette in luce la realtà dei confini che separano – ieri come oggi.

A Peja (30 maggio) saranno presentati tre film che mettono in luce diversi approcci documentaristici e prospettive sulla vita lungo il confine italo-sloveno: “Bora su Trieste” (1953, regia di Gianni Alberto Vitrotti),“Il confessionale dei contrabbandieri. Sguardi attraverso la cortina di ferro” (Spovednica tihotapcev. Pogledi skozi železno zaveso, 2010, regia di Anja Medved) e L’altrove più vicino: Un viaggio in Slovenia” (2017, regia di Elisabetta Sgarbi).

A Pristina (31 maggio), il programma si conclude con due film ricchi dal punto di vista tematico e stilisticamente contrastanti: “Cicoria e caffè” (Cikorja an’ kafe, 2008, regia di Dušan Kastelic), cortometraggio animato dal tono malinconico e umoristico che riflette sull’esperienza contadina, e
“L’ultima spiaggia” (La dernière plage, 2006, regia di Thanos Anastopoulos e Davide Del Degan), un documentario che riflette sulla vita ai margini dell’Europa.

Ad ogni tappa, la retrospettiva apre nuovi spazi di dialogo – oltre i confini, tra passato e presente.
Portare queste storie in Kosovo non è soltanto un gesto di scambio culturale, ma anche un invito collettivo a riflettere su come i confini formano, dividano e – attraverso il cinema – uniscano.

Rete di partner:
Kinoatelje (Gorizia/Nova Gorica), Slovenski filmski center (Centro cinematografico sloveno), Ljubljana, La Cappella Underground, Trieste, Slovenska kinoteka (la Cineteca slovena), Ljubljana, La Cineteca del Friuli, Gemona, Slovenski filmski arhiv pri Arhivu RS (Archivio cinematografico presso l’Archivio della Repubblica di Slovenia), Ljubljana, RTV Slovenija (Radio televisione slovena), Ljubljana, Cineteca di Bologna, Cinecittà – Archivio storico Luce, Roma, Österreichisches Filmmuseum, Vienna, Associazione Palazzo del Cinema – Hiša filma, Gorizia