Domenica 22 giugno 2025 presso la Sinagoga di via San Francesco, 19 a Trieste con inizio alle ore 18.00 si terrà il concerto di apertura della XII edizione del “Festival Viktor Ullmann” la prima rassegna al mondo dedicata alla musica degenerata, concentrazionaria e dell’esilio.
Nell’occasione è prevista l’esecuzione in prima mondiale della V Sinfonia di Gustav Mahler e del brano “Impressioni Sinfoniche da Napoleone” di Guidalberto Fano.
Giunto alla sua dodicesima edizione, il Festival dedicato proporrà l’esecuzione di una delle più belle sinfonie di Gustav Mahler, eseguita per la prima volta all’interno di una Sinagoga. Per la prima volta al mondo verrà eseguito, in collaborazione con la “Fondazione Guidalberto Fano”, il brano “Impressioni Sinfoniche da Napoleone” del compositore Guidalberto Fano, che in quanto ebreo dovette sfuggire alle persecuzioni seguite all’emanazione delle leggi razziali e la sua musica venne vietata in quanto considerata “degenerata”.
Sarà presente al concerto Vitale Fano, nipote del compositore e Presidente dell’associazione Fondo Guidalberto Fano.
Come bis verrà eseguito, in prima esecuzione assoluta per l’Italia l’inno nazionale israeliano “Hatikvah” nella versione di Kurt Weill, musicista ebreo perseguitato.
“Anche questa edizione del Festival – commenta Davide Casali, direttore d’orchestra e Presidente dell’Associazione Musica Libera – fornirà l’occasione per ascoltare dal vivo compositori che nella loro vita erano stati molto famosi, ma sono stati esclusi dalle programmazioni dei teatri e delle sale da concerto e successivamente dimenticati a causa delle leggi razziali”.
Ingresso libero e gratuito.
Viktor Ullmann, musicista, compositore, direttore d’orchestra e critico, nasce nel 1898 a Teschen, figlio di un ufficiale dell’esercito austroungarico. Studia a Vienna sotto la guida di Arnold Schönberg. Ritorna a Praga dove lavora con Alexander von Zemlinsky per il Nuovo Teatro Tedesco. Nel 1929 si trasferisce ad Aussig e trova impiego come primo direttore e successivamente si trasferisce a Zurigo. Qui aderisce alla Società Antroposofica di Rudolf Stein per la quale dirige una libreria a Stoccarda. Dopo l’ascesa al potere di Hitler in Germania e della successiva emanazione delle leggi di Norimberga (1935) si vede costretto a rientrare a Praga dove inizia l’attività di critico per la radio ceca e la rivista Der Auftak e riprende a comporre: tra il 1933-1935 lavorò alla stesura dell’opera lirica Der Sturz des Antichrist (La caduta dell’Anticristo).
L’8 settembre 1942 viene deportato a Terezín insieme alla sua terza moglie. Nel 1943 comincia la sua collaborazione con il Freizeingenstaltung (dipartimento per il tempo libero) come critico musicale, organizzatore delle prove dei vari pianisti e durante la sua detenzione nel ghetto-campo riesce a comporre più di venti opere tra cui 3 sonate per pianoforte, un quartetto e, tra il 1943 e il 1944, l’opera Der Kaiser von Atlantis.
Il Festival Viktor Ullmann, giunto alla sua XII edizione, è dedicato ai compositori, ebrei e non, perseguitati dal regime nazifascista per il loro impegno culturale e la loro attività artistica.
Molti di questi musicisti si sono salvati trovando rifugio nell’esilio, fuori dall’Europa, ma in tanti sono stati catturati, imprigionati e deportati nei campi di concentramento e di sterminio dove morirono. Pochissimi invece sono sopravvissuti.
La loro arte fu etichettata come “degenerata” perché non corrispondente ai canoni estetici della “purezza” ariana.
Molte sono state in questi anni le prime esecuzioni assolute o italiane che hanno arricchito i concerti in calendario e che sono frutto di approfondite ricerche storiche e filologiche.
I curatori del Festival hanno intrecciato rapporti significativi con diversi studiosi dell’argomento, sparsi in tutto il mondo, e con i parenti dei compositori oggetto delle loro ricerche.
Nei concerti della rassegna, pertanto, si intende offrire al pubblico sia un’esperienza musicale nuova, di scoperta di brani musicali sconosciuti che stimolano la curiosità e il senso critico, che un’esperienza umana, di intima riflessione sulle circostanze storiche e sociali che possono causare, ieri come oggi, delle tragedie nella vita delle singole persone e di interi popoli.
Numerose le collaborazioni sorte in ambito artistico, tra le quali si ricordano quelle con la Fondazione del Teatro Lirico Giuseppe Verdi, l’Associazione dei compositori ebrei israeliani, il Centro di Musica Contemporanea di Milano, il Festival Nessiach di Pisa, l’Orchestra San Marco di Pordenone, la Civica Orchestra di Fiati Giuseppe Verdi di Trieste, la Corale Nuovo Accordo di Trieste e la Società dei Concerti di Trieste.
Tra gli artisti che si sono già esibiti nelle passate edizioni si possono citare il flautista Roberto Fabbriciani, il violista Peter Barsony, il direttore d’orchestra Alan Bieljnski e il pianista Luca Buratto, il pianista Bruno Canino e il violinista Davide Alogna.
Il Festival Viktor Ullmann si svolge in collaborazione con la Comunità Ebraica di Trieste e con il contributo di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – IO SONO FRIULI VENEZIA GIULIA e Le Fondazioni Casali.

