Grandi eventi per la giornata conclusiva della 41^ edizione del Premio Hemingway, domani sabato 28 giugno, a Lignano Sabbiadoro: alle 11 al Centro Congressi Kursaal, il pubblico incontrerà la scrittrice spagnola Alicia Giménez-Bartlett, Premio Hemingway 2025 per la Letteratura. La grande autrice sarà in dialogo con lo scrittore Gian Mario Villalta sui temi dell’ultima raccolta Una poco di buono e del giallo La donna che fugge, entrambi editi Sellerio: insieme approfondiranno la sua magistrale capacità di «trasformare il genere poliziesco in uno strumento di esplorazione sociale e psicologica, capace di interrogare con lucidità e ironia le contraddizioni del nostro tempo. Attraverso la voce della sua indimenticabile protagonista Petra Delicado, infatti, l’autrice ci ha regalato una detective non convenzionale, donna concreta e appassionata, che affronta il crimine ma anche i nodi del potere, della giustizia e delle relazioni umane». Alicia Giménez-Bartlett (Almansa, 1951) ha dato vita alla saga poliziesca con Petra Delicado: i romanzi della serie sono stati tutti pubblicati nella collana “La memoria” e poi riuniti nella collana “Galleria”. Ha anche scritto numerose opere di narrativa non di genere, tra cui: Una stanza tutta per gli altri (2003, 2009, Premio Ostia Mare Roma 2004), Vita sentimentale di un camionista (2004, 2010), Segreta Penelope (2006), Giorni d’amore e inganno (2008, 2011), Dove nessuno ti troverà (2011, 2014), Exit (2012, 2019) e Uomini nudi (2016, Premio Planeta 2015). Nel 2006 ha vinto il Premio Piemonte Grinzane Noir e il Premio La Baccante nato nell’ambito del Women’s Fiction Festival di Matera. Nel 2008 il Raymond Chandler Award del Courmayeur Noir in Festival. Il suo ultimo libro è Una poco di buono. Sei indagini di Petra Delicado (Sellerio 2025).

E sempre domani, alle 17 al Centro Congressi Kursaal, Cecilia Sala, Premio Hemingway 2025 nella sezione Testimone del nostro tempo, converserà con il Presidente di Giuria Alberto Garlini intorno ai temi di stretta attualità, a partire dalle pagine del suo ultimo saggio L’incendio (Mondadori, 2023). Sarà l’occasione per un confronto legato anche agli accadimenti più recenti sulla scena internazionale, e per confermare la sua «straordinaria capacità di raccontare il mondo con uno sguardo lucido, empatico e coraggioso, dando voce alle storie che spesso restano ai margini dell’informazione tradizionale. Attraverso i suoi reportage da zone di conflitto come l’Ucraina, l’Afghanistan e l’Iran, Sala ha saputo illuminare le contraddizioni del nostro tempo, portando alla luce le vite di chi resiste, lotta e spera in contesti di estrema difficoltà. Con il suo podcast Stories e i suoi libri, ha creato un ponte tra le notizie internazionali e il pubblico più giovane, rendendo accessibili e coinvolgenti temi complessi e spesso trascurati». Cecilia Sala è giornalista di Chora News e inviata di guerra. Autrice e voce del podcast quotidiano Stories, scrive per «Il Foglio». Ha seguito sul campo le crisi e i conflitti in Iran, Afghanistan, Ucraina, Venezuela, Sud Sudan, Israele e nei Territori palestinesi; i suoi reportage sono stati pubblicati da «L’Espresso», «Vanity Fair» e «Wired». Sul fronte televisivo, nel 2024 ha tenuto una rubrica di esteri nel programma di Massimo Gramellini In altre parole e dal 2025 è spesso ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa. Per la sua attività giornalistica ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il premio Penna d’Oro Giovani Talenti. Con Mondadori ha pubblicato L’incendio (2023) e, insieme a Chiara Lalli, Polvere (2021), tratto dall’omonimo podcast.
E alle 20.30, al Cinecity di Lignano Sabbiadoro, riflettori sulla attesissima serata di premiazione, che sarà condotta dalla giornalista Monica Giandotti, volto noto dell’approfondimento giornalistico della tv italiana da Lineanotte a Tg2 Post, striscia quotidiana nell’access prime time di Rai Due. La consegna del Premio Hemingway 2025 si trasformerà così in un vero e proprio “talk” di approfondimento, con cinque protagonisti d’eccezione: Alicia Giménez-Bartlett e Cecilia Sala, affiancate dagli altri tre vincitori – loscienziato Premio Nobel Venki Ramakrishnan, la scrittrice Felicia Kingsley e il fotografo Cesare Gerolimetto – e daicomponenti della Giuria del Premio, il presidente Alberto Garlini con Gian Mario Villalta e Italo Zannier. La partecipazione all’evento è libera, con possibilità di prenotazione fino ad esaurimento dei posti disponibili, sul sito www.premiohemingway.it Alla cerimonia conclusiva del 41° Premio Hemingway assisterà anche il nipote di Ernest Hemingway, John Patrick Hemingway, scrittore e giornalista, figlio di Gregory Hemingway. Nel 2007 aveva pubblicato il libro “Strange tribe: a family memoir”, edito in Italia come “Una strana tribù. Memorie di famiglia” (Marlin 2018), un amarcord nel quale ha riunito ricordi, aneddoti e riflessioni intorno alle vicissitudini della sua famiglia. Lo scorso anno ha firmato il noir “Ron Echevarría: a Miami story”, ambientato nella Florida del nostro tempo.
Il Premio Hemingway è promosso dal Comune di Lignano Sabbiadoro con il sostegno degli Assessorati alla Cultura e alle Attività Produttive e Turismo della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con Fondazione Pordenonelegge.it.