Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia vanta una valutazione crescente per quanto attiene il progetto artistico complessivo presentato al Ministero della Cultura.
Lo scorso febbraio il direttore Paolo Valerio ha consegnato alla commissione il progetto artistico per il 2025 e quello preventivo per il triennio 2025-2027 ed i risultati da poco ricevuti rivelano un ulteriore incremento – rispetto l’anno passato – per quanto attiene la qualità artistica.
Si tratta di risultati importanti, perché influiscono sul finanziamento dei fondi FUS, che il Ministero eroga ai teatri italiani, a sostegno della loro attività e perché accrescono la reputazione del Teatro nel panorama nazionale: lo Stabile ha ottenuto, rispetto all’anno passato, un incremento di oltre 4 punti nella valutazione complessiva della qualità artistica, il maggiore fra i TRIC del nordest.

«C’è grande soddisfazione nel vedere che il progetto produttivo del Rossetti è stato premiato dalla commissione ministeriale – così il presidente Francesco Granbassi – e sottolineo come al dato relativo alla qualità artistica, faccia riscontro la crescita di un altro dato concreto: quello che riguarda il budget complessivo relativo all’attività dello Stabile regionale che nel 2019, periodo pre-covid, si attestava attorno ai 6.400.000 euro, per raggiungere nel 2024 i 10.500.000 euro, mentre nella previsione del 2025 sfiora addirittura i 15 milioni di euro. Produzioni che riusciamo a far circuitare in tutta Italia e grandi ospitalità come quella straordinaria adesso in corso con il Cirque du Soleil, sono la miglior dimostrazione della salute del Teatro Rossetti, il più grande teatro stabile del Nordest per spettatori e fatturato».
Visione artistica e gestione strategica si intrecciano dunque nel presente e nel futuro dell’attività dello Stabile, della quale la commissione consultiva ha apprezzato in particolare la qualità del personale scritturato per gli spettacoli di produzione, la qualità artistica del progetto di produzione e la capacità di offrire al territorio attraverso una programmazione di pregio un’esperienza culturale continuativa e ricca, di ampio respiro e capace di valorizzare anche la creatività emergente.
«Abbiamo lavorato con grande determinazione e passione ad un progetto produttivo – ha detto il direttore Paolo Valerio – che sapesse interpretare le utopie ed esprimere la forza e la creatività del nostro Teatro, capace di parlare al territorio ma anche di proiettare in modo determinante lo Stabile nel panorama nazionale. Ringrazio la commissione ministeriale per aver compreso e apprezzato questo nostro lavoro».
Sono linee evidenti nella stagione 2025-2026 appena presentata e in particolare nel prossimo progetto produttivo di punta dello Stabile regionale, che il direttore e regista Paolo Valerio ha immaginato valutando attentamente le attinenze con il presente e i percorsi di ricerca suggeriti dal MIC: il nuovo allestimento di “Romeo e Giulietta” di Shakespeare. È un progetto che coglie l’invito a valorizzare il lato della multidisciplinarietà e delle relazioni fra istituzioni, e sarà innovativo perché nello stesso allestimento e con la regia dello stesso Valerio alternerà la poesia del verso immortale di Shakespeare e la musica romantica di Gounod.
Il Teatro lirico G.Verdi di Trieste eccezionalmente ospiterà alternativamente l’edizione in prosa e quella lirica di “Romeo e Giulietta”, in una coproduzione con il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia che non è solo stimolante per lo rispecchiarsi l’uno nell’altro dei diversi codici espressivi – musica e recitazione – dei diversi linguaggi che si compenetrano, ma è anche un’operazione che coinvolgerà l’intera città (e poi quelle toccate in tournée), i suoi maggiori teatri, i reciproci pubblici in una esperienza teatrale ricca e coinvolgente, capace di accendere l’attenzione su argomenti importanti, in modo forte e poetico.
Protagonisti giovani e intensi da un lato e un cast di cantanti di primo livello dall’altro saranno materia plasmabile nelle mani del regista, per entrare in una storia d’adolescenza e passione, amori travolgenti, scoperta e muri da abbattere, incomprensioni e violenze, in un contesto che così potentemente evoca quell’“educazione al sentimento” che oggi più che mai appare tema attualissimo e necessario.