La settimana a cavallo di ferragosto è stata molto intensa per i militari della Guardia Costiera della Direzione Marittima di Trieste. Numerose le attività poste in essere in materia di sicurezza della navigazione da parte degli ispettori PSC (Port State Control); in particolare, sono 8 le ispezioni effettuate su navi di bandiera straniera, nei 3 porti della regione (Trieste, Monfalcone e Porto Nogaro).

Di queste, la metà è stata interessata da un provvedimento di fermo amministrativo (cd. detention) che inibisce alla nave di intraprendere la navigazione sino al completo ripristino delle mancanze riscontrate. L’attività degli ispettori è stata condotta a tutto tondo: dal controllo del rispetto delle condizioni vita a bordo per i marittimi – già sottoposti a lunghi periodi imbarco, in condizioni di vita a bordo non sempre ottimali – al corretto funzionamento delle dotazioni di salvataggio ed antincendio, apparecchiature fondamentali in caso di pericolo in alto mare.

Tra le carenze più rilevanti, è stato appurato che una nave navigava senza avere la prevista scialuppa di salvataggio. Un certificato di esenzione, rilasciato dalla bandiera della nave, è stato mostrato al personale della Guardia Costiera di Trieste a parziale giustificazione della mancanza ma non è stato ritenuto valido in quanto in evidente contrasto con la Convenzione per la salvaguardia della vita umana in mare. Particolare attenzione è stata, altresì, rivolta a tutti quegli apprestamenti atti a prevenire gli inquinamenti in mare ed alla preparazione degli equipaggi durante le esercitazioni antincendio simulate a bordo nel corso dell’attività ispettiva. A conclusione delle verifiche, sono state elevate sanzioni amministrative per un totale di 56.000 euro. Lo scopo principale di tale attività è pertanto quello di garantire che le navi che toccano i nostri porti operino in condizioni conformi agli standard internazionali, a tutela della vita umana in mare e dell’ambiente marino.