Un messaggio inciso per il mondo, un sigillo d’amore, un ricordo che non vuole svanire, un segno d’appartenenza o un atto di pura libertà. Può nascere da un impulso o da un’intima necessità, ma sempre racconta qualcosa di noi, più duraturo delle parole. Nel cuore di GO! 2025, a corredo di Lets’ Go! Cosplay & Fun – Go!2025 Special edition, arriva a Gorizia “Tatuaggi. Segni sulla pelle, tracce di identità”, progetto espositivo che esplora la dimensione culturale, simbolica e antropologica del tatuaggio, attraverso una selezione di materiali grafici, fotografici, video e testuali. L’iniziativa, promossa dal Comune di Gorizia con la collaborazione di GECT GO/EZTS GO, prende le mosse dalla mostra “Tatuaggio. Storie dal Mediterraneo”, prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, presentata per la prima volta al MUDEC – Museo delle Culture di Milano nel 2024.

L’esposizione è stata curata da Luisa Gnecchi Ruscone e Guido Guerzoni, con la collaborazione di Francesca Jurate Piacenti e Beatrice Corti. Dopo l’esordio milanese, arricchito da importanti prestiti nazionali e da un’approfondita ricerca storica e iconografica, la mostra ha intrapreso un tour europeo che ha toccato Marsiglia e Stoccolma, coinvolgendo istituzioni museali di rilievo. In occasione dell’anno che vede Nova Gorica e Gorizia Capitale Europea della Cultura, “Tatuaggi” si apre alle città e al loro tessuto urbano, proponendo una riflessione sul corpo come superficie narrativa, identitaria e sociale. La mostra sarà ospitata dall’Auditorium della cultura friulana, in via Roma 23, da domenica 7 a domenica 21 settembre, da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 con ingresso gratuito. L’inaugurazione è prevista alle 12 di domenica 7.

Siamo orgogliosi di ospitare a Gorizia la straordinaria mostra sul tatuaggio, una delle arti più antiche e cariche di significato, grazie alla prestigiosa collaborazione con il Sole 24 ore Cultura, qualificato operatore culturale, che gestisce, in partnership pubblico privata insieme al Comune di Milano il MUDEC. In occasione della Capitale Europea della Cultura, questa esposizione rappresenta un’occasione unica per attrarre in città un pubblico ampio e variegato – dai curiosi agli appassionati del settore, fino ai più giovani – offrendo loro un viaggio affascinante attraverso simboli, culture e storie incise sulla pelle. Un’opportunità per scoprire l’arte del tatuaggio non solo come espressione estetica, ma come testimonianza profonda dell’identità umana e culturale” ha evidenziato in occasione della conferenza stampa di presentazione Chiara Gatta, vicesindaco con delega alle Politiche Giovanili del Comune di Gorizia. La direttrice del GECT GO, Romina Kocina, ha sottolineato: “Parlando di arte e cultura ci è sembrato subito importante dedicare una finestra anche all’arte del tatuaggio, che ormai troviamo ovunque, diffuso tra tutte le generazioni e in tutte le forme, ma che ha profonde radici storiche che non tutti conoscono. Siamo venuti a conoscenza della mostra internazionale sui tatuaggi organizzata e ideata da 24 Ore Cultura, e con il Comune di Gorizia ci siamo trovati subito d’accordo sul volerla a Gorizia nell’edizione speciale di Lets’ Go! Cosplay & Fun – Go! 2025. Una mostra di alta qualità che ci permette di aprire a riflessioni su questa arte e sull’impatto che ha oggi sul mercato e come sbocco professionale”. Presente alla conferenza stampa anche la dirigente del settore Politiche giovanili del Comune, Antonella Manto.

Paola Cappitelli del Gruppo 24 ORE, intervenuta in collegamento, ha spiegato che a Gorizia il progetto sarà caratterizzato da una nuova edizione ricca di contenuti testuali, immagini e video, con un focus specifico sulla storiografia regionale: in mostra anche alcune notizie tratte dall’Archivio storico del quotidiano Il Piccolo, pubblicate tra il tardo Ottocento e la prima metà del Novecento, che testimoniano la precoce presenza del tatuaggio nel Friuli Venezia Giulia e la sua evoluzione prebellica, che hanno aperto la strada alla sua affermazione moderna. Segno della vitalità e della rilevanza del tema nel panorama contemporaneo è anche la presenza, presso l’Accademia di Belle Arti di Udine, di un corso dedicato al tatuaggio artistico attivo da oltre dieci anni.

Ma cos’è davvero un tatuaggio? Perché oggi ci si tatua? Sono scelte personali dettate da istanze profonde o decisioni prese a cuor leggero, perché “oggi lo fanno tutti”? E, soprattutto, quali storie si nascondono dietro un segno, per sempre “nostro”? Quella che oggi appare come tendenza globale è in realtà una pratica antica quanto l’uomo: già la preistoria ci restituisce corpi segnati, testimoni di rituali, identità, credenze. Il tatuaggio, dunque, non è semplice ornamento: è rito, linguaggio, memoria che si tramanda nei secoli e attraversa culture, geografie, epoche e ci permette di conoscere la storia e di riconoscere segni e corrispondenze. Da queste considerazioni di carattere sociale oltre che culturale nasce l’interesse di 24 Ore Cultura, che ha voluto approfondire la conoscenza di pratiche, ritualità, forme ed espressioni che si ritrovano in qualsiasi epoca e in ogni angolo della terra. Il progetto espositivo affronta gli aspetti storici, antropologici e culturali, partendo dai luoghi in cui sono state rinvenute le prime inconfutabili testimonianze: il bacino del Mediterraneo. Oggi il tatuaggio è ovunque: attraversa stili, generazioni, generi, contesti e linguaggi. Ma se è vero che tutti si tatuano di tutto, pochi conoscono le radici antichissime di questa pratica, che accompagna l’umanità sin dalle sue origini. Dietro ogni tatuaggio c’è una storia: personale, culturale o collettiva, spesso tutte e tre insieme. Secondo uno studio europeo, nel 2015 il 12% degli adulti europei aveva almeno un tatuaggio, quasi il doppio rispetto al 2003, ma ancora meno che in paesi come Stati Uniti o Canada. In circa trent’anni, il tatuaggio è passato da pratica minoritaria a fenomeno di massa, senza più distinzioni significative di genere, età o cultura.