“Gran Serata Futurista” di e con Massimiliano Finazzer Flory, in scena martedì 2 settembre alle ore 21.00 al Museo Sartorio, è uno spettacolo-performance che tiene insieme letteratura, teatro, danza, musica e immagini con un ritmo unico e coinvolgente.
Finazzer Flory con il suo monologo recita i Manifesti, il Discorso di Roma e Perché son futurista di Papini, interagendo intervallato dalla danza contemporanea di Marta Zacchigna offre il meglio dei testi Futuristi.
La drammaturgia è composta da testi di F. T. Marinetti, Luigi Russolo, Giovanni Papini e Aldo Palazzeschi tra il 1909 e il 1913.
Le azioni coreografiche rappresentano un susseguirsi di personaggi, in un montaggio serrato di ‘figurette’, che si stagliano con forza e prendono vita ritmica nello spazio.
«Le nuove tecnologie sono tutte figlie degli antichi futurismi. Dichiara Massimiliano Finazzer Flory – Senza Marinetti e i suoi non avremmo la comprensione estetica della rivoluzione digitale. L’immaginazione senza fili è tra noi ma ha origine nella storia dell’arte.
L’ubiquità auspicata di tempo e spazio nel 1909 tra noi è realtà di un’epoca ora.»
N.B.
Marinetti venne a Trieste prima e dopo la pubblicazione dei Manifesti Futuristi. Nel marzo del 1908 la prima volta, e una seconda volta con una sua Serata Futurista al Politeama Rossetti, sempre nel marzo del 1909, e poi insieme ad Aldo Palazzeschi nel gennaio del 1910.
Durata, 60 minuti senza intervallo
Martedì 2 settembre ore 21.00
Giardino del Museo Sartorio, Trieste
Ingresso libero. Per informazioni: t. 328.4350225
In caso di maltempo lo spettacolo si svolgerà presso la Sala Luttazzi – Porto Vecchio – Trieste
