Si è svolto a Tolmezzo il terzo appuntamento del progetto “Contaminazioni”, nato per coinvolgere ed integrare i Servizi diurni “S.I.R.I.O.” di Gemona del Friuli e Tolmezzo, ed i Servizi “Dopo di noi” Villa Iris di Gradiscutta di Varmo, Villa Cosmo di San Daniele del Friuli e di Gemona, realtà rivolte a persone con disturbo del neurosviluppo per l’acquisizione ed il mantenimento delle autonomie di vita. Dopo gli incontri di Gradiscutta e di San Daniele, tenutisi nei mesi scorsi, questa volta è stato il Servizio S.I.R.I.O. di Tolmezzo ad accogliere beneficiari ed educatori degli altri territori con l’obiettivo di far conoscere e mostrare il “backstage” delle sue attività.

Al mattino, tre gruppi di persone si sono alternati in un circuito che prevedeva la visita degli spazi di Stazione Arcobaleno, presso l’ex-stazione di Tolmezzo, che fa da base per le attività laboratoriali (tra le altre, il laboratorio creativo, laboratorio emozioni ed affettività e sessualità, laboratorio scrittura e cittadinanza attiva); di seguito, la sperimentazione dell’attività di book crossing svolta in collaborazione con A.N.F.F.A.S. Alto Friuli; un piccolo esempio dei percorsi di acquisizione delle autonomie di vita, con l’utilizzo delle attività commerciali del territorio; infine, la visita dell’appartamento di Via Cavour, dove “assaggiare” una semplice attività di autonomia domestica.

Nel frattempo, parte del gruppo si è spostata al campo sportivo “Sergio Pittoni” di Imponzo, dove grazie alla disponibilità dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Real Imponzo-Cadunea si è potuto usufruire delle strutture della società per preparare panini alla salsiccia per tutti i partecipanti.

A pranzo, quindi, 50 persone hanno animato il chiosco biancorosso, tra musica, balli e risate. Alcuni scrosci di pioggia non hanno scalfito l’allegria del folto gruppo, quasi a significare che non vi sono ostacoli insormontabili per chi riesce a godere della ricchezza dello stare insieme, anche in semplicità. Alcuni raggi di sole hanno poi premiato nel pomeriggio l’iniziativa, concedendo a tutti di uscire dal riparo per quattro calci ad un pallone, due passi sull’argine della Bût o uno scambio di idee, racconti ed esperienze seduti su una panchina.

Al momento dei saluti, abbracci e sorrisi di gratitudine per l’esperienza condivisa, con un arrivederci al prossimo appuntamento ed un grande “grazie” agli amici del Real, che con pochissimo preavviso hanno senza alcuna ritrosia messo a disposizione tutte le loro strutture, dimostrando ancora una volta come anche la Carnia sappia essere generosa ed attenta alle fragilità.

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