Concepita a fine anni Trenta ma mai arrivata alla produzione, la straordinaria creatura a otto cilindri di Plinio Galbusera e Adolf Marama Toyo è stata ricostruita dal vulcanico artigiano friulano Mirco Snaidero: sarà esposta durante la Italian Bike Week di Lignano Sabbiadoro. Verrà presentato anche un libro a lei dedicato
La Italian Bike Week 2025, in programma a Lignano Sabbiadoro (UD) dal 18 al 21 settembre prossimi, chiama a raccolta gli appassionati di moto storiche in vista di un appuntamento imperdibile. Sabato 20 settembre alle ore 13, sul main stage dell’Area Luna Park, sarà infatti presentato il libro “Sulle tracce di Marama Toyo. Misteri svelati e il sogno della Galbusera V8 – la moto scomparsa”: curato da Franco Damiani di Vergada del Moto Club Trieste ed edito da Tiglio Edizioni, il volume narra la storia di un gioiello italiano della tecnica motociclistica, concepito alla fine degli anni Trenta e poi scomparso, dimenticato sotto alle sabbie del tempo. Almeno fino ad oggi.

Una rivoluzionaria moto 8 cilindri a due tempi, progettata dal bresciano Plinio Galbusera con la fondamentale collaborazione di Adolf Marama Toyo, al secolo Roberto Antonio Ivanicich, motorista e tecnico fiumano che è stato anche tra i pionieri dello speedway italiano. Rimasta allo stadio di prototipo e mai arrivata alla produzione di serie, la Galbusera V8 ha visto la luce quasi 90 anni dopo grazie all’artigiano friulano Mirco Snaidero, che, nel silenzio della sua officina ha costruito una replica meticolosa basandosi esclusivamente su 4 fotografie dell’epoca, realizzando una volta per tutte un sogno che sembrava ormai destinato a rimanere tale. Uno sforzo davvero titanico in termini di ricerca e ore di lavoro, che tuttavia non ha scoraggiato Snaidero, noto produttore di affettatrici a volano customizzate.

L’esemplare costruito da Snaidero, perfettamente funzionante e fedelissimo all’originale, sarà esposto durante la presentazione, con gli appassionati che avranno la possibilità di ammirarne l’incredibile raffinatezza meccanica e ad ascoltare il rombo del suo particolarissimo propulsore plurifrazionato.
NOTE TECNICHE E STORICHE: Al di là del suo layout già di per sé esotico, il V8 da 500 cc progettato da Marama Toyo e montato in posizione longitudinale presenta soluzioni tecniche davvero peculiari, che lo distinguono nettamente anche da un convenzionale motore a due tempi: dal rapporto superquadro di alesaggio/corsa alla sovralimentazione tramite compressore, dal sistema di lubrificazione simile a quello dei motori a quattro tempi alla presenza di due alberi a gomiti controrotanti. Al tempo – fu presentata in veste di mock-up nel gennaio del 1938, durante la XIX edizione del Salone di Milano – la Galbusera dichiarava 28 CV di potenza e una velocità massima di 150 km/h. Il progetto subì una battuta d’arresto dapprima per lo scoppio della Seconda guerra mondiale, in seguito fu abbandonato definitivamente con la morte di Marama Toyo, scomparso tragicamente alla fine di una gara di Dirt Track all’Ippodromo di Trieste nel 1946, a soli 48 anni.
