La risonanza magnetica multiparametrica della prostata, esame oggi fondamentale per valutare il rischio di tumore e guidare la biopsia mirata, può essere eseguita con la stessa efficacia anche senza mezzo di contrasto. È quanto dimostra lo studio internazionale PRIME, coordinato dallo University College London e appena pubblicato su JAMA, una delle riviste mediche più prestigiose al mondo.
La cosiddetta risonanza “biparametrica”, ovvero senza l’utilizzo del liquido di contrasto, rappresenta una svolta potenzialmente decisiva: permette di ridurre tempi e costi dell’esame, abbattere i rischi per i pazienti e renderne l’accesso più semplice e diffuso, senza compromettere l’accuratezza diagnostica quando eseguita in centri adeguatamente qualificati.
Tra i protagonisti dello studio PRIME, che ha coinvolto centri di eccellenza per la diagnosi e il trattamento del tumore della prostata, ci sono l’Università di Udine e l’Ospedale S. Maria della Misericordia di Udine dell’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale, che si è distinto come secondo centro al mondo per numero di arruolamenti.
Il contributo udinese è stato reso possibile dal lavoro di Rossano Girometti, radiologo, professore di diagnostica per immagini e radioterapia dell’Ateneo friulano e responsabile locale dello studio, e del dottor Gianluca Giannarini, rispettivamente appartenenti all’Istituto di Radiologia diretto dalla professoressa Chiara Zuiani e alla SOC Urologia guidata dal professor Alessandro Crestani, docenti del Dipartimento di Medicina dell’università. Fondamentale anche la collaborazione della SOC di Anatomia Patologica dell’ospedale udinese, diretta durante lo studio dal dottor Stefano Pizzolitto, e di un nutrito gruppo di collaboratori delle varie discipline.
“Questo importante riconoscimento – sottolinea il professor Girometti – testimonia la forte integrazione tra Università di Udine e Asufc e la solidità del gruppo multidisciplinare locale dedicato alla diagnosi e cura del tumore prostatico, che comprende urologi, oncologi, radiologi, anatomopatologi, radioterapisti e medici nucleari. Il team di Udine si conferma così all’avanguardia nella gestione della patologia prostatica a livello internazionale”.
L’abstrac dello studio è disponibile a questo link https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/40928788/
Il sito dello University College London con il gruppo di ricerca PRIME in cui sono citati anche l’Università e l’Ospedale di Udine https://compassurology.org/projects/prime