Il talentuoso Riccardo Minasi chiamato a guidare le più importanti orchestre internazionali, la prestigiosa Deutsche Kammerphilharmonie Bremen, compagine tra le più importanti al mondo, insignita del prestigioso Gramophone Award come Orchestra dell’Anno 2023, e la stella del pianoforte Beatrice Rana, che torna attesissima a Verona.

Paiono volati, a Verona, gli appuntamenti del ricco cartellone de “Il settembre dell’Accademia 2025”, che ha portato nella città sull’Adige le punte di diamante della musica sinfonica mondiale riservando inattese emozioni, tra orchestre prestigiose, nuovi talenti e protagonisti iconici del panorama musicale.

Il gran finale di questa XXXIV edizione del festival promosso dall’Accademia Filarmonica di Verona vedrà sul palco ancora delle superstar, con una prima volta nella partecipazione alla rassegna – il talentuoso Riccardo Minasi sul podio – e con l’attesissimo ritorno della Deutsche Kammerphilharmonie Bremen, oggi annoverata tra le orchestre più importanti al mondo, e della stella del pianoforte Beatrice Rana che, presente ormai nei cartelloni delle maggiori orchestre, ha scosso fin da giovanissima l’intero panorama della musica classica internazionale, aggiudicandosi a soli 22 anni il Secondo premio e quello del pubblico al Concorso Van Cliburn di Fort Worth.

Die Deutsche Kammerphilharmonie Bremen

Dal 2016 la Rana è salita nell’Olimpo dei pianisti con un tour mondiale dedicato alle Variazioni Goldberg di Bach, cui è seguita nel 2017  l’incisione, che le è valsa i riconoscimenti di “Young Artist of the Year” ai Gramophone Awards e “Discovery of the Year” agli Edison Awards. Artista esclusiva Warner Classics, ha pubblicato sei album che hanno ricevuto i premi “Editor’s Choice” della rivista Gramophone e il “Newcomer of the Year” del BBC Music Magazine.

Da parte sua la prestigiosa Deutsche Kammerphilharmonie Bremen, fondata nel 1980 – orchestra di fatto composta da grandi solisti e forgiata da anni dall’estone Paavo Järvi (Direttore Artistico dal 2004), insignita del prestigioso Gramophone Award come Orchestra dell’Anno 2023 e di numerosi premi per le esecuzioni, le registrazioni discografiche e l’impegno sociale – colpisce da tempo per il suo stile musicale unico; mentre il quarantasettenne Riccardo Minasi, già specialista nell’interpretazione della musica antica in veste di violinista, ha da tempo costruito una celebrata carriera da direttore alla guida d’importanti compagini, quali i Berliner Philharmoniker, la Royal Concertgebouw Orchestra e la Staatskapelle di Dresda; Minasi che ha stupito la scena musicale classica europea, ha guidato l’Orchestra del Mozarteum di Salisburgo dal 2017 al 2023 e dal 2022 è Direttore ospite principale dell’Ensemble Resonanz all’Elbphilharmonie di Amburgo, Direttore artistico dell’Orchestra La Scintilla all’Opera di Zurigo e Direttore Musicale del Teatro Carlo Felice di Genova.

Riccardo Minasi (c) Lorelei Heyligers

In programma il 1 ottobre ci saranno tre autori tedeschi accomunati dalla portata innovativa che i loro lavori ebbero sul panorama musicale dell’Ottocento e tre capisaldi del repertorio romantico: l’Ouverture da Der Freischütz (Il franco cacciatore) di Carl Maria von Weber, manifesto estetico del nascente teatro musicale romantico; il Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 in do minore op. 37 di Ludwig van Beethoven, unico nel suo genere in tonalità di do minore e precursore di una concezione sinfonica del Concerto, e la Sinfonia n. 4 in mi minore op. 98 di Johannes Brahms, sua ultima pagina orchestrale che, scavalcando a ritroso la forma beethoveniana, elegge Bach a nume tutelare.

Con il debutto a Berlino nel 1821, l’Ouverture tratta da Der Freischütz segnò la nascita dell’opera nazionale tedesca, la cui linfa vitale risiedeva nel ricco patrimonio di favole e racconti della tradizione popolare germanica. Nell’Ouverture i motivi principali del dramma sono condensati mirabilmente nel breve spazio tra l’Adagio iniziale e l’inno finale di apoteosi. Il Terzo concerto di Beethoven che segue – con cui Beatrice Rana prosegue la sua personale esplorazione del repertorio per tastiera – venne invece eseguito per la prima volta a Vienna nel 1804, punto di volta fra la giovinezza e la maturità del compositore: una partitura che per “originalità di concezione, ampie proporzioni e scrittura pianistica energica e muscolare” apre per l’appunto una pagina nuova nella storia del concerto per pianoforte e orchestra; mentre la Quarta Sinfonia di Brahms, composta negli anni 1884 e 1885, nelle vacanze estive in Stiria, il maestro amburghese conclude la parabola romantica e apre nuove problematiche relative alla forma sinfonica, ormai dilatata sia nei contenuti che nella sintassi grammaticale ed espressiva, consegnando ai compositori delle generazioni successive un modo nuovo di comporre musica.

Beatrice Rana (@simonfowler-warnerclassics)