Da Udine a Gorizia: lunedì 6 ottobre le “Giornate della Mostra del Cinema di Venezia” proseguono al Multisala Kinemax di Gorizia. L’iniziativa, promossa da AGIS, ANEC e FICE delle Tre Venezie con la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, porta nelle sale del territorio le opere prime selezionate dalla Settimana Internazionale della Critica, sezione autonoma e parallela della Mostra organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI), che da quarant’anni scopre e sostiene gli autori emergenti.
Un percorso che valorizza il cinema d’autore e le nuove voci, offrendo al pubblico l’occasione di vivere la sala come luogo di incontro e condivisione e di lasciarsi sorprendere da storie e linguaggi che arricchiscono lo sguardo sul presente.
La giornata goriziana inizierà alle 17.30 con la proiezione di “Festa in famiglia” (Italia, 2024, 19’) di Nadir Taji, vincitore del Premio Miglior Regiadella SIC@SIC. Un giorno di festa si trasforma in dramma quando l’atmosfera serena di una famiglia marocchina viene spezzata da un episodio scioccante: Hassan molesta di nascosto la cugina di soli dodici anni. La scoperta costringe gli adulti a scegliere tra proteggere l’unità familiare o affrontare la verità, in un conflitto senza vie d’uscita che mette in crisi legami e responsabilità. Nato a Cremona nel 2000 e formatosi al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, il regista italo-marocchino ha iniziato la sua carriera sui set televisivi per poi dedicarsi a cortometraggi e documentari, con un interesse costante per temi legati alla verità, ai legami familiari e ai cortocircuiti culturali e generazionali.

Subito a seguire arriva “Cotton Queen”(Germania/Francia/Palestina/Egitto/Qatar/Arabia Saudita, 2023) di Suzannah Mirghani. Primo lungometraggio della regista e montatrice sudanese-russa, docente alla Georgetown University in Qatar e autrice del pluripremiato corto “Al-Sit”, il film si radica nella storia e nella cultura del Sudan, un Paese che solo di recente ha iniziato a sviluppare una cinematografia autoctona. Ambientato in un villaggio di coltivatori di cotone, racconta l’adolescenza di Nafisa, cresciuta con i racconti della nonna, matriarca della comunità. L’arrivo di un uomo d’affari dall’estero, con il suo piano di sviluppo e il cotone geneticamente modificato, mette in crisi tradizioni, legami e futuro del villaggio. “Cotton Queen” porta al cinema una parabola di emancipazione femminile: dal silenzio imposto da convenzioni secolari – mutilazioni, matrimoni combinati, sfruttamento – alla conquista di una voce propria. Attraverso un linguaggio che intreccia realismo magico e narrazione poetica, Mirghani costruisce un racconto di resistenza e rinascita, in cui il cotone stesso si fa simbolo di lotta e di identità. Premiato con l’ArteKino Award all’Atelier de la Cinéfondation di Cannes, Cotton Queen segna la nascita di una nuova stagione per il cinema sudanese, capace di trasformare cicatrici e traumi in immagini di forza e di speranza.

Le proiezioni riprenderanno alle 20.30 all’insegna del cortometraggio “Arca” (Italia, 2024, 20’) di Lorenzo Quagliozzi. Al culmine della Guerra fredda, di fronte alla minaccia dell’annientamento nucleare, un gruppo di registi hollywoodiani reduci dalle atrocità della Seconda guerra mondiale dà vita a un programma segreto chiamato ARCA. Un secolo dopo, quella misteriosa eredità riaffiora come ultima speranza per l’umanità. Regista autodidatta, Quagliozzi ha lavorato sui set di Paolo Sorrentino e Marco Bellocchio e nel 2024 ha vinto il Nastro d’Argento al Miglior cortometraggio con “De l’amour perdu”. ”Arca” è il suo quarto lavoro, dove memoria storica e immaginazione visionaria si intrecciano in un racconto che riflette sulle paure e sulle eredità del Novecento.

Conclude la serata la proiezione dell’opera vincitrice del Gran Premio IWONDERFULL al miglior film: “Straight Circle” (Regno Unito, 2024, 109’) di Oscar Hudson. Due soldati nemici, di stanza su un remoto confine desertico, si ritrovano improvvisamente incapaci di ricordare a quale fazione appartengano. L’isolamento forzato e la convivenza li spingono a interrogarsi su identità, lealtà e appartenenza, in un crescendo che dal grottesco scivola verso un incubo surreale. Hudson affronta il tema del confine come costrutto politico e sociale, capovolgendo il dogma nazionalista e trasformandolo in una satira caustica e profondamente umanista. Formatosi come antropologo sociale prima di affermarsi come regista di videoclip e cortometraggi premiati con oltre un centinaio di riconoscimenti internazionali – tra cui un Primetime Emmy, il Grand Prix ai Cannes Lions e il UKMVA come miglior regista – Hudson firma il suo primo lungometraggio, un tour de force visivo che unisce sperimentazione tecnica e critica politica, confermando il potere del cinema di smascherare le derive più anacronistiche e belliciste del nazionalismo.
Tutte le proiezioni sono a ingresso libero e gratuito fino a esaurimento posti.
Il calendario completo è disponibile su www.agistriveneto.it e sulla pagina Facebook @agis.trevenezie.
Per informazioni
Unione Interregionale Triveneta Agis
tel. 049 8750851 – [email protected] – www.agistriveneto.it