Alle sale storiche si aggiunge il nuovo SpazioLab
La Galleria Regionale d’Arte contemporanea Luigi Spazzapan di Gradisca d’Isonzo riapre al pubblico dopo una serie di importanti lavori strutturali, che l’hanno rinnovata, ampliata e migliorata sul piano funzionale. Lavori che hanno interessato la sede storica della Galleria, ospitata nell’ala nord di Palazzo Torriani e articolata su tre livelli, e che hanno reso possibile un ampliamento significativo e la nascita dello SpazioLab, un grande open space ricavato nell’ ex Biblioteca comunale di via Bergamas.

Gestita da ERPAC FVG, grazie a una convenzione con il Comune di Gradisca d’Isonzo e la Fondazione Carigo, la Galleria Spazzapan riaprirà i battenti il prossimo mercoledì 1° ottobre alle ore 18 con l’inaugurazione di due mostre e dello SpazioLab, luogo di sperimentazione dedicato all’arte contemporanea. Organizzate da ERPAC FVG, l e due mostre che daranno il via a questa nuova stagione della Galleria Spazzapan saranno “Zigaina in dialogo” e “Un secolo di disegno italiano”, la prima a cura di Lorenzo Michelli e Vanja Strukelj e in collaborazione con CSAC – Università di Parma, la seconda a cura di Andrea Bruciati. Entrambe le mostre rimarranno aperte fino al 28 febbraio 2026. Le esposizioni si inseriscono nel programma di “GO! 2025&Friends”, il cartellone di appuntamenti che affianca il programma ufficiale di “GO! 2025 Nova Gorica – Gorizia Capitale europea della Cultura”.


Importanti le parole del Vicepresidente e Assessore alla Cultura e allo Sport della Regione Friuli Venezia Giulia, Mario Anzil: «La Galleria Regionale d’Arte contemporanea “Luigi Spazzapan” di Gorizia riapre dopo importanti lavori di miglioramento dell’accessibilità, confermandosi spazio di cultura, memoria e innovazione. Le due mostre inaugurali ne esprimono la vocazione: “Zigaina in dialogo” celebra l’opera di Giuseppe Zigaina, artista capace di intrecciare esperienza personale e storia collettiva, raccontando profondi cambiamenti sociali e culturali del secondo dopoguerra. Questa mostra, realizzata con il CSAC dell’Università di Parma, sottolinea come l’arte sia strumento di conoscenza, riflessione e partecipazione civica. “Un secolo di disegno italiano” inaugura invece il nuovo Spazio LAB, dedicato alla sperimentazione e al dialogo generazionale. Il disegno, linguaggio primario dell’arte, è raccontato come gesto autonomo che attraversa la storia, rivelando processi creativi, memorie e innovazioni fino all’era digitale. Regione Friuli Venezia Giulia e ERPAC sostengono con orgoglio questa nuova stagione espositiva, convinti che il patrimonio culturale sia motore di crescita e coesione sociale. La Galleria Spazzapan, rinnovata, resta un luogo dove memoria e pres ente si incontrano e l’arte diventa esperienza viva e condivisa».


“Zigaina in dialogo”
Non poteva esserci “testimone” più adatto per questa inaugurazione di Giuseppe Zigaina, uno degli artisti che maggiormente ha contribuito alla stessa fondazione della Galleria Spazzapan. A un decennio dalla sua scomparsa, in continuità con le manifestazioni di Zigaina100, la mostra “Zigaina in dialogo” vuole essere un’ulteriore occasione per sondare la complessa figura di artista e intellettuale di Giuseppe Zigaina.
Un Giuseppe Zigaina che si racconta, soprattutto attraverso la sua pittura, i suoi disegni, le sue incisioni, ma anche con i suoi scritti autobiografici, le interviste, attraverso le interpretazioni delle sue mostre. In questo caso si sono voluti mettere a confronto due momenti particolari del suo itinerario artistico e due “occasioni”, appunto, di rilettura del suo percorso figurativo: la mostra monografica del 1973 a Gradisca d’Isonzo, in “dialogo” con Giuseppe Marchiori, e la donazione al Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma, avvenuta nel 1994, come esito di un confronto con Arturo Carlo Quintavalle.


Dialogo1.
Zigaina opera grafica 1 947-1972, curata da Giuseppe Marchiori e inaugurata il 26 luglio 1973 a Palazzo Torriani, segnò una tappa fondamentale nel dibattito critico dell’artista. Ora rievocare quella mostra signifi ca mettere a fuoco un momento particolarmente vitale della cultura isontina, in cui si pongono le basi per la fondazione della Galleria, che sarebbe stata inaugur ata nel 1977: un “laboratorio”, che vide proprio Giuseppe Marchiori e Giuseppe Zigaina come figure centrali, in stretto rapporto con Bruno Patuna. L’itinerario conduce il visitatore negli spazi della mostra del 1973, attraverso le immagini fotografiche conservate nell’archivio della Galleria e nell’archivio Zigaina, che consentono di ricostruire l’ allestimento, individuare le opere esposte e rivivere il momento dell’inaugurazione, che vide protagonisti, accanto al pittore e al critico, personaggi come Pier Paolo Pasolini, Alida Valli, Pasquale Festa Campanile, Marcello Mascherini, solo per fare qual che esempio. In esposizione anche un nucleo emblematico di disegni, in gran parte proposti nel 1973.
Dialogo 2. Esporre il Fondo Zigaina conservato al CSAC (più di un centinaio di opere tra dipinti,disegni, incisioni) è innanzitutto l’occasione per presentare al pubblico un insieme di testimonianze, in molti casi inedite, di grandissimo interesse, che permettono di ripercorrere l’itinerario dell’artista dal fondamentale olio del 1948, “Uomini che uccidono cavalli ” (una variante delle prove conservate alla Galleria d’ Arte moderna di Udine) fino alle visionarie prove degli anni Ottanta, di cui la grandissima tela “Improvvisamente nel cielo ” (1986) è un esempio di straordinaria suggestione. Ciò che tuttavia il percorso espositivo vuole mettere in luce è il metodo secondo cui viene operata la selezione delle opere, che appunto rivela l’esito di un dialogo tra Zigaina e Carlo Arturo Quintavalle e il suo progetto di archivio/museo
universitario. Nella scelta emerge la volontà di ricostruire un processo di elaborazione, una metodologia di lavoro: seguire passo passo – a partire dai primi schizzi, dai disegni – quella continua trasformazione e contaminazione di nuclei figu rali che si sviluppa a volte nell’arco di decenni e che lega scenografie e tele, bozzetti e incisioni.


“Un secolo di disegno italiano”
Allestita nel nuovo SpazioLAB la mostra “Un secolo di disegno italiano” è un progetto espositivo a cura di Andrea Bruciati, che esplora la straordinaria ricchezza del disegno italiano del Novecento e contemporaneo. L’esposizione raccoglie oltre 50 opere, provenienti in gran parte da collezioni private, che consentono di offrire un’ampia e articolata panoramica su questa fondamentale espressività artistica, capace di attraversare decenni di storia dell’arte italiana senza mai perdere la propria autonomia e funzione conoscitiva.
Come sottolinea il curatore Andrea Bruciati, «Il disegno contemporaneo appare come il frammento di un diario immaginativo, spesso interrotto: spazi di prima e continua sperimentazione». Questo approccio consent e di rileggere la storia del Novecento non solo attraverso la produzione visibile e canonica, ma anche esplorando nuclei di opere meno conosciute, frammenti di collezioni private e interventi che mostrano la vitalità di un mezzo capace di trasmettere pensieri, ricerche e processi intellettuali. Il disegno diventa così non solo una pratica tecnica, ma un laboratorio concettuale, uno spazio in cui l’artista sperimenta forme, segni e gesti in dialogo con il tempo, la memoria e la realtà circostante.
La mostra presenta opere di maestri come Vincenzo Agnetti, Enrico Baj, Vanessa Beecroft, Alighiero Boetti, Carlo Carrà, Maurizio Cattelan, Lucio Fontana, Giorgio Morandi, Pino Pascali, Michelangelo Pistoletto, Stefano Arienti, Franco Angeli, Leonor Fini, Francesco Clemente, Giulio Paolini e molti altri. Attraverso questi nomi, il percorso espositivo mette in luce la varietà dei linguaggi, dalle prime ricerche futuriste e metafisiche agli sviluppi concettuali e performativi più recenti, offrendo al pubblico uno spaccato della sperimentazione grafica italiana su un arco temporale che abbraccia l’intero secolo e oltre.


Il nuovo Spazio LAB della Galleria Spazzapan assume in questa occasione un ruolo particolare: un ambiente dedicato all’osservazione, allo studio e all’esperienza diretta del disegno e del segno, capace di far emergere la sua natura fragile, leggera e intima. Va anche sottolineato che la mostra si svolge in concomitanza con “Zigaina in dialogo”, allestita negli spazi storici della Galleria. Come ricord a Bruciati, «Il disegno è spesso un atto preliminare, una traccia di pensiero, una forma di diario che documenta la ricerca e l’esercizio creative dell’artista. È un gesto che unisce riflessione teorica e pratica operativa, un metodo per sondare la realtà, esplorare le potenzialità del segno e creare connessioni tra arte, scienza e tecnica».La mostra si propone inoltre come occasione di disvelamento e condivisione: opere fino a oggi conservate in ambito privato vengono finalmente rese accessibili al pubblico, trasformando la dimensione individuale del collezionismo in un atto generoso di trasmissione estetica. Si tratta di lavori che conservano intatta la loro potenza evocativa, capaci di trasportare lo spettatore nella poetica, nelle idee e nei gesti dell’ artista. «Il disegno contemporaneo – scrive Bruciati – si muove tra fragilità e possibilità, tra l’essere testimonianza e laboratorio, tra il tempo e l’istante. È un luogo in cui l’opera si sviluppa come esperienza aperta e mai conclusa, un frammento di me moria e di invenzione, capace di far dialogare passato e presente». Con “Un secolo di disegno italiano”, lo Spazio LAB diventa così un osservatorio privilegiato sulla pratica disegnativa italiana, un luogo in cui la leggerezza e la densità del segno permettono di cogliere l’evoluzione di oltre cento anni di ricerca artistica, dalle origini del Novecento fino alle sperimentazioni più contemporanee, celebrando il disegno come forma autonoma, strumento conoscitivo e gesto creativo universale.


La riapertura della Galleria Spazzapan e l’inaugurazione dello SpazioLab
La riapertura segna una tappa fondamentale per la Galleria Spazzapan, che da oltre quarant’anni rappresenta un punto di riferimento per l’arte contemporanea in Friuli Venezia Giulia e dal 2025 fa par te di AMACI, circuito nazionale che raggruppa 26 prestigiosi musei italiani legati all’arte contemporanea. Grazie agli interventi di adeguamento, oggi la Galleria può accogliere un pubblico ancora più ampio e diversificato, proponendo percorsi espositivi rinnovati e attività collaterali che intrecciano memoria storica e ricerca contemporanea. «Con la riapertura della Galleria e l’attivazione dello Spazio Lab – afferma Lorenzo Michelli, conservatore e curatore della Galleria – intendiamo rafforzare la missione di questo istituto: essere non solo un luogo di conservazione e di esposizione, ma soprattutto uno spazio dinamico di confronto, dialogo e crescita collettiva. La memoria del patrimonio si unisce così a un laboratorio di idee e pratiche contemporanee, capace di guardare al futuro». Il nuovo Spazio Lab si configura come un ambiente versatile e aperto, pensato per ospitare progetti sperimentali, attività didattiche, residenze, incontri e iniziative partecipative, in stretta relazione con le mostre della Galleria. L’insieme dei due poli – la sede storica di Palazzo Torriani e lo Spazio Lab – costituisce oggi un sistema integrato che permette alla Galleria Spazzapan di consolidare il suo ruolo a livello regionale e nazionale. Tutto ciò a testimonianza dell’impegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia nella valorizzazione delle istituzioni culturali e a conferma di Gradisca d’ Isonzo come uno dei centri nevralgici per l’arte contemporanea.