La mostra “I cavalieri dei Mari”, dedicata alla storia dei transatlantici Conte Rosso (1922), Conte Verde (1923) e Conte Biancamano (1925) è stata presentata oggi alla Sala Nathan del Magazzino 26 in Porto Vecchio – Porto Vivo nel corso di una conferenza stampa introdotta dall’Assessore alle Politiche della Cultura e del Turismo, Giorgio Rossi conla Direttrice dei Musei Scientifici, Patrizia Fasolato e i Conservatori del Museo del Mare, Silvia Pinna e Andrea Bonifacio con il funzionario culturale Anna Longo alla presenza di Diana Bisbano, co-curatrice del progetto grafico e dell’allestimento, di Giovanni Mastromarino, assistente alla curatela e del curatore della mostra e del catalogo, lo storico Maurizio Eliseo, che ne ha illustrato nel dettaglio i contenuti.

È seguita una visita alla mostra, nata per celebrare un fatto storico per la città di Trieste e la sua industria navale.

Ricordando il periodo nel quale le società di navigazione triestine rappresentavano l’eccellenza anche per il lusso e le novità tecnologiche, l’Assessore alle Politiche della Cultura e del Turismo, Giorgio Rossi ha sottolineato come “oggi dobbiamo moltissimo a quanti hanno iniziato questo percorso nella cantieristica locale che è proseguito ed è rappresentato attualmente da Fincantieri”.  

“Anche questa, come le altre mostre allestite al Magazzino 26 di Porto Vecchio – Porto Vivo – ha proseguito Rossi – rientra in un percorso strettamente collegato a questa struttura, che al terzo piano ospita il Museo del Mare – Ala Nord che rappresenta l’anteprima del futuro, grande Museo del Mare. Sono molto felice di questo risultato ottenuto grazie al grande lavoro degli uffici: è stato un parto lungo, ma dal quale è nata questa bellissima creatura, che costituisce un centro culturale importantissimo anche per l’economia del Porto Vecchio – Porto Vivo. Ringrazio il curatore, uno dei massimi esperti a livello italiano e internazionale della marineria e della storia della nostra tradizione cantieristica e faccio i complimenti a tutti i soggetti che hanno collaborato attivamente a questo allestimento”.

“Con il curatore – ha aggiunto la Direttrice dei Musei Scientifici, Patrizia Fasolato – già l’anno passato avevamo pensato di cogliere l’occasione del centenario del varo e del primo viaggio del Conte Biancamano per dedicare una mostra ai vari Conti nella quale, come da tradizione del Museo del Mare, sono presenti anche dei reperti provenienti dalle nostre raccolte. Affidare a Maurizio Eliseo la curatela sia della mostra che del catalogo, che illustra quanto è possibile ammirare all’interno del percorso espositivo, è stata una scelta logica e dovuta per l’esperienza maturata e la sua conoscenza delle tematiche oggetto dell’esposizione, i grandi transatlantici e che si è già esplicitata in varie mostre e pubblicazioni. Accanto al catalogo, è stato messo a punto un ciclo di conferenze di approfondimento con nomi di spicco ed è stata organizzata una serie di visite guidate con il curatore.  Ringrazio infine, assieme a tutti coloro che hanno collaborato all’allestimento della rassegna espositiva, l’associazione Italian Liners Historical Society, grazie ai cui ricchi e preziosi archivi è stato possibile realizzare anche un’infografica non solo narrativa, ma corredata pure da immagini che riescono a introdurre il visitatore nella vita di queste Grandi Navi”.

“Quest’anno – ha spiegato il curatore della mostra, Maurizio Eliseo – ricorre il centenario della consegna del Conte Biancamano, ma anche quello della decisione di costruire a Trieste, anziché in Scozia come il gemello, il Conte Grande: una decisione epocale che ha fatto sì che il Conte Biancamano fosse l’ultimo dei grandi colossi italiani costruiti all’estero, cosa allora abbastanza consueta, perché qui non disponevamo ancora della capacità e della tecnologia per costruire le Grandi Navi. Ma è proprio da questa realizzazione, che ebbe grande successo, che ha tratto origine la grande tradizione cantieristica locale”.

“Nel catalogo – ha concluso Eliseo – sono presenti inoltre dei QRcode utilizzando i quali sarà possibile approfondire gli argomenti trattati e sfogliare per esempio i ricettari di bordo online”.

Nel 1925 – come ricordato dal curatore – entra in servizio il primo colosso dei mari italiano, il Conte Biancamano, costruito dal celebre cantiere scozzese Beardmore, che pochi anni prima aveva dato i natali anche al Conte Rosso e al Conte Verde. Tutte navi care ai ricordi dei triestini, avendo navigato molti anni per il Lloyd sulle rotte dell’Estremo Oriente.

Nel 1925 viene presa una decisione fondamentale. La nave gemella del Conte Biancamano, la grande turbonave Conte Grande, verrà costruita in città, sugli scali del cantiere San Marco. È un fatto epocale, perché fino ad allora la cantieristica locale non aveva mai costruito navi oceaniche di tali dimensioni e, in particolare, nessun transatlantico.

Il successo del Conte Grande, completato nel 1928, segna l’ingresso della cantieristica italiana nell’empireo dei costruttori delle più grandi, belle e veloci navi di linea, ammirate in tutto il mondo, mettendo le basi per la nascita di Fincantieri.

Infatti, grazie all’esperienza ottenuta con il Conte Grande, i cantieri di Trieste vareranno la motonave Victoria (1931) e i supertransatlantici Conte di Savoia (1932) e Raffaello (1965), solo per citare alcuni dei nomi più famosi di unità concepite nel capoluogo giuliano.

Fortuita coincidenza di questo 2025 è la messa in vendita dei pannelli dipinti da Umberto Noni nel 1927 per la sala di scrittura e lettura di prima classe del Conte Grande. A oggi, si conoscono pochissimi reperti di allestimento e arredo dei transatlantici italiani costruiti prima della Seconda guerra mondiale. Il planisfero, con le navi dei grandi esploratori del Quattrocento, firmati dall’artista triestino Umberto Noni, costituiscono dunque un unicum.

Questi pannelli, oggi sottoposti a un dovuto restauro da parte di Opera Est conservazione e restauro Srl, saranno visibili nella mostra al termine del loro delicato intervento.

Conte Rosso, Conte Verde e Conte Biancamano diventeranno celebri per aver traghettato a Shangai 17.000 ebrei in fuga dall’Europa nazi-fascista tra il 1938 e il 1940. Ma sono molti altri gli episodi degni nota: a esempio, nel 1930 il Conte Verde avrebbe trasportato la prima coppa mondiale di Calcio sponsorizzata dal presidente della FIFA Jules Rimet, le squadre, gli arbitri e tutto il personale che diede vita al celebre campionato in Uruguay.

Oltre agli aspetti legati alla geopolitica mondiale, i quattro Conti hanno avuto un ruolo importante in molte altre discipline, a cominciare da quella dell’arredamento navale.

Allestite in origine dai noti fratelli Coppedè di Firenze in maniera molto sontuosa e storicista, nel dopoguerra Conte Biancamano e Conte Grande si riveleranno una palestra di arte e decorazione nazionale del Novecento, con l’intervento dei massimi designer e artisti italiani degli anni Cinquanta.

Va infine ricordato che una parte del Conte Biancamano, oggi preservato presso il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano, resta l’unica testimonianza effettiva di una delle grandi navi di linea nazionali ancora esistenti.

Il catalogo della mostra, edito dal Comune di Trieste e da Carmania Press London, è a cura di Maurizio Eliseo e presenta un’ampia panoramica sulla storia del Lloyd Sabaudo e dei quattro “Cavalieri dei Mari”:

– Simone Bandini, Arte e arredo sui “Conti”;

– Andrea Bonifacio, I “Conti” al Museo del Mare;

– Antony Cooke, Il primo Conte Rosso;

– Maurizio Eliseo, La Nascita del Lloyd Sabaudo;

– Simone Fiammengo, La tavola a bordo dei “Conti”.

– Silvia Pinna, La decorazione del Conte Grande nella traiettoria artistica di Umberto Noni;

Nel corso della mostra, sono previsti interventi legati alle varie tematiche affrontate dal percorso espositivo introdotte da Nicolò Capus, Presidente di Italian Liners e da Maurizio Eliseo, curatore della mostra e del catalogo.

Questi gli appuntamenti in programma:

mercoledì 15 ottobre 2025 alle ore 17.00

Simone Bandini illustrerà, grazie alla sua profonda conoscenza, la storia dell’arredamento dei “Conti” sia prima che dopo il Secondo conflitto mondiale.

mercoledì 22 ottobre 2025 alle ore 17.00

Diana De Rosa presenterà la cucina di bordo, in qualità di autrice del bel volume Onde di crema che ripercorre la biografia di un cuoco del Lloyd, il triestino Carlo Fidelis, che ha lavorato per decenni sui “Conti”.

mercoledì 29 ottobre 2025 alle ore 17.00

Maurizio Eliseo racconterà la nascita del Lloyd Sabaudo, dei “Conti” e del loro passaggio al Lloyd Triestino.

mercoledì 5 novembre 2025 alle ore 17.00

Claudio Ernè parlerà di fotografia navale, illustrando la storia di molti fotografi locali quali Mioni, Penco, Cividini, Cicovich, Pozzar, Beer, Wulz…

mercoledì 12 novembre 2025 alle ore 17.00

Simone Fiammengo ripercorrerà il lusso dei servizi da tavola usati nelle varie classi, mostrandoci in esclusiva anche una serie di bellissimi reperti che fanno parte della sua collezione.

mercoledì 19 novembre 2025 alle ore 17.00 (in lingua inglese)

Ian Johnston è l’autore del volume Beardmore Built e, nella sua conferenza presenterà le variegate vicende del cantiere che costruì i primi tre “Conti”.

mercoledì 26 novembre 2025 alle ore 17.00 (in lingua inglese)

Peter Knego si è occupato, per tutta la sua vita professionale, di salvare arredi, reperti e opere d’arte provenienti da transatlantici storici destinati alla demolizione.

mercoledì 3 dicembre 2025 alle ore 17.00 Sergio Vatta racconterà degli architetti e del connubio con tanti artisti, artigiani e decoratori che, a partire dal Conte Grande, hanno dato vita a un’importante tradizione di allestimento navale in Friuli-Venezia Giulia.

Le visite guidate a cura di Maurizio Eliseo si terranno:

sabato 18 ottobre alle ore 16.30;

domenica 26 ottobre alle ore 11.00;

sabato 8 novembre alle ore 11.00;

domenica 23 novembre alle ore 11.00;

sabato 6 dicembre alle ore 11.00.

Tutti gli eventi sono gratuiti.

Il museo e la mostra sono a ingresso gratuito.

Il catalogo è disponibile presso il Magazzino 26 al costo di 20 euro.

La mostra è realizzata con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

Apertura dal mercoledì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00 fino al 3 novembre 2025; dal 5 novembre al 31 dicembre 2025 dalle 10.00 alle 17.00.

IL MUSEO DEL MARE – ALA NORD MAGAZZINO 26

Nato nel 1904 come Museo della Pesca diviene poi Esposizione Marittima Permanente e acquisisce alle sue collezione alcuni degli strumenti di navigazione e dei beni appartenuti all’Accademia di Commercio e Nautica.

Successivamente l’esposizione prende il nome di Museo del Mare e continua a raccogliere plastici, modelli di macchine navali, di piroscafi, di fari, segnali marittimi, raccolte fotografiche, stampe e carte nautiche da diversi enti del settore marittimo. Nel 1972 viene inaugurato il nuovo allestimento nell’edificio che era stato Arsenale di Artiglieria e, ancora prima, Lazzaretto, nella zona denominata Campo Marzio.

Nella nuova sede del Magazzino 26 la storica funzione di stoccaggio viene recuperata e reinterpretata in modo funzionale alla necessità di accogliere i depositi museali, di garantire la pubblica fruizione e di disporre degli elementi che configurano il Museo come luogo di conservazione e studio dove trovano posto anche il laboratorio e la biblioteca specialistica Mario Marzari.

Le collezioni sono organizzate in sezioni tematiche suddivise tra il terzo piano e il piano rialzato. Si parte dalla città ottocentesca e dal suo porto, entrambi dettagliati in un grande diorama. Alcuni filmati introducono i grandi temi dell’economia del mare, del lavoro, dell’evoluzione delle imbarcazioni, dell’ingegneria e del design, dell’arte di andar per mare su un transatlantico piuttosto che su una barca a vela o un “topo” da pesca. Il navigare prende diverse forme a seconda serva per commerciare, lavorare, esplorare il mondo, viaggiare per diletto o emigrare per necessità.

Nel percorso di visita si possono apprezzare importanti reperti provenienti dall’Accademia di Commercio e Nautica di Trieste, fondata dall’imperatrice d’Austria Maria Teresa nel 1754, tra cui un globo terreste e uno celeste. Non mancano i modelli dei grandi velieri mercantili realizzati dai cantieri, le riproduzioni di sezioni delle imbarcazioni a fini didattici, fino ai modelli delle navi destinate alle esplorazioni nei diversi continenti.

Fra i protagonisti di queste vicende si incontrano Josef Ressel, poliedrico inventore che a Trieste sperimenta l’applicazione dell’elica alle navi a vapore, e Guglielmo Marconi, che con la radiocomunicazione rivoluziona il modo di vivere il mare.

La storia di Trieste sul mare si intreccia con le famiglie di armatori, come i Cosulich, con le società di navigazione e le navi qui progettate sempre guardando all’innovazione nella costruzione degli scafi, nell’evoluzione dei motori, nel continuo miglioramento del comfort di bordo.

Infine, si può approfondire l’epopea della compagnia di navigazione del Lloyd. Un’ampia selezione di documenti, modelli, grafica pubblicitaria e arredi di bordo illustra l’ampiezza delle sue attività, che ben rappresentano le connessioni tra la marineria, il mondo degli affari e la storia della città tra Ottocento e Novecento.

Il museo e la Sala Nathan sono accessibili tramite rampa d’accesso, elevatore e ascensore.

Per informazioni:

www.museodelmaretrieste.it

[email protected]