
E’ stato presentato questa mattina nella Sala Bazlen di Palazzo Gopcevich, l’Accordo di collaborazione sottoscritto dal Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università degli Studi di Trieste e dal Servizio Pianificazione Territoriale del Comune di Trieste.
I dettagli della collaborazione sono stati presentati dall’assessore alle Politiche del Territorio del Comune di Trieste, Michele Babuder, alla presenza del direttore del Servizio Pianificazione del Territorio, Eddi Dalla Betta, del direttore del Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università degli Studi di Trieste, Paolo Gallina insieme ai responsabili scientifici dell’Ateneo, Adriano Venudo e Thomas Bisiani.
Il Comune di Trieste ha sempre dato grande importanza all’architettura della città dei vari periodi storici con particolare attenzione al centro storico, vero cuore della città. Quest’area si distingue per le sue architetture di valore, frutto di epoche e stili diversi, e per la qualità del suo impianto urbano, riconosciuto in Italia e in Europa.

Negli ultimi anni, il centro storico ha attirato sempre più turisti, anche da Paesi fuori dall’Unione Europea, grazie al suo fascino storico e culturale. Questo ha rafforzato il ruolo di Trieste come città di interesse culturale e turistico nel contesto europeo e mediterraneo.
Oltre alle architetture del centro storico ora è interessante ampliare lo sguardo per abbracciare l’intero territorio comunale dove si possono riscoprire molti brani di architettura contemporanea che l’Università di Trieste e il Comune intendono approfondire al fine di promuoverne la conoscenza e la divulgazione.
L’assessore Babuder, unitamente al Dirigente del Servizio Pianificazione Territoriale, Eddi Dalla Betta, ha voluto avviare una collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università degli Studi di Trieste, firmando un apposito Accordo.
“Trieste è interessata da grandi interventi di rigenerazione e di riqualificazione urbanistica, con questo accordo vogliamo tutelare il bello della nostra città – ha dichiarato l’assessore alle Politiche del Territorio Michele Babuder – valorizzando il patrimonio del nostro centro storico ma anche quelli che sono elementi distintivi di un’architettura più recente che si è sviluppata sia in centro che nei rioni periferici, come ad esempio Valmaura e Giarizzole, che riportano di rilevanti interventi più contemporanei”.

“Con l’Università – conclude Babuder – stiamo lavorando su questi aspetti, sia in termini di tutela che di valorizzazione attraverso mostre e convegni”.
Il Dipartimento rappresenta un’eccellenza nel campo dell’ingegneria e dell’architettura, ed è un punto di riferimento per la formazione e la ricerca a livello regionale e nazionale. Questa scelta nasce dalla consapevolezza che oggi lo studio dell’architettura cittadina si concentra quasi esclusivamente sulle opere realizzate fino agli anni Cinquanta. Tuttavia, negli ultimi settant’anni sono stati costruiti molti edifici di valore, alcuni pubblicati su riviste specializzate nazionali e internazionali, altri meno noti ma comunque di grande qualità.
La proposta di collaborazione avanzata dal Dipartimento è stata accolta con entusiasmo perché l’obiettivo di sviluppare ricerche sul patrimonio architettonico, sul paesaggio e il design urbano è ampiamente condiviso.
L’architetto Dalla Betta sottolinea che questo è un ulteriore tassello che compone il mosaico delle collaborazioni che il Servizio Pianificazione del territorio ha attivato con il sistema universitario, come ad esempio:
– l’accordo con l’Università di architettura di Potsdam che ha focalizzato le attività del suo master sulla città di Trieste e che porterà alla pubblicazione, con la casa editrice di Berlino DOM publisher, di una guida dell’architettura;
– l’accordo con l’università IUAV di Venezia che porterà alla ricostruzione delle dinamiche di trasformazione avvenute tra la fine del primo conflitto mondiale e l’inizio del secondo e che hanno caratterizzato una parte della città caratterizzata da un’architettura e da un impianto urbanistico di epoca moderna.

L’accordo è uno strumento utile per far conoscere meglio il patrimonio architettonico della città, che non si limita al centro storico ma include anche le periferie e le costruzioni più recenti. L’obiettivo è valorizzare il patrimonio storico e culturale, prestando particolare attenzione al design, all’arredo e al decoro degli spazi pubblici.
Condividere queste conoscenze con un pubblico più ampio, oltre gli esperti del settore, è fondamentale: aiuta a raccontare la storia della città e può diventare un punto di partenza per sviluppare forme di turismo culturale legate all’architettura.
Nell’ambito della collaborazione, il Comune si impegna a rendere disponibile la documentazione dell’Archivio Tecnico necessaria alla ricostruzione della storia degli edifici di architettura contemporanea. Tale materiale, composto da disegni, progetti, atti e provvedimenti amministrativi, sarà accessibile anche per finalità di studio, ricerca e divulgazione culturale.

L’Università impiegherà la documentazione messa a disposizione per attività di divulgazione culturale, attraverso pubblicazioni, conferenze, percorsi di conoscenza e altre iniziative volte a promuovere l’architettura contemporanea.
I risultati della collaborazione potranno essere valorizzati attraverso eventi culturali, seminari e conferenze, con l’obiettivo di evidenziare il ruolo dell’architettura di qualità nello sviluppo sostenibile e identitario della città e del territorio.
Tali risultati costituiranno la prosecuzione del percorso di valorizzazione dell’architettura contemporanea della città.
