Questa mattina nel Salotto Azzurro Municipale, alla presenza del sindaco, Roberto Dipiazza e del presidente del Consiglio comunale, Francesco Di Paola Panteca, si è svolta laconferenza stampa di presentazione della Settimana del Cappello Alpino.

Presenti alla conferenza il tenente Colonnello del Genio delle Truppe Alpine, Mario Renna, l’addetto stampa del Centro Addestramento Alpino, il Maggiore Alberto Barberis e il Capitano del Centro Addestramento Alpino, Comandante della 43ª Compagnia del Reggimento Addestrativo, Alessandro Marino.

Dal 10 al 15 novembre Trieste sarà protagonista di una serie di eventi culturali e formativi che culmineranno sabato 15 novembre alle ore 15, in piazza Unita d’Italia con la cerimonia solenne di consegna del cappello con la penna ai giovani Volontari in Ferma Iniziale che hanno concluso la formazione iniziale in montagna presso il Centro Addestramento Alpino di Aosta.

”Sarà un momento di profonda commozione. Ricordo con emozione il raduno degli Alpini del 2005, che rimane vivo nella memoria di tutti noi. Sono certo che anche questa volta vivremo un’esperienza intensa e bellissima. A Trieste, l’alzabandiera è sempre un evento partecipato e sentito: è molto più di una cerimonia, è un sentimento condiviso. Questa città, forse più di ogni altra, incarna l’anima più autentica dell’Italia”, ha detto il sindaco, Roberto Dipiazza.

Il tenente colonnello del Genio delle Truppe Alpine, Mario Renna ha ringraziato Trieste per l’ospitalità all’evento.

“Oggi ad Aosta ci sono 140 giovani che stanno completando il loro addestramento per diventare alpini. Da alcuni anni abbiamo voluto rinnovare una tradizione a noi cara: quella di consegnare il cappello alpino solo a chi lo ha davvero meritato. Alla scuola, infatti, il cappello non viene ricevuto subito, lo si conquista solo dopo aver concluso con successo l’addestramento. E invece di consegnarlo in caserma, abbiamo scelto di farlo in piazza, davanti ai cittadini, perché questo momento rappresenta non solo un traguardo personale, ma anche un legame profondo tra gli alpini e la comunità. Siamo stati in varie città d’Italia e stavolta spetta Trieste, perché questa città rappresenta un simbolo forte da trasmettere.”

“Sabato 15 novembre 140 “veci” dell’Associazione Nazionale Alpini porranno simbolicamente il cappello sul capo di 140 militari che, con questo gesto, diventeranno ufficialmente alpini. Un gesto solenne e carico di significato, che segnerà per questi giovani il loro ingresso ufficiale nella grande famiglia degli alpini.”

L’addetto stampa del Centro Addestramento Alpino, il Maggiore Alberto Barberis ha illustrato gli eventi che coinvolgeranno l’intera città e culmineranno con la cerimonia di sabato 15 novembre in piazza Unità d’Italia.

“Con la Settimana del cappello alpino che si terrà a Trieste i volontari faranno un’immersione nella realtà triestina. Nel corso dei giorni precedenti, i giovani militari saranno impegnati nell’addestramento e parteciperanno ad eventi collaterali di carattere formativo e valoriale”.

“Al termine della cerimonia avremmo 140 nuovi alpini di cui 16 donne, 85 assegnati ai reggimenti di fanteria alpina e 55 sono gli alpini che provengono dai reggimenti di supporto, artiglieria genio e logistica. Il gruppo più numeroso è quello del Piemonte con 20 rappresentanti, il Friuli Venezia Giulia ha espresso 9 rappresentanti “ ha concluso l’addetto stampa del Centro Addestramento Alpino, il Maggiore Alberto Barberis.

Il Comandante della 43ª Compagnia del Reggimento Addestrativo, Alessandro Marino ha spiegato i compiti della sua Compagnia.

“Alla mia Compagnia spetta il compito di trasformare le nuove leve in alpini.
Questo avviene attraverso un corso molto intenso, della durata di undici settimane di addestramento più una settimana di esercitazione finale, che in questo caso si svolgerà nella splendida cornice di Trieste. Il percorso formativo si articola in sei settimane di corso di specializzazione per fucilieri, seguite da tre settimane dedicate alla specialità alpina, che varia a seconda della stagione: alpinismo o sci. Successivamente, i militari affrontano due settimane di combattimento in montagna, durante le quali mettono in pratica le competenze tattiche e tecniche apprese nei corsi precedenti”.

“L’esercitazione finale, di carattere itinerante, rappresenta un vero momento di verifica e di conferma del percorso svolto. È un corso impegnativo, che non tutti riescono a portare a termine, e non escludiamo che, da qui a metà novembre, possano esserci ulteriori defezioni o mancate idoneità. Il corso, infatti, è ancora in itinere e lo sarà anche durante la permanenza a Trieste. Nel capoluogo giuliano, l’addestramento proseguirà su itinerari alpinistici, principalmente sulle falesie della Val Rosandra, di San Lorenzo, sulla Napoleonica e a Sistiana. Non sarà una semplice prova di arrampicata: i nostri militari si addestreranno a superare ostacoli verticali in assetto tattico, una fase avanzata e altamente formativa del corso.”

“Non possiamo, inoltre, – ha aggiunto il Comandante Marino – ignorare la tradizione storica e militare di questa Regione. Per questo, renderemo onore ai Caduti della Grande Guerra con visite al Sacrario di Redipuglia e al Sacrario di Oslavia. È nostra consuetudine, infatti, nelle città che ospitano le nostre esercitazioni finali, presentarci e rendere omaggio a chi ha sacrificato la propria vita per l’Italia.”