Sarà una festa di suoni e colori, quella che animerà Sacile sabato 15 novembre alle 21, quando il quartetto di Roberto Fonseca salirà sul palco del Teatro Zancanaro per Il Volo del Jazz, la rassegna organizzata da Circolo Controtempo in collaborazione con il Comune di Sacile e la direzione artistica di Paola Martini.
Un appuntamento che si annuncia travolgente, nel segno delle radici afrocubane e della loro continua reinvenzione. Fonseca, figura chiave del nuovo jazz cubano, incarna perfettamente lo spirito di questa 21ma edizione, che porta a Sacile artisti e sonorità provenienti da più angoli del mondo, in un viaggio fra tradizioni, innovazione e contaminazioni.
Pianista, compositore, polistrumentista e produttore, Roberto Fonseca è uno degli ambasciatori più autorevoli della cultura musicale cubana contemporanea. Nato all’Avana nel 1975 in una famiglia di musicisti – il padre batterista, la madre cantante e ballerina – ha iniziato a suonare la batteria a quattro anni e il pianoforte a otto, sviluppando un linguaggio che mescola con naturalezza jazz, funk, elettronica, hip-hop e la tradizione afrocubana. Il suo debutto da solista avviene a soli quindici anni al Jazz Plaza Festival de L’Avana. Dopo gli studi all’Institut Supérieur del Arte e l’esperienza con il gruppo Temperamento, Fonseca pubblica i primi album a cavallo tra jazz e tradizione cubana, imponendosi come uno dei talenti più originali della scena internazionale.

La svolta arriva con i leggendari Buena Vista Social Club: Fonseca sostituisce il grande Rubén González come pianista e intraprende un lungo tour mondiale al fianco di Ibrahim Ferrer e Omara Portuondo. Da allora la sua carriera si è intrecciata con quella dei più importanti protagonisti della musica mondiale, dai progetti afrobeat e brasiliani alle collaborazioni con artisti come Fatoumata Diawara, Joe Lovano e Ibrahim Maalouf. I suoi dischi, una ricerca costante, capace di coniugare le radici di Cuba con le pulsazioni del presente.
In concerto, Fonseca è un concentrato di energia e intensità. Il suo pianoforte danza tra lirismo e groove, poesia e ritmo, sostenuto da una band che fonde tecnica e passione. Ogni brano diventa un racconto, una finestra aperta su L’Avana, sul jazz americano, sull’Africa e sul mondo. Fonseca porta con sé la storia della sua terra ma anche una visione globale, dove la musica è linguaggio universale e veicolo di libertà. Non è un caso che la sua arte abbia affascinato anche la moda e il design, dalla stilista Agnès B al produttore britannico Gilles Peterson, che lo ha voluto come coautore del progetto Havana Cultura.
Il suo più recente album “Yesun”, pubblicato su Wagram, rappresenta la sintesi perfetta del suo percorso: un dialogo tra elettronica e tradizione, spiritualità e modernità, in cui la voce del pianoforte si intreccia con fiati, percussioni e sonorità urbane. Un viaggio che celebra la vitalità della musica cubana e la sua inesauribile capacità di reinventarsi. Insignito dell’Ordre des Arts et des Lettres dal Ministero della Cultura francese, Fonseca continua a esplorare nuovi territori, mantenendo viva la sua missione di portare la musica ovunque ci sia qualcuno disposto ad ascoltarla.