Il Centro di Diabetologia Pediatrica, riferimento regionale, punta sulle nuove tecnologie e si prepara a lanciare il primo programma di screening

Il 14 novembre si celebra la Giornata mondiale del diabete, una malattia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia) e dovuta a un’alterata quantità o funzione dell’insulina, l’ormone prodotto dal pancreas che permette al glucosio di entrare nelle cellule, dove viene utilizzato come fonte energetica.

Il diabete mellito di tipo 1 rappresenta circa il 90% dei casi in pediatria: è detto anche diabete giovanile o insulino-dipendente, per distinguerlo dal tipo 2 (che insorge nell’adulto ed è legato anche a stili di vita scorretti). Il Centro di Diabetologia Pediatrica dell’IRCCS materno infantile Burlo Garofolo, riferimento regionale per la patologia,segue circa un centinaio di bambini e giovani adulti con diabete di tipo 1. Grazie al lavoro multidisciplinare di medici, infermieri, nutrizioniste e psicologi e alla stretta collaborazione con le famiglie, punta a offrire a ciascun paziente la miglior qualità di vita possibile, dentro e fuori dall’ospedale.

Uno dei punti di forza del Centro è il diffuso impiego delle tecnologie avanzate per la terapia insulinica. “Oggi, l’87% dei nostri pazienti, una percentuale più alta rispetto ad altri centri di diabetologia pediatrica italiani, utilizza sistemi automatizzati, come i microinfusori che regolano la somministrazione di insulina tramite sensori e algoritmo di controllo, il cosiddetto pancreas artificiale, che, in molti casi, è impiegato già dall’esordio della malattia”, spiega il professor Gianluca Tornese, pediatra diabetologo. “Un risultato che testimonia il costante impegno dell’istituto nel garantire ai giovani l’accesso all’innovazione. Questi dispositivi, infatti, hanno reso notevolmente più semplice la gestione quotidiana del diabete e contribuito a un miglioramento significativo dei risultati clinici, riducendo le oscillazioni glicemiche”.

Accanto alla cura, l’attività del Centro si estende alla ricerca scientifica, con progetti che coinvolgono partner nazionali e internazionali. “Negli ultimi anni – ricordano la dottoressa Antonietta Robino e la dottoressa Eulalia Catamo, ricercatrici – abbiamo pubblicato diversi lavori su riviste internazionali, su argomenti quali il ruolo della genetica e dell’epigenetica nel rischio di sviluppare il diabete di tipo 1 e nel controllo glicemico della patologia, gli effetti delle nuove terapie sulla gestione della malattia, la funzione del microbiota orale e di marker infiammatori nel diabete di tipo 1 e lo studio di alcune complicanze (profilo lipidico, salute orale, percezione gustativa). Attualmente stiamo portando avanti studi che mirano a identificare nuovi indicatori predittivi di rischio e complicanze nel decorso del diabete giovanile”.

LO SCREENING. Al Burlo si guarda anche al futuro: il Centro, infatti, sta lavorando alla messa a punto di metodi rapidi e poco invasivi per la rilevazione degli autoanticorpi associati a questa malattia, che saranno alla base del primo programma di screening del diabete tipo 1 in Italia: una sfida che potrebbe presto diventare realtà nel nostro territorio. L’individuazione precoce del diabete, prima del manifestarsi dei sintomi, significa evitare esordi gravi e preparare le famiglie a un percorso di cura più sereno e consapevole, lavorando per strategie di intervento preventivo.

Quest’anno, proprio il 14 novembre, il gruppo di medici e ricercatori dell’Endocrinologia pediatrica del Burlo parteciperà al congresso nazionale SIEDP (Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica) dove saranno presentati gli studi Alterazioni della metilazione del DNA in bambini e giovani adulti con diabete mellito di tipo 1: verso la scoperta di nuovi biomarcatori epigenetici; Salute orale e controllo glicemico in bambini e giovani adulti con diabete di tipo 1 e Risultati glicemici in bambini e adolescenti con diabete mellito di tipo 1 in terapia con sistema avanzato Hybrid Closed Loop Medtronic Minimed 780G: follow-up a 36 mesi.

L’ASSOCIAZIONE INSÙ. Infine, da anni il Burlo lavora fianco a fianco con l’associazione Insù (https://www.insutrieste.it/, https://www.facebook.com/AGDTrieste), impegnata in progetti educativi e di sensibilizzazione: dai campi scuola dedicati ai bambini e ragazzi con diabete, alle attività di formazione nelle scuole e nelle società sportive, fino agli eventi rivolti alle famiglie e alla cittadinanza. Diverse sono le iniziative organizzate quest’anno da Insù per la giornata del diabete: l’entrata dell’istituto sarà illuminata di blu, ma ci saranno anche una mostra fotografica, il convegno ‘Conosci il diabete’, punti informativi e pubblicità sugli autobus. Un’occasione per ricordarci che il diabete non è solo una condizione clinica, ma anche un’esperienza umana che coinvolge emozioni, relazioni e quotidianità. La cura più efficace è quella che unisce scienza, tecnologia e comunità.