Sarà visitabile dal 21 novembre al 7 dicembre 2025 presso lo Spazio Espositivo Fondazione Friuli in via Gemona 3 a Udine durante i weekend (venerdì dalle 16 alle 19, sabato e domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19). Per realizzare le opere esposte sono state coinvolte diverse persone con disabilità intellettiva e disturbi del neurosviluppo dell’Anffas Udine APS e persone che frequentano Comunità Nove, centro diurno del Dipartimento di Salute Mentale di Udine

Dallo sport inclusivo all’arte condivisa: è questa la sfida lanciata Zio Pino Baskin Udine con il progetto ARTin – Dove l’inclusione diventa creazione, realizzato in collaborazione con il Centro Friulano Arti Plastiche (CFAP)ANFFAS Udine APS e la Comunità Nove – CipArt. Il risultato è una mostra che verrà inaugurata venerdì 21 novembre alle ore 17.30 presso lo Spazio Espositivo della Fondazione Friuli, in via Gemona 3 a Udine, e che resterà aperta al pubblico fino al 7 dicembre 2025 durante i weekend: venerdì dalle 16 alle 19, sabato e domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.

Un progetto che nasce dal Baskin

“Partendo dall’esperienza del Baskin – spiega Alberto Andriola, Presidente dell’associazione Zio Pino Baskin Udine – che è uno sport di squadra che unisce giocatori con e senza disabilità in un’unica formazione, abbiamo pensato che sarebbe stato molto interessante trasportare lo stesso spirito nel mondo dell’arte. L’obiettivo? Creare opere collettive in cui ogni partecipante – indipendentemente dalle proprie capacità o competenze – possa contribuire con la propria sensibilità, dando vita a un processo autenticamente inclusivo”. 

La sfida è stata accolta con entusiasmo dai partner del progetto. Come in una squadra di Baskin, sono stati formati quattro gruppi di lavoro, ciascuno composto da un artista del CFAP, un operatore o volontario, e tre partecipanti provenienti da Anffas Udine APS, quindi persone con disablilità intellettiva o del neurosviluppo, o da Comunità Nove, con persone che frequentano a vario titolo il centro diurno del Dipartimento di Salute Mentale di Udine gestito dalla Cooperativa Itaca. In totale, oltre 30 persone, comprese le “riserve”,hanno lavorato insieme, mettendo in gioco creatività, manualità e materiali diversi – anche di recupero – per esplorare il tema del rapporto tra la natura e l’uomo

Dalla collaborazione alla creazione

Il percorso ha portato alla realizzazione di una grande installazione collettiva e quattro opere di gruppo. La prima è composta da trenta lavori individuali che dialogano tra loro pur mantenendo riconoscibile la mano di ciascun autore. Le quattro opere di gruppo invece sono il frutto di un lavoro condiviso dove le singole tracce si fondono in un unico linguaggio espressivo. “Il risultato – racconta Bernardino Pittino, Presidente del Centro Friulano Arti Plastiche – è un racconto corale fatto di piante, animali, pietre ed esseri umani, rappresentati – anche in forma astratta – come elementi interconnessi di un unico ecosistema. Un invito a riflettere sul ruolo dell’uomo e sulla necessità di ristabilire un rapporto armonico con la natura che lo accoglie”.

Un intreccio di esperienze e competenze

Il progetto ARTin si è avvalso dell’esperienza artistica del Centro Friulano Arti Plastiche, storica associazione nata oltre 60 anni fa per valorizzare le arti visive in Friuli Venezia Giulia e che gestisce, dal 2024, del nuovo Spazio Espositivo della Fondazione Friuli. Ha partecipato attivamente anche la Comunità Nove, centro diurno del Dipartimento di Salute Mentale di Udine situato nel Parco di Sant’Osvaldo, realtà che da trent’anni promuove inclusione, autonomia e crescita personale attraverso laboratori e attività creative. “Le persone che hanno partecipato al progetto – racconta Catia Maria Liani, Coodinatrice di CipArt gruppo artistico della Comunità Nove – sono da subito rimaste  entusiaste e coinvolte  dall’opportunità di potersi esprimere liberamente e senza giudizio in un bellissimo processo creativo”. Fondamentale inoltre il contributo di Anffas Udine APS che dalla fondazione si impegna nella tutela dei diritti e nella valorizzazione delle persone con disabilità intellettive e dei disturbi del neurosviluppo. “Questo progetto – spiega Maria Cristina Schiratti, Presidente dell’Anffas Udine APS – nasce da una scommessa: abbiamo unito mondi diversi che sembrerebbe impossibile avvicinare e il risultato è una mostra che dimostra come l’inclusione non solo sia possibile ma possa dare risultati strepitosi”. Cruciale infine il sostegno della Fondazione Friuli con la concessione del suo Spazio Espositivo. “Non bisogna dimenticare – spiega Alberto Andriola  – che la mostra ArtIn è stata possibile perché siamo riusciti a inserire nel Bando “I CARE” finanziato sempre dalla Fondazione Friuli oltre alle attività della nostra associazione anche questa iniziativa”. 

Una mostra che unisce, racconta e ispira

ARTin è la dimostrazione concreta di come l’arte possa essere veicolo di inclusione e collaborazione, un linguaggio universale in cui le differenze diventano risorse.
Come nel Baskin, ogni gesto, ogni tratto e ogni colore è parte di un gioco di squadra che arricchisce tutti i partecipanti. Il risultato sarà visibile nelle opere, ma soprattutto nello spirito che le ha generate: un’arte che accoglie, che integra e che unisce.