Nell’ambito della rassegna Fuori Campo La Casa del Cinema di Trieste, con La Cappella Underground e Mug Ariston, presenta la proiezione del film “La memoria del buio” di Lorenzo Bianchini, preceduta da un aperitivo con degustazione guidata dell’olio Parovel e incontro con il regista e gli attori.

Venerdì 21 novembre 2025, alle ore 19.30, la Casa del Cinema di Trieste organizza al Cinema Ariston, in collaborazione con La Cappella Underground e Mug Ariston, una serata speciale all’interno della rassegna Fuori Campo – Cultura del territorio. L’evento prevede un aperitivo conviviale con degustazione guidata dell’olio Parovel, condotta da Elena Parovel, alla presenza del regista Lorenzo Bianchini, degli attori Paolo Fagiolo e Marco Marchese e della troupe del film, seguito alle 20.30 dalla proiezione del lungometraggio La memoria del buio e da un Q&A con il regista moderato da Elisa Grando.

La serata intreccia sapori e immagini, offrendo un’esperienza culturale che unisce il territorio, il cinema del FVG e le eccellenze enogastronomiche locali. L’aperitivo conviviale, a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria ([email protected]), propone una degustazione guidata dell’olio extravergine di oliva Parovel, prodotto di punta della storica azienda triestina. Parovel è azienda storica di Trieste, pioniera nella valorizzazione dell’uva e dell’oliva autoctone fin dal 1976. La famiglia Parovel coltiva la passione per la produzione di vini e oli di eccellenza, come l’olio extravergine UL’KA Parovel, Presidio Slow Food, e la rinomata Malvasia istriana, abbinando tradizione, cultura e innovazione. A seguire alle 20.30, la proiezione del film, con biglietti a prezzo ridotto per under 26, over 60, studenti universitari e convenzionati.

La memoria del buio (Italia, 2025), diretto da Lorenzo Bianchini, racconta la vicenda del fotografo Paolo Rinaldi incaricato di ritrarre edifici abbandonati per un progetto universitario sull’Archeologia Industriale. La scoperta di una fabbrica isolata nelle campagne friulane cambierà la sua vita, in una storia sospesa tra memoria, mistero e identità territoriale.

L’appuntamento con Lorenzo Bianchini sarà un’occasione per approfondire la nascita del film e la poetica di un autore che, con uno stile originale e riconoscibile, ha saputo fondere realismo e tensione psicologica in un racconto sospeso tra thriller e dimensione metafisica. Un cinema radicato nei territori meno noti del Friuli Venezia Giulia, che Bianchini esplora e racconta attraverso atmosfere uniche e suggestive.

Lorenzo Bianchini, nato a Udine nel 1968, è regista e sceneggiatore noto per il suo contributo al cinema indipendente italiano, specializzato in horror e thriller d’autore, con particolare attenzione alla cultura popolare friulana e ai territori di confine. Paolo Fagiolo, attore di teatro e cinema con formazione nazionale e internazionale, e Marco Marchese, noto attore e produttore, completano il cast del film.

L’evento è parte del progetto Fuori Campo – Cultura del territorio, curato dalla Casa del Cinema di Trieste con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia – Io sono FVG, che mira a promuovere nuove sinergie tra cinema, enogastronomia e paesaggio per arricchire l’offerta culturale locale e coinvolgere il pubblico in esperienze multisensoriali.

Organizzazione: Casa del Cinema di Trieste, in collaborazione con La Cappella Underground e Mug Ariston

Luogo: Cinema Ariston, Trieste

Prezzo: Aperitivo gratuito con prenotazione obbligatoria ([email protected]); biglietto proiezione €8 intero, €6 ridotto

Informazioni:

Associazione Casa del Cinema Trieste | Piazza Duca degli Abruzzi 3 | I-34132 Trieste (TS) +39 040 9653280 |www.casadelcinematrieste.it

Fuori Campo. Cultura del Territorio
“La memoria del buio”
alla presenza del regista Lorenzo Bianchini
Venerdì 21 novembre 2025, ore 19.30 – Cinema Ariston, Trieste

Sinossi completa

Paolo Rinaldi è un fotografo ludopatico e squattrinato in cerca di lavoro. Riceve la proposta di partecipare ad un progetto universitario sull’Archeologia Industriale che prevede la produzione di una documentazione fotografica di antiche fabbriche abbandonate di rilevante interesse culturale, nell’intento di tutelarle e farle diventare parte del patrimonio artistico, storico e archeologico del territorio, prima che vengano distrutte dall’uomo o dalla natura.

Una notte, mentre analizza alcuni scatti da lui realizzati all’interno di un fatiscente sito industriale, s’accorge che da uno di essi emerge un anomalo e attraente particolare: zoomando quella foto si intravedono in lontananza innumerevoli banconote da cinquanta euro sparse sul pavimento di un lungo corridoio. Malgrado l’ora tarda decide di rientrare nella fabbrica per recuperare quel denaro. La nera silhouette della gigantesca amideria si staglia sul pallore di un cielo spettrale. Paolo s’aggira alla ricerca dei soldi nel silenzio tombale dei vari ambienti dell’edificio. Il fascio di luce della sua torcia elettrica squarcia le tenebre finché raggiunge il lungo corridoio ritratto nella fotografia, le banconote sono ancora là. Le raccoglie a una a una e s’accorge che, a poca distanza, ce ne sono delle altre che rotolano lentamente sul pavimento, spinte da una gelida brezza che spira leggera tra le arrugginite macchine industriali. Continua a raccattarle inoltrandosi sempre più nelle profondità di quei padiglioni finché vede della polvere bianca che fuorisce da alcuni sacchetti di plastica sparsi a terra. Cocaina. Ancora qualche passo e d’improvviso la luce della torcia illumina un cadavere insanguinato riverso al suolo. Paolo si blocca, il sangue gli si congela nelle vene , un forte sussulto lo fa sobbalzare violentemente all’indietro mentre il corpo martoriato di un altro uomo a terra appare nell’oscurità. Paolo è paralizzato dal terrore e, di colpo, una voce cupa vibra nel buio alle sue spalle: “Chi sei?”…

Una lunga e surreale avventura gli si aprirà d’innanzi, un viaggio onirico e disorientante tra i labirintici reparti di una fabbrica senza tempo, verso gli angoli più bui dei suoi spazi, nelle ombre di una notte infinita dove echeggia, nelle profondità delle percezioni sensoriali dell’inconscio, “la memoria del buio”.