Itaca presenta il bilancio intermedio del progetto 4MUM: altissima soddisfazione ma criticità logistiche. Nuovo rilancio con un modello a punti per trasformare il sostegno alla genitorialità in un benefit aziendale permanente.

PORDENONE – La Cooperativa sociale Itaca presenta i risultati relativi ai primi 6 mesi del progetto 4MUM – Il lavoro di mamma, l’iniziativa biennale (2025-2027) di welfare aziendale realizzata con il contributo del Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il bilancio evidenzia un forte successo in termini di domanda e soddisfazione, con oltre l’80% delle 53 lavoratrici partecipanti che esprimono un gradimento elevato, confermando come i servizi di conciliazione rispondano a un bisogno vitale per il benessere e la produttività. Parallelamente, la valutazione intermedia ha rivelato un “paradosso operativo”: a fronte di una richiesta quasi universale di flessibilità e servizi pratici, l’utilizzo effettivo è risultato limitato a causa di ostacoli logistici e di erogazione. Per superare queste barriere e rispondere in modo più flessibile ed efficace, Itaca rilancia il progetto con un nuovo modello basato sui Punti 4MUM e conferma l’impegno a studiare la sostenibilità per rendere i servizi più apprezzati un elemento strutturale e duraturo del welfare cooperativo aziendale.

I NUMERI CHE RACCONTANO IL SUCCESSO E IL PARADOSSO

Del valore complessivo di quasi un milione di euro, di cui oltre 768.000 euro finanziati dalla misura #Riparto e la restante parte cofinanziata da Cooperativa Itaca, 4MUM ha l’obiettivo di supportare le lavoratrici madri di Itaca, con contratto a tempo indeterminato o a termine, sia part-time che a tempo pieno, con figli di età inferiore ai 1000 giorni, oppure affidatarie o madri adottive. Avviato a metà febbraio, con i servizi operativi da metà maggio, il progetto avrà una durata di 24 mesi.

I dati raccolti nei primi sei mesi confermano l’efficacia e la necessità dell’intervento, ma ne rivelano anche alcune criticità logistiche.

Soddisfazione elevata. Oltre l’80% delle lavoratrici madri beneficiarie ha espresso un gradimento pari o superiore a 8/10 per il progetto nel complesso.

Domanda di flessibilità. Il 98,1% delle 53 partecipanti ha richiesto formalmente l’accesso ai permessi retribuiti aggiuntivi, testimoniando come la flessibilità organizzativa sia la priorità assoluta per l’armonizzazione vita-lavoro.

Efficacia culturale. L’area cultura ha raggiunto il 100% degli obiettivi previsti, con il successo dell’evento pubblico e dei due focus group realizzati.

Il paradosso della fruizione. Nonostante l’autorizzazione al 100% delle richieste di permessi, pari a 90,5 ore totali nel primo semestre, solo il 27% delle beneficiarie ha effettivamente iniziato a usufruirne, a fronte del 60% atteso. Analogamente, l’area servizi ha mostrato un disallineamento tra ore richieste e ore erogate.

DAL CARICO MENTALE ALL’AUMENTO DI COMPETENZE: L’IMPATTO QUALITATIVO

L’analisi qualitativa sviluppata da Itaca ha evidenziato come l’esperienza della maternità, se supportata, diventi un catalizzatore per lo sviluppo di cruciali competenze trasversali (problem-solving, multitasking e negoziazione). I servizi pratici come il Babysitting e il Maggiordomo aziendale sono emersi non come semplici agevolazioni, ma come strumenti vitali per alleviare il “carico mentale” che grava sulle neomamme. La valutazione ha, inoltre, sottolineato il profondo bisogno di confronto e condivisione tra pari, cruciale per contrastare l’isolamento post-parto. È proprio in risposta a questa elevata percezione del valore umano che Itaca intende strutturare il sostegno.

IL NUOVO MODELLO A PUNTI E LA SVOLTA STRATEGICA

Per superare le criticità legate alla rigidità procedurale e alla scarsa rete di professionisti reperibili nelle aree geografiche più periferiche, Itaca ha messo in campo una duplice strategia di rilancio, in concomitanza con la seconda tranche di progetto (dicembre 2025 – giugno 2026).

POTENZIAMENTO DELL’EROGAZIONE. L’impegno primario è il rafforzamento della rete di professionisti accreditati, con particolare attenzione all’espansione nel Veneto e alla previsione di rimborsi chilometrici, e la semplificazione delle procedure attraverso l’introduzione di un sistema online per la gestione e il monitoraggio autonomo dei servizi.

IL SISTEMA A PUNTI 4MUM. Come risposta concreta emersa dalla valutazione, studiata per superare le rigidità logistiche e procedurali, viene introdotto un nuovo modello che garantisce maggiore autonomia di scelta. Ciascuna mamma beneficiaria ha ora a disposizione un budget virtuale in Punti 4MUM (dove 1 Punto = 10€) da utilizzare in base alle proprie esigenze familiari. Il budget varia da 130 Punti (1 figlio) a 260 Punti (2 figli entro i 1000 giorni). I punti possono essere spesi in quattro aree di servizio: Il Maggior Tempo (supporto domestico e baby-sitting), Un gioco da ragazze (consulenze specialistiche), Ricomincio da me (benessere psicofisico), e Musica per le mie orecchie (laboratori).

IL WELFARE AZIENDALE DIVENTA STRUTTURALE

La valutazione intermedia ha confermato che il bisogno di conciliazione è strutturale, non temporaneo, e che i servizi più apprezzati sono oggetto di richieste ripetute di rendere permanente l’offerta. In linea con la sua politica di promozione della parità di genere e del benessere organizzativo, la Cooperativa Itaca annuncia che l’esperienza del progetto 4MUM sfocerà in uno studio di sostenibilità dedicato. L’obiettivo è chiaro, integrare i servizi chiave e i permessi aggiuntivi come componenti permanenti del welfare aziendale, trasformando l’iniziativa temporanea in una strategia d’impresa duratura.