
Questa mattina nella Sala del Consiglio Comunale si è svolta la cerimonia per celebrare i 125 anni di attività dell’Università Popolare di Trieste e i 60 anni di sostegno alle Comunità italiane dei Paesi dell’Adriatico orientale.
Presenti tra gli altri il presidente del Consiglio Comunale, Francesco Di Paola Panteca, il presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, l’assessore comunale alle Politiche sociali, Massimo Tognolli, l’assessore comunale Politiche dei Servizi Generalie sottosegretario al Ministero Economia e Finanza, Sandra Savino, l’assessore comunale alle Politiche della sicurezza cittadina, Caterina de Gavardo, l’assessore regionale alle Autonomie locali, funzione pubblica, sicurezza e immigrazione, Pierpaolo Roberti e il presidente Università Popolare di Trieste Edvino Jerian.
All’inizio della cerimonia, moderata dal giornalista Ferdinando Avarino, è stato proiettato il video “1899: nasce l’Università Popolare di Trieste”.

La cerimonia è proseguita con gli interventi istituzionali.
Francesco Di Paola Panteca ha portato i saluti del sindaco Roberto Dipiazza, impossibilitato a essere presente alla cerimonia. Nel suo intervento ha sottolineato come oggi si celebri non solo un’istituzione, ma una storia straordinaria che ha saputo rinnovarsi nel corso del tempo diffondendo la conoscenza e sostenendo la crescita della comunità locale.
La cerimonia ha voluto sottolineare il valore dell’Ente morale per la città e il territorio in cui è nata nel 1899.
Seguirà nel pomeriggio una seconda cerimonia, nel Ridotto del Teatro Verdi, dedicata alla lunga collaborazione con l’Unione Italiana e, più in generale, con le Comunità italiane autoctone in Slovenia, Croazia e Montenegro.
Alle celebrazioni è stata conferita la “Medaglia del Presidente della Repubblica” e assicurato il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e della Fondazione CRTrieste. L’evento è promosso con la coorganizzazione e il patrocinio del Comune di Trieste e con la collaborazione per lo spettacolo teatrale del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia “Il Rossetti”.
Fondata il 16 dicembre 1899, quando Trieste era ancora parte dell’Impero austro-ungarico, l’UPT ha avviato l’attività all’inizio del 1900 e attraversato guerre, crisi e profondi mutamenti sociali, rinnovandosi senza mai tradire la propria missione: diffondere la conoscenza e sostenere la crescita della comunità locale.
“Siamo nati per rendere la cultura accessibile a tutti, e dopo 125 anni la nostra missione non è cambiata — ha affermato il Presidente dell’Ente Morale, Edvino Jerian, illustrando il programma della cerimonia, condiviso con il Vicepresidente Paolo Rovis, Consigliere designato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. – La cultura resta il filo rosso che unisce la nostra storia: sa adattarsi ai tempi, custodendo la memoria e guardando al futuro”.
Sessant’anni fa, su incarico del Ministero degli Affari Esteri e successivamente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, l’Ente ha assunto anche il compito di mantenere vive le radici linguistiche e culturali degli italiani autoctoni dell’Adriatico orientale. “Da allora — prosegue Jerian — l’UPT è diventata un ponte che unisce l’Italia alle Comunità italiane di Croazia, Slovenia, Montenegro e Serbia lavorando al fianco dell’Unione Italiana per promuovere istruzione, formazione e cultura”.
Radicata nella storia e nello spirito di Trieste, l’UPT guarda oggi al futuro con lo stesso impegno civile che la caratterizza da oltre un secolo. “Cultura e corretta informazione — sottolinea Jerian, ricordando che nel 2017 all’Università Popolare di Trieste è stata conferita la medaglia d’oro del Presidente della Repubblica Italiana per la scuola, la cultura e l’arte — non devono essere privilegio di pochi, ma patrimonio condiviso: strumenti essenziali di uguaglianza e crescita sociale”.
L’Ente proseguirà il proprio percorso favorendo la formazione e la crescita culturale a Trieste e sostenendo scuole, media e istituzioni della Comunità Nazionale Italiana nei Paesi dell’Adriatico orientale, per garantire continuità, qualità e identità.
“Conservare e tramandare la nostra cultura — conclude il Presidente Jerian — non significa chiudersi nel passato, ma costruire il futuro su fondamenta solide: un domani di dialogo, conoscenza e rispetto reciproco, nel segno della cultura italiana e dell’Europa dei popoli”.

In conclusione della mattinata sono stati consegnati i riconoscimenti agli ultimi ex presidenti dell’Ente morale: Silvio Delbello, Fabrizio Somma, Maria Cristina Benussi, Renzo Codarin, Francesca Adelaide Garufi Commissario straordinario, Emilio Fatovic e Paolo Rovis. E’ seguita la presentazione dell’Albo dei Benemeriti della Cultura Popolare di Trieste e il conferimento ai primi tre prescelti Franco Degrassi, Francesco Vecchiet e al Mons. Ettore Malnati.
Alcuni degli interventi istituzionali
“Celebrare il 125° Anniversario di attività dell’Università Popolare di Trieste significa riconoscere il ruolo storico di un’Istituzione nata in un’epoca in cui l’accesso alla formazione, la diffusione della cultura e la costituzione di un’identità civile rappresentavano le basi stesse del progresso democratico”. Lo ha affermato l’on. Sandra Savino, Sottosegretaria al Ministero Economia e Finanze durante la cerimonia ospitata nella Sala del Consiglio Comunale di Trieste, rappresentato dal Presidente Francesco di Paola Panteca. L’Ente morale ha “interpretato quella missione con coerenza, continuità e visione” – ha detto la Sottosegretria, confermando la volontà del Governo di continuare a sostenerla – “diventando un punto di riferimento per generazioni di cittadini e contribuendo a fare di Trieste un crocevia di popoli, culture e identità. In questi 125 anni, l’Università Popolare di Trieste ha custodito la memoria, rafforzato i legami con le mostre comunità oltreconfine e promosso un’idea di cultura non come semplice patrimonio da tutelare, ma come infrastruttura della convivenza, del dialogo e della libertà”.
“L’Università Popolare di Trieste ha una grande importanza in tutto l’Adriatico orientale ” – ha evidenziato l’Ambasciatore Daniele Rampazzo, Ministro Plenipotenziario presso il Ministero degli Affari Esteri e membro del Consiglio di Amministrazione dell’UPT – “e insieme all’Unione Italiana e a tutti il mondo Associativo è uno strumento importante per cimentare le relazioni a vantaggio di tutti noi, per costruire una nuova stagione di collaborazione evocata dal nostro Presidente della Repubblica durante la recente visita in Slovenia”.
Un ruolo questo sottolineato anche dal Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. “L’Università Popolare di Trieste è uno strumento fondamentale per la valorizzazione della nostra identità, della nostra cultura e delle nostre radici. Penso sia questo un interesse attuale e non solo un doveroso ricordo del passato” – ha affermato Fedriga – “continuare a mantenere i legami con la popolazione di lingua italiana attraverso le Comunità Italiane nei paesi dell’Adriatico orientale è un interesse anche economico per l’intero sistema Paese e la sua visione internazionale”.

“Oggi Trieste celebra i 125 anni di attività dell’Università Popolare di Trieste e i 60 anni di collaborazione con l’Unione Italiane e le Comunità italiane di Slovenia, Croazia e Montenegro: due traguardi che raccontano una storia di cultura, identità e impegno civile” – ha ricordato il Presidente dell’UPT Edvino Jerian. “Fondata nel 1899, quando Trieste era ancora parte dell’Impero austro-ungarico, l’Ente Morale ha attraversato guerre, crisi e cambiamenti epocali, rinnovandosi senza mai tradire la propria missione: diffondere la cultura e sostenere la crescita della comunità locale. Sessant’anni fa, su incarico del Ministero degli Affari Esteri e della Regione Friuli Venezia Giulia, l’Ente ha assunto anche il compito di mantenere vive le radici linguistiche e culturali degli italiani della costa adriatica orientale. Da allora, l’UPT è diventata un ponte che unisce l’Italia alle Comunità italiane di Croazia, Slovenia e Montenegro, operando con l’Unione Italiana per promuovere istruzione, formazione e cultura. Da sempre radicata nella storia e nello spirito di Trieste” – ha concluso il Presidente Jerian – “l’Università Popolare guarda al futuro con la stessa missione che l’ha guidata per oltre un secolo: cultura e corretta informazione non siano beni fruibili per pochi ma per tutti, elementi fondamentali per l’eguaglianza sociale e la crescita della comunità”.
In conclusione della cerimonia del mattino è seguita la presentazione dell’Albo dei Benemeriti della Cultura Popolare di Trieste e il conferimento ai primi tre prescelti Franco Degrassi, Francesco Vecchiet e al Mons. Ettore Malnati. Riconoscimenti sono stati consegnanti anche agli ultimi ex presidenti dell’Ente morale: Silvio del Bello, Fabrizio Somma, Maria Cristina Benussi, Renzo Codarin, Francesca Adelaide Garufi Commissario Straordinario, Emilio Fatovic e Paolo Rovis.
La seconda cerimonia, al pomeriggio nella Sala del Ridotto del Teatro Comunale Giuseppe Verdi, è dedicata aiSessant’anni di collaborazione con l’Unione Italiana e le Comunità Italiane in Slovenia, Croazia e Montenegro. Moderata dalla giornalista Cristina Bonadei, prevede – dopo l’Inno Nazionale – il saluto di Mario Anzil, Vice Presidente Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia con delega alla cultura, dell’Ambasciatore Italiano in Slovenia Giuseppe Cavagna e dell’Ambasciatore Italiano in Croazia Paolo Trichilo. Dopo la proiezione del video Università Popolare di Trieste: cerniera di italianità, seguono i saluti delle rappresentanze delle Comunità Italiane e del mondo dell’Esodo: Dejan Ducic, Presidente Comunità Italiana in Serbia a Belgrado; Aleksandar Dender, Presidente Unione delle Comunità Italiane in Montenegro; Alberto Scheriani, Presidente della CAN costiera del Litorale Sloveno; Marin Corva; Presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana; per il mondo dell’esodo Renzo Codarin Presidente FederEsuli e Massimiliano Lacota, Presidente Unione degli Istriani. Chiude i saluti il dottor Francesco Bianchi con la lettura di un breve messaggio del Presidente del Consiglio della Regione Basilicata Marcello Maurizio Pittella con consegna di un sigillo dell’Amministrazione lucana.
La cerimonia procede con la Lectio magistralis prof. Egidio Ivetic L’Università Popolare di Trieste per la conservazione della memoria e la valorizzazione della cultura italiana.
Seguono gli interventi delle autorità politiche istituzionali, On. Felice Žiža Parlamento sloveno; On. Furio Radin Parlamento croato; sen. Roberto Menia componente della Commissione Esteri al Senato.
Ad Edvino Jerian, Presidente UPT, il compito di sottolineare nel suo intervento Il ruolo di ponte culturale dell’Università Popolare di Trieste.
Alle celebrazioni è stata conferita la “Medaglia del Presidente della Repubblica” e assicurato il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e della Fondazione CRTrieste. L’evento è promosso con la coorganizzazione e il patrocinio del Comune di Trieste e con la collaborazione per lo spettacolo teatrale del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia “Il Rossetti”.
La cerimonia prosegue con un riconoscimento al Prof. Giovanni Radossi, Presidente Onorario dell’Unione Italiana e un ricordoin memoria del professor Luciano Rossit e del professor Antonio Borme.
Conclude l’evento l’Ambasciatore Daniele Rampazzo, Ministro Plenipotenziario pressoMinistero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
La giornata di celebrazione dei 125 anni di attività dell’Università Popolare di Trieste prevede infine la presenza di numerosi ospiti allo spettacolo teatrale al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia “il Rossetti” Aggiungi un posto a tavola, il cui titolo ben si sposa con le finalità degli eventi.