Nel quadro del progetto “Donne, Ženske, Woman, Femine: storie e voci di una terra di confine”, promosso dal Gruppo Ermada, il Circolo Duinate presenta la mostra “Artiste contro la violenza sulla donna”, ospitata allo Spazio Cultura di Borgo San Mauro dal 21 novembre al 7 dicembre.

L’inaugurazione si terrà venerdì 21 novembre alle ore 18.00. La mostra è curata da Lucia Lalovich Toscano.

Undici artiste, undici sguardi diversi, un unico orizzonte: raccontare il vissuto, la forza, la fragilità e la resistenza delle donne davanti a ogni forma di violenza. Le opere in mostra non sono semplici rappresentazioni visive, ma veri atti di presenza: testimonianze intime e collettive che intrecciano memoria, denuncia, spiritualità, dolore e rinascita.

Il percorso espositivo si apre con la potenza simbolica della scarpa rossa di Miriana Bertocchi, da cui sbocciano fiori tenaci come un inno alla vita che continua oltre la ferita. Segue l’atmosfera sospesa del dipinto di Donatella Bartoli, che evoca la leggenda gradese della “donna nel canneto”, un’apparizione nata da un’intuizione pittorica che dialoga con il mito e con la memoria delle donne scomparse.

La tensione tra luce e ombra caratterizza il volto frammentato di Nadia Bencic, mentre la giovane figura blu di Luisia Luìs Comelli stringe al petto un fiore rosso, fragile ponte tra sofferenza e speranza. La delicatezza introspettiva di Grazia Dei Rossi, con il suo corpo raccolto e luminoso, dialoga con l’intensità protettiva dell’angelo di Marina Minskaya, che fa scudo contro le mani oscure della violenza.

Nel collage materico di Laura Miorin, lo sguardo femminile attraversa velature e crepe, affermando la propria identità nonostante imposizioni e silenzi. La maternità archetipica evocata da Teresa Potocco restituisce la potenza di chi genera e custodisce la vita, mentre la pittura graffiata di Loredana Prodan racconta corpi intrappolati e tuttavia emergenti, in un cammino di resistenza.

Il corpo come paesaggio emotivo è al centro dell’opera di Claudia Raza, dove la postura raccolta diventa nucleo di forza trattenuta. La mostra si chiude con l’intensità essenziale del volto dipinto da Rosanna Raguseo, simbolo di una vulnerabilità che non rinuncia alla dignità.

Insieme, queste undici artiste costruiscono un coro visivo che attraversa linguaggi e sensibilità differenti, ma che converge in un messaggio forte e condiviso: la violenza sulle donne non è un destino, ma una ferita che la cultura, l’arte e la comunità hanno il dovere di riconoscere, nominare e contrastare.

Con questa iniziativa, il Circolo Duinate rinnova il proprio impegno nel promuovere percorsi di riflessione e sensibilizzazione, convinto che l’arte sia uno dei modi più profondi per dare voce a chi, troppo spesso, non può o non riesce a parlare.